Due parole su Propaganda live, o dell'arte, a sinistra, di farsi del male da soli


Questa settimana il programma TV Propaganda live, normalmente noto per essere luogo di commento dichiaratamente di sinistra dei fatti della settimana, è diventato esso stesso notizia. Anzzi due. La prima, il caso del musicista Roberto Angelini, parte del cast del programma, che, giudicato colpevole di aver fatto lavorare in nero una donna nel suo ristorante come rider, dovrà pagare 15.000 di multa. L'altra notizia è il clamoroso diniego della giornalista Rula Jebreal alla partecipazione programmata al programma, accusato di avere un parterre composto da soli uomini e quindi di discriminazione di genere.

Terrei separate le due cose: Angelini ha sbagliato, non c'è dubbio, ed è ancora peggiorr aver cercato di fare passare la vittima per carnefice sui sociali accusandola di "pazzia" e ingratitudine. Detto questo, scusate, ma se Angelini altrove commette un illecito, è colpa o responsabilità delli staff di Propaganda? Che c'entra accusare gli autori di una cosa fatta da qualcuno che è sul libro paga come musicista e che ha commesso un illecito nella sua vita privata? Si vuole forse dire che gli autori del programma "non potevano non sapere"? Allora lo si dica apertamente e si denunci.

Su Rula Jebreal (e in generale sull'accusa, mossa anche da Loredana Lipperini sui social al programma di essere autoreferenziale, compiaciuto e, in soldoni, futile): mi sembra l'ennesima riproposizione a sinistra della gara a chi è più puro: Propaganda Live sarà ripetitivo, autoreferenziale, però è un programma che ha dato e dà spazio a voci, si guardino i reportage sulla Libia e sul lavoro dei braccianti agricoli nel meridione, che altrove non avrebbero spazio, e per di più lo fa su una rete commerciale. Lo fa avendo come parterre fisso (nei limiti dei loro impegni) due giornalisti donne e due uomini, e che invita a commentare i fatti della settimana personaggi della varia fauna della sinistra italiana. È fazioso, certo, e a differenza di altri programmi lo è dichiaratamente e apertamente, senza fingere di voler essere obiettivo e sopra le parti. Rula Jebreal ha voluto fare la pura più pura dei puri, ci sta, ma in un contesto normalmente aperto alle sue rivendicazioni, mancando l'occasione di parlare della questione per cui era stata invitata, in un momento in cui sarebbe stato importante farlo, lasciando a commentare i fatti una persona non altrettanto preparata, per poi rimproverargli pure di non essere competente come lei. Insomma, avrà pure marcato la differenza da una trasmissione che avrebbe forse dovuto cercare più accuratamente gli ospiti, ma ha anche marcato la differenza dagli spettatori e dai commentatori a cui interessava sapere cosa aveva da dire lei sugli scontri in Palestina.

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