Esercizi argomentativi su un "Quirinale e altro: sciogliere le Camere? Meglio di no" di Sabino Cassese

 In questi giorni ho letto sul Corriere un interessante articolo di Sabino Cassese, pubblicato il 27 dicembre 2021, con titolo Quirinale e altro: sciogliere le Camere? Meglio di no (LINK). L'articolo, oltre ad essere un'utile riflessione sulla necessità di eleggere un Presidente della Repubblica pro o contro lo scioglimento anticipato delle camere, permette l'esercizio di analisi argomentativa, chiarendo già dal titolo la propria tesi. Per questo, insieme ad un mio alunno, ci siamo esercitati nel ridurre a mappa argomentativa l'articolo e nel proporre la dimostrazione dell'antitesi.


Cassese sostanzialmente parte cercando di confutare l'antitesi: coloro che vorrebbero un Presidente della Repubblica disponibile a sciogliere le camere, adducono come ragione il cambiamento degli orientamenti elettorali, con esempi lampanti le proiezioni di voto di M5S, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Proprio la volatilità dei sondaggi però è per Cassese l'arma per confutare questa argomentazione: non si può legare lo scioglimento delle camere al movimento dei sondaggi, ed esempio evidente è stato proprio il continuo movimento del consenso politico della Lega, intorno al 20% alle elezioni  del 2018, salito al 40 % nel 2019, per poi discendere nuovamente e tornare intorno al 20% oggi.

Per Cassese poi non è realistico che un quarto se non la metà dei grandi elettori, i quali perderanno il posto in Parlamento con lo scioglimento delle camere,  eleggano un Presidente della Repubblica che li mandi a casa. 

Infine Cassese dimostra la propria tesi. Per fare questo richiama l'enorme responsabilità che sta dietro il potere di scioglimento delle camere e, soprattutto, come dietro lo sfasamento nella duurata delle diverse cariche istituzionali stia il principio che nelle repubbliche moderne vuole evitare la cosiddetta dittatura della maggioranza. In pratica, se il Presidente della Repubblica sta in carica 7 anni, i giudici costituzionali 9, i parlamentari 5 è perché si vuole evitare la coincidenza delle elezioni e che una parte politica si trovi, in un certo momento, ad occupare tutte le istituzioni. Questo principio è applicato in tutte le repubbliche moderne, ed esempi di coabitazione di schieramenti politici diversi sono frequenti negli USA, in Francia ma anche in Italia.


A questo testo ci siamo divertitti, dicevamo, a proporre una contro dimostrazione dell'antitesi.


In questo caso la tesi è che sarebbe meglio eleggere un Presidente della Repubblica disponibile ad andare ad elezioni anticipate. Sicuramente i contrari a questa tesi obietterebbero che andare ad elezioni durante la quarta ondata della pandemia non sia auspicabile, eppure sicuramente non c'è motivo per limitare l'esercizio della democrazia se si prendono le opportune precauzioni, come del resto dimostrato dalle tornate elettorali locali in Italia, dalle elezioni in Francia e da quelle degli USA.

Riguardo allo sfasamento nella durata delle cariche istituzionali di cui parla Cassese, è vero che occorrerebbe evitare l'accorpamento delle elezioni, e tuttavia questo accorpamento non è vietato dalla Costituzione, e, in astratto, è persino previsto, dato che, almeno ogni 35 anni avverrebbe l'esatta coincidenza tra la fine del mandato dei parlamentari e quello del Presidente della Repubblica. E, come sappiamo, se qualcosa non è vietata, è lecita. 

Del resto, Cassese dice che non si può pensare ai sondaggi come ad uno strumento oggetttivo per valutare il cambiamento di opinione della popolazione; dice addirittura Cassese che la Costituzione stessa non è chiara su quando il Presidente della Repubblica possa decidere che questo cambiamento è evidente nella popolazione, tanto da decidere di sciogliere le camere. Tuttavia, viviamo in un'epoca eccezionale, in cui dalle'elezioni del 2018  ci separa un evento spartiacque, la diffusione della Covid-19, per cui occorrerebbe dare la possibilità quanto prima agli elettori di giudicare l'operato dei politici tramite le elezioni, per mettere in mano il governo del paese in questa situazione a chi loro giudicheranno essersi meglio comportato in questi primi due anni di gestione della pandemia.

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