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Visualizzazione dei post da 2021

Esercizi argomentativi su un "Quirinale e altro: sciogliere le Camere? Meglio di no" di Sabino Cassese

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 In questi giorni ho letto sul Corriere un interessante articolo di Sabino Cassese, pubblicato il 27 dicembre 2021, con titolo Quirinale e altro: sciogliere le Camere? Meglio di no ( LINK ). L'articolo, oltre ad essere un'utile riflessione sulla necessità di eleggere un Presidente della Repubblica pro o contro lo scioglimento anticipato delle camere, permette l'esercizio di analisi argomentativa, chiarendo già dal titolo la propria tesi. Per questo, insieme ad un mio alunno, ci siamo esercitati nel ridurre a mappa argomentativa l'articolo e nel proporre la dimostrazione dell'antitesi. Cassese sostanzialmente parte cercando di confutare l'antitesi: coloro che vorrebbero un Presidente della Repubblica disponibile a sciogliere le camere, adducono come ragione il cambiamento degli orientamenti elettorali, con esempi lampanti le proiezioni di voto di M5S, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Proprio la volatilità dei sondaggi però è per Cassese l'arma per confut...

L'Aleph, Jorge Luis Borges

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 L'Aleph , di Jorge Luis Borges, è una raccolta di racconti, la cui lunga redazione, iniziata come pubblicazioni sparse su diverse riviste, passa per una prima edizione nel 1949, continua con diverse revisioni fino alla definitiva, del 1974. In questa raccolta Borges affronta diversi temi, la morte e l'immortalità, il labirinto e la rete, l'infinito, la dottrina teologica. L'Aleph che dà il titolo all'opera e all'ultimo dei racconti è, per esempio, un punto, uno spazio fisico e temporale in cui si concentrano tutti gli altri punti nello spazio e nel tempo, ma che ha la capacità di mantenere separati i punti nella loro unione. Così, chi dovesse imbattersi nell'aleph potrebbe di colpo trovarsi di fronte a tutto il reale passato, presente e futuro, e discernerlo.  Uno dei temi affrontati è quello dell'unità nella separazione, dell'unità duale: in I teologi il protagonista della vicenda, Aureliano, vive un'intensa rivalità con Giovanni di Pannonia, ...

Oreste dietro Amleto

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Fra le questioni aperte legate alla figura di Shakespeare una fra le più interessanti è la domanda se l'autore inglese conoscesse o no il teatro greco, e, qualora lo conoscesse, se la frequentazione dei drammi greci fosse o no mediata da traduzioni latine. All'interno della diatriba, altrettanto dibattuto è il debito di Shakespeare nei confronti dei tragediografi greci, Eschilo in particare, per la costruzione del personaggio di Amleto e della sua tragedia. È molto semplice, infatti, osservare le similitudini tra Amleto e Oreste: entrambi i personaggi sono figli di un padre, un re, ucciso con l'inganno, inganno ordito proprio dalla moglie del re e dal suo amante; Oreste e Amleto vengono informati dell'inganno da una visione ultraterrena, il primo avvisato da Apollo, il secondo dal fantasma del padre; entrambi i personaggi ottengono la vendetta con la morte dei traditori; entrambi i personaggi verranno comunque in qualche modo puniti per il loro gesto, Amleto...

I danni della scuola del merito: un esempio

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 Siamo in classe. Si interroga: chiedo se sono presenti volontar*; tutto tace. A questo punto, per non fare torto a nessun*, decidiamo di sorteggiare i numeri delle  persone che dovranno immolarsi per la classe. Usiamo un generatore casuale di liste. Vengono fuori i numeri: fra di essi c'è anche un* alunn* con disturbi dell'apprendimento. *l* faccio presente che, se vuole, è prevista la possibilità di concordare le interrogazioni; se non se la sente, possiamo stabilire che  sarà interrogat* (tassativamente) la prossima volta. Lo sguardo nei volti del resto della classe è inferocito:  DEVE essere interrogat*, e DEVE prendere tre. Il fatto che per *l* compagn* sia prevista NON la dispensa dall'interrogazione o la possibilità di domande semplificate, ma semplicemente la possibilità di stabilire quando essere valutat* (perché il funzionamento del suo cervello è un po' diverso da quello de* compagn* e per *l* compagn* fare le stesse cose richiede molta più fatica) per *l*...

Due fallacie nella narrazione della pandemia

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Quello che segue è solo un esercizio di logica, non vuole essere né una presa di posizione politica, né il tentativo di sembrare un autorevole fonte sulla pandemia. Detto questo: A Trieste i contagi sono saliti a causa delle manifestazioni. Questa è una tipica fallacia, chiamata Cum hoc ergo propter hoc . In pratica si mettono in relazioni eventi che, sì, sono avvenuti in sequenza, ma non è detto che abbiano un nesso causale. Nello specifico, andiamo a spiegare dove sta la fallacia. Se la connessione fra i due fatti fosse quella che immediatamente appare, ciò porterebbe ad una contraddizione, ovvero, sarebbe l'assembrarsi in sé ad aver causato la crescita dei contagi. Questo però contraddice quanto osserviamo in altre circostanze: ad esempio ogni settimana gli stadi si riempiono di quantita simili di persone, senza che questo comporti picchi nel numero dei contagiati. Tanto per capirci, qui il problema è che la connessione tra i fatti è sicuramente più complessa e articolata, e, a ...

Un ragionamento sul linguaggio inclusivo, i tabù e le retrotopie

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la Scevà In questi giorni ho assegnato ai miei alunni lo svolgimento di un Debate in merito ad una delle istanze di cui più sentono parlare sui media di questi tempi, ovvero la necessità di introdurre nel linguaggio forme inclusive. Inaspettatamente, questo tema è stato quello su cui, da che insegno, ho trovato maggiore resistenza tra gli studenti. Mi è venuto quindi spontaneo cercare di riflettere sulle ragioni che stanno dietro queste resistenze, ragioni spesso indotte dal contesto familiare e sociale, dai media stessi, persino dalla scuola. Quello che segue chiaramente non sarà un discorso specialistico sulla questione: per questo tipo di letture esiste già un'amplissima bibiolgrafia. Semmai si tratta del piccolo contributo dalla prospettiva di un insegnante a confronto con i suoi studenti. Resistenze Le prime e immediate obiezioni che vengono poste a chi propone l'uso di un linguaggio inclusivo riguardano il fatto che questa sia in realtà una scelta censorea e snobbistica. ...

Come sta andando a scuola?

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Foto di  Wokandapix  da  Pixabay    Siamo ormai quasi arrivati a metà del primo quadrimestre 2021 - 2022. Momento in cui si possono iniziare a fare alcune considerazioni. Come sta andando quindi quest'anno a scuola? Ovviamente parlo del mio piccolo punto di vista, sapendo bene che questo è parziale e statisticamente poco significativo. Tuttavia mi piace condividerlo come caso di studio. Nell’attività didattica assistiamo ad un ritorno alle prassi consolidate. Del resto gli ultimi due anni avevano costretto noi docenti a diverse variazioni nel nostro modo di lavorare: in primis avevamo tutti sentito la necessità di una maggiore collaborazione tra colleghi, anche per non perdere la sensazione di vivere  delle relazioni sociali consolidate tra i corridoi, nelle aule, nei momenti di riposo o durante le riunioni pomeridiane; inoltre durante gli ultimi due anni avevamo dedicato le nostre forze a diverse sperimentazioni didattiche per rispondere alle diverse esige...

Del DDLZan, di Renzi e della verità che non sta nel mezzo

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Dice Renzi che sul DDLZan occorreva mediare, che ci si è arroccati su posizioni ideologiche. In fondo, suggerisce Renzi, in medio stat virtus. Ecco, che in medio stat virtus, come regola logica, è una fandonia, una fallacia. A volte, forse, ma a volte hanno ragione gli estremi. Partiamo da un fatto: abbiamo deciso, in Occidente, da almeno due secoli e rotti che il fondamento della nostra vita sociale sia il riconoscimento dei diritti inalienabili, che come tali definiamo "umani" (non "naturali", perché tra "umano" e "naturale" passa un mondo concettuale). Abbiamo anche stabilito che in alcuni casi ben precisi e in via temporanea si possa persino derogare a quest'obbligo di tutela, in tutto o in parte, ma proprio l'eccezionalità della possibilità di deroga conferma quanto questi diritti siano per noi fondamentali. Uno dei diritti umani è la possibilità per l'uomo di realizzare pienamente se stesso; un altro è il diritto alla propria li...

Eneide, Publio Virgilio Marone

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Giorces, CC BY 2.5 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.5>, via Wikimedia Commons Ci sono volte in cui un autore è fin troppo critico nei confronti della propria opera; ci sono altre volte in cui, invece, il miglior lettore ed interprete della creazione artistica è proprio il suo autore. Nel caso dell'Eneide è noto che Publio Virgilio Marone avesse ordinato la distruzione del manoscritto dell'opera prima della sua morte, ordine contraddetto da Mecenate e i suoi. E così l'Eneide ha visto, dalla sua pubblicazione, una diffusione enorme ed un successo pressoché universale, anche se spesso sono stati evidenziati i limiti dell'opera. Limiti evidenti, del resto, tanto che in ogni lettore che si sia apprestato alla lettura dei 12 libri che compongono il capolavoro virgiliano sorge naturalmente il dubbio: l'Eneide è un capolavoro della forma poetica o un fallimento del racconto epico? I meriti dell'opera: malgrado l'opera manchi di una revisione, la tecn...

Barbero, i distinguo e le polemiche

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foto: Wikipedia Di recente si è molto parlato di Alessandro Barbero, dapprima per il suo sostegno a Tomaso Montanari e alle sue posizioni sull'uso distorto e politicizzato della questione delle Foibe, poi per la sua adesione ad un manifesto contro l'obbligo di possesso del green pass per il personale universitario e gli studenti. Questa adesione ha fatto parlare di un Barbero novax, posizione che il professore ha prontamente smentito; il professore ha chiarito che semmai vorrebbe un'assunzione di responsabilità della classe dirigente: anziché creare la situazione paradossale di un green pass che da un lato non è obbligatorio ma che dall'altro limita il diritto allo studio, ci si assuma l'onere e l'onore dell'obbligo vaccinale (legittimo secondo costituzione e norme vigenti) che, imponendo il vaccino a tutti coloro che sono in grado di sostenere la vaccinazione, eliminerebbe la discriminazione di fatto fra gli studenti. Tuttavia il testo dell'...

Borgen - il potere, o quando vorresti scrivere come Sorkin ma non lo sai fare

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Borgen - il potere è una serie televisiva danese andata in onda tra il 2010 e il 2013. La serie racconta le vicende di una politica locale, Birgitte Nyborg, giunta brillantemente ma quasi inaspettatamente ai vertici della politica nazionale e arrivata a ricoprire il ruolo di primo ministro a capo di un governo di coalizione. La serie si dipana tra scandali, pettegolezzi, le vicende personali dei protagonisti, Birgitte Nyborg, la sua famiglia, il consigliere personale Phillip Christensen e la giornalista Katrine Fønsmark, e poca, pochissima politica. Si tratta quindi, almeno in teoria, di una serie abbastanza corale, anche se è indubbio chi sia la protagonista. Per molti, moltissimi aspetti Borgen si ispira a The West Wing  di Aaron Sorkin, tuttavia, ad un confronto, la serie danese esce impietosamente massacrata. Lo sviluppo della trama manca del brio della controparte americana: i personaggi sono talmente coinvolti nelle proprie vicende personali che la cosa pi...

Cacciari, Agamben, Odifreddi, ovvero dell'uomo di cultura che parla di ciò che non sa e che crede di sapere

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Di recente Giorgio Agamben e Massimo Cacciari hanno scritto a quattro mani una lettera che mette in dubbio l'utilità e la liceità dell'uso del green pass per regolare l'accesso ai luoghi al chiuso. Le reazioni a questa lettera sono state molteplici, per esempio l'intervento di Mingardi e Corbellini su Linkiesta o quello di Flores D'Arcais su MicroMega. Anche volendo apprezzare la volontà di aprire un dibattito etico sul tema della discriminazione dovuta al green pass, il problema della lettera di Cacciari e Agamben è che la lettera si fonda una serie di semplificazioni, fallacie logiche e imprecisioni. Partendo dall'idea che il green pass generi discriminazioni: in generale chi studia scienze sociali sa che in una qualsiasi società le discriminazioni, entro certi limiti, sono inevitabili; più nello specifico, tolleriamo discriminazioni dovute ai comportamenti, mentre tendiamo sempre di più a considerare inique e dannose le discrminazioni dovute a "modi d...

Docenti, vaccini, polemisti, polemiche e numeri

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Durante la settimana appena trascorsa si è discusso dei 215.000 lavoratori del settore scuola non vaccinati: subito "signori" economisti, filosofi ed intellettuali si sono indignati e hanno parlato di un 25% di docenti senza titoli morali per insegnare; ora viene fuori che  i docenti vaccinati sono circa 85% del totale, facendone la categoria più vaccinata dopo i sanitari. Certo, ci sono enormi differenze fra le regioni; certo, l'obiettivo è raggiungere il 100%; tutto vero. Ma intanto, chi parlava di titoli morali, ha poi chiesto scusa per le castronerie dette e gli insulti gratuiti alla categoria? E gli intellettuali che compongono la classe dirigente, quegli economisti e quelle teste pensanti che da decenni scrivono del settore senza avere nessuna competenza per farlo, a che titolo possono discutere di alcunché se, come largamente anticipato già all'emergere dei primi numeri, non sono in grado o non vogliono neanche scorporare dei dati grezzi per ricavarne delle in...

Cristo si è fermato ad Eboli, Carlo Levi

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Cristo si è fermato ad Eboli è un romanzo autobiografico di Carlo Levi, pubblicato nel 1945 e ambientato negli anni 1935 - 36. In quegli anni l'autore era stato condannato al confino in Lucania, prima a Grassano e poi a Gagliano: il romanzo infatti è la cronaca dei due anni di confino, condotta quasi come uno studio antropologico delle popolazioni locali, a cui via via l'autore si affeziona semrpe di più, pur notando l'enorme distanza culturale che lo separa da queste. Levi nota come i paesi della Lucania apparissero dimenticati da Dio e dagli uomini; il regime fascista si occupava solo apparentemente di essi, di fatto abbandonandoli alla malaria, alla corruzione e alla gestione clientelare dei potentati locali. Così i romanzo racconta le miserevoli lotte interne tra le élite locali, tra il podestà e il brigaiere, tra i medici locali, tutti interessati solo al guadagno e incredibilmente ignoranti; tra i membri della curia e i contadini, i veri protagonisti dell'analisi ...

The Looming Tower

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The Looming Tower è una miniserie di 10 puntate, andata in onda per la prima volta nel 2018 per Hulu e poi ritrasmessa da Amazon Prime Video. La serie è tratta dall'omonimo libro di Lawrence Wright. La serie racconta le vicende che a partire dalla fine degli anni '90 conducono allo sviluppo di Al-Qaeda all'ombra della rivalità tra CIA ed FBI, fino all'angosciante resoconto dell'attentato del giorno 11 settembre 2001. Protagonisti della serie sono Ali Soufan, interpretato da Tahar Rahim, agente della FBI, e John P. O'Neill, interpretato da Jeff Daniels, direttore del reparto della FBI che si occupa delle indagini sul Al-Qaeda. Antagonista della vicenda è Martin Schmidt, interpretato da Peter Sarsgaard, che come responsabile della CIA per le indagini su Al-Qaeda fa in modo di non condivedere le proprie informazioni con la FBI, impedendo così che si prendano adeguati provvedimenti per difendere la sicurezza degli USA, finendo per far perdere il posto di lavoro ad O...

Donne, madonne, mercanti e cavalieri, Alessandro Barbero

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  Donne, madonne, mercanti e cavalieri è un libro di Alessandro Barbero che, con il ben noto piglio dell'autore, cerca di disvelare elementi della vita quotidiana del Medioevo, in particolare tra l'eta comunale e quella rinascimentale. Il volume si concentra su sei storie di sei personaggi emblematici, esponenti del clero, della borghesia mercantile, piccoli o grandi nobili; e poi, e soprattutto, donne, impegnate nelle attività che difficilmente il luogo comune attribuisce loro nel Medioevo: così abbiamo la donna che ha successo come scrittrice, la mistica e la donna che conduce il suo paese alla vittoria militare. In ogni caso il racconto della vita emblematica di queste donne e di questi uomini mostra, in filigrana, quale dovesse essere la condizione dell'uomo medio nelle rispettive epoche, cosa ci si potesse attendere dalla vita e cosa no, cosa potesse essere legittimo e cosa no; quali paure, speranze, illusioni potessero coltivare gli uomini del Medioevo. Per scoprire q...

La fattoria degli animali, George Orwell

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La fattoria degli animali di George Orwell può essere annoverato fra i più famosi libri del Ventesimo secolo. Il romanzo racconta di una fattoria inglese, di proprietà del signor Jones, in cui degli animali, ispirati dalle parole di un maiale, chiamato Il Maggiore, organizzano una rivoluzione che li porta a guadagnarsi autonomia e potere. Gli animali ancora una volta verranno guidati dai maiali, due in particolare, Palla di neve e Napoleone, capaci di leggere e scrivere, che incideranno le regole della nuova fattoria e produrranno i piani di sviluppo della civiltà degli animali. Ben presto i due verranno a contrasto e Palla di neve sarà costretto a fuggire. Sotto la guida di Napoleone si imporrà un regime autoritario, totalitaristico, che gli altri animali faticheranno a contestare senza capirne le dinamiche. Gli animali della fattoria si scontreranno dapprima con gli uomini, ma alla fine Napoleone verrà a patti con gli ex nemici giurati. Ecco che i maiali saranno sempre pi...

Valutazione del docente, anno scolastico 2020 - 2021

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Valutazione del docente 2020 2021 from Sebastiano Valentino Cuffari

Della superficialità

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Leggendo vari commiati per la morte di Battiato mi è venuta in mente una cosa: forse pochi hanno compreso questo cantautore? O meglio, quanto una parte dell'opera di Battiato è stata fraintesa? Prima però una premessa: io non amo Battiato e la sua musica. Non è proprio vero: non amo la ricezione della musica di Battiato; e odio la sua voce, ecco, l'ho detta; ma forse odio la seconda perché la associo alla prima. A dirla tutta non sono neanche un profondo conoscitore delle sue opere, conosco quelle più famose, quelle per cui mi sono fatto l'idea che l'appellativo più sbagliato per Battiato fosse quello di maestro. Io Battiato invece lo associo ai Righeira, agli anni Ottanta, allo sperimentalismo pop e ad un'idea tutta postmoderna di arte (opposta alla vulgata su Battiato, quella del maestro profondo e spirituale); in Battiato non sento l'arte che cerca la profondità, ma l'arte che si fa portavoce della labirintica estensione della superficie.  Battiato, come ...

La pista di ghiaccio, Roberto Bolaño

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La pista di ghiaccio di Roberto Bolaño racconta la storia di un omicidio attraverso i punti di vista di tre diversi personaggi: il cileno Remo Moràn, proprietario di un bar, di diversi hotel, di un negozio di bigiotteria e di un camping in Spagna, nella città di Z; Gaspar Heredia, poeta, clandestino messicano, amico di Moràn e a cui Moràn ha trovato lavoro presso il camping come custode notturno; il funzionario spagnolo Enric Rosquelles, direttore dei servizi sociali di Z, collaboratore fidato della sindaca, la socialista Pilar. Motore della vicenda è un altro personaggio femminile, la pattinatrice olimpionica Nuria, di cui sia Moràn che Rosquelles si innamorano; Nuria rimane fuori dalla squadra di pattinaggio nazionale, ufficialmente per la sua età: Rosquelles, arriva a realizzare in segreto per lei una pistta di pattinaggio presso una villa dismessa nei dintorni di Z. È attorno alla villa che ruoterà la vicenda, intrecciando le storie dei tre protagonisti e quelle di due mendican...

Ancora su Propaganda Live

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L'ultima su Propaganda Live e la questione di genere: ho trovato alcuni interventi fra i più critici francamente immeritati, o meglio, eccessivi: nel senso che partendo da una giusta rivendicazione hanno accusato Propaganda di altro, senza riconoscerle alcun merito (sorry, ma ogni riferimento a Lipperini e alla sua critica sulla "postura" degli autori è puramente voluto). Detto questo, come alcuni mi hanno fatto garbatamente notare con argomentazioni ed esempi, mi pare vero, con il senno di poi e senza la foga della polemica ai suoi inizi, che nella trasmissione (e più in generale nella televisione italiana) la questione di genere si ponga: continuo a pensare che la questione di genere non si risolva con il pallottoliere, ma è pur vero che se non si parte dal pallottoliere non si parte proprio a discutere della rappresentanza in TV. Inoltre, è pur vero che qualcuno degli autori del programma ha a più riprese dato mostra di malcelato sessismo: capita, non deve capitare ma ...

Due parole su Propaganda live, o dell'arte, a sinistra, di farsi del male da soli

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Questa settimana il programma TV Propaganda live, normalmente noto per essere luogo di commento dichiaratamente di sinistra dei fatti della settimana, è diventato esso stesso notizia. Anzzi due. La prima, il caso del musicista Roberto Angelini, parte del cast del programma, che, giudicato colpevole di aver fatto lavorare in nero una donna nel suo ristorante come rider, dovrà pagare 15.000 di multa. L'altra notizia è il clamoroso diniego della giornalista Rula Jebreal alla partecipazione programmata al programma, accusato di avere un parterre composto da soli uomini e quindi di discriminazione di genere. Terrei separate le due cose: Angelini ha sbagliato, non c'è dubbio, ed è ancora peggiorr aver cercato di fare passare la vittima per carnefice sui sociali accusandola di "pazzia" e ingratitudine. Detto questo, scusate, ma se Angelini altrove commette un illecito, è colpa o responsabilità delli staff di Propaganda? Che c'entra accusare gli autori di una ...