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Visualizzazione dei post da 2022

La meritocrazia come cancro della società

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Di recente in Italia si è tornato a parlare tanto, e spesso a sproposito, di merito. Come ad alcuni è noto, il concetto di merito è effettivamente citato nella nostra Costituzione. Invece non compare la meritocrazia, che è a tutti gli effetti una distopia comparsa qualche tempo dopo la promulgazione della nostra legge fondamentale.  Riguardo alla meritocrazia, mi sento di affermare che essa è un cancro per la società moderna. Mi si obietterà che non si possono escludere la valutazione e la premialità del merito, perché il merito infatti consente di valorizzare le competenze alte in settori specialistici. Tuttavia criticare la meritocrazia non vuol dire negare il merito, infatti si può riconoscere il merito, specificando che l'aver acquisito merito in settori specialistici non vuol dire essere ontologicamente meritevoli, come persone, o l'esserlo in toto e per sempre. Uno dei rischi dela meritocrazia è infatti noto come sindrome Dunning-Kruger, ovvero la tendenza a sopravv...

Lezioni di propaganda, Edoardo Novelli

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  Lezioni di propaganda di Edoardo Novelli è un volume pubblicato nel 2010 per Le Monnier. Il titolo del volume può essere fuorviante: non si tratta di lezioni sulla propaganda, quanto di un'antologia di brani, tratti dalle opere di propagandisti, filosofi, pensatori e politici, che in qualche modo hanno a che fare al modo di fare e concepire propaganda da parte di questi autori. Il lettore che dovesse approcciarsi al libro come ad un manuale di propaganda, non troverebbe ciò che cerca fra queste pagine. Il lettore invece che volesse sapere cosa pensavano della propaganda, come andasse immaginata autori come Mazzini, Mussolini, Hitler e Malcom X, troverebbe in questo volume pagine scritti interessanti. Mancano però degli esempi di propaganda, ciò che più ci aspetterebbe: nessun discorso pubblico, nessun manifesto, nessun pamphlet. Solo riflessioni sparse. Preso per quel che è, quindi, si tratta di un libro interessante, ben scritto e documentato, con l'avvertenza di non farsi i...

Prima lezione di antropologia, Francesco Remotti

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 Prima lezione di antropologia, di Francesco Remotti, è un'opera pubblicata nel 2013 per l'editore Laterza.  In questo volume l'autore discute della definizione stessa, o meglio, delle definizioni di antropologia nel tempo e nello spazio. In seguito, dimostrati i diversi piani dello studio antropologico, Remotti esplica come il bisogno dello studio antropologico nascca dalla naturale incompletezza dell'uomo, e dal suo bisogno di rimediare alla sua incompletezza biologica attraverso lo sviluppo culturale. A questo punto vengono proposti una serie di esempi, quasi degli studi di caso, atti alla dimostrazione di merito e di metodo di quanto affermato precedentemente. In questo senso il volume, più che un'introduzione alla disciplina, è una dimostrazione di metodo.  Remotti ha l'abilità di introdurre alle questioni antropologiche ed etnografiche, in particolare, alla storia della disciplina e alle questioni tutt'ora aperte nel suo sviluppo. Alla lettura, la seco...

Epica e parodia: proemi a confronto da Omero ad Ariosto

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Mettere a paragone i  proemi di quattro grandi pomei epici può dirci tanto dell'evoluzione del genere, ma anche della temperie culturale che conduce alla stesura di quelle opere. Volendo tracciare un parallelo tra Omero, Virgilio e Ariosto, emergeranno differenze, similarità, echi, riprese e rovesciamenti che diranno tanto degli uomini e delle epoche. Partendo dall'Iliade, leggiamo:  Cantami, o Diva, del Pelíde Achille L’ira funesta che infiniti addusse Lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco Generose travolse alme d’eroi, E di cani e d’augelli orrido pasto Lor salme abbandonò (così di Giove L’alto consiglio s’adempía), da quando Primamente disgiunse aspra contesa Il re de’ prodi Atride e il divo Achille. Il proemio dell'Iliade nella celeberrima traduzione del Monti permette di osservare quello che a partire dal testo omerico diverrà il canone del proemio epico: l'invocazione alla musa ispiratrice e la rievocazione dei fatti salienti dell'opera (o, in questo cas...

Lettera ad una professoressa, Lorenzo Milani

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Lettera ad una professoressa (1967) di don Lorenzo Milani è un'opera di saggistica che colpisce gli insegnanti che la leggano, oggi come ieri. Colpisce dell'opera la lucida analisi che mette in relazione la dispersione scolastica e condizioni sociali di partenza degli studenti - aspetto tutt'oggi trascurato da molti critici del sistema scolastico  -, evidenziando come gli stessi risultati scolastici dipendano spesso dalle condizioni di nascita e dai risultati attesi dagli insegnanti: se oggi anche in Italia si parla largamente di distorsioni della valutazione, di effetto alone, di iperstereotipia e di effetto Pigmalione è anche per l'impatto che l'opera di Milani ha avuto. Ne viene fuori un mondo degli insegnanti che nel nostro paese, ieri, più che ambire a modificare la realtà che lo circondava, ne dava notarilmente conferma: il poverò è ignorante perché il povero è ignorante e non può essere altrimenti. Gianni è milioni La scuola ha un problema solo. I ragazzi che...

Epica e parodia: Orlando e Aiace

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Quando nel 1516 Ludovico Ariosto conclude la prima edizione dell'Orlando furioso, la crisi che caratterizzerà Italia ed Europa tra Cinquecento e Seicento è agli inizi. In Italia è già avvenuta la discesa dell'invasore francese; la scoperta delle Americhe sta iniziando a spostare il baricentro economico verso le coste oceaniche; di lì a breve a Wittenberg compariranno le 95 tesi di Lutero. In questo contesto, Ariosto riprende una tradizione, quella epico-cavalleresca, tornata alla luce in Italia nel secolo precedente. L'epica cavalleresca tentava di tenere assieme la tradizione cortese e lla riscoperta dell'epica classica; questo amalgama si inverava nell'ideale umanistico dell'uomo misura di tutte le cose perché immagine e somiglianza di Dio, rappresentato dagli eroi protagonisti dei canti. Orlando in primis. Quando però Ariosto mette mano al genere è ormai difficile credere ciecamente a questo ideale: troppi eventi hanno messo in discussione l'idea che inte...

Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar

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 Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar esce per la prima volta nel "lontano" 1951. Il romanzo riprende il filone del romanzo storico, figlio di profondo studio della letteratura storiografica a cui l'autrice può attingere.  Il romanzo, scritto in prima persona, assume la forma di una lunga lettera dell'imperatore morente al futuro imperatore Marco Aurelio. Attraverso questa scrittura all'apparenza intima e personale l'autrice traccia un quadro della Roma del II secolo d. C. all'apice della sua forza e della sua grandezza, sotto l'imperatore che più a lungo, dopo Ottaviano, ne aveva saputo fino a quel momento garantire la pace. Al contempo il romanzo disegna il profilo dell'imperatore e in questo maggiormente si osserva la distanza tra la cultura storiografica dell'autrice e gli studi più recenti su Adriano e sulla sua epoca. Ugualmente Yourcenar non può attingere a tante conoscenze sulla cultura materiale romana che affioreranno dagli stud...

Io dov'ero?, Francesco Ditaranto, Lucrezia Bugané

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 Io dov'ero? di Francesco Ditaranto (testi) e Lucrezia Bugané (matite) è un graphic novel che affronta un tema: come mai in certe occasioni eventi epocali ci scivolano addosso senza che ce ne accorgiamo? Nel caso specifico il protagonista, Attilio, è un operaio di 32 anni, delegato FIOM, che lavora da un mese a Berlino Est per conto della Weber. In fabbrica ha degli amici, per la maggior parte italiani, ma anche qualche tedesco dell'est o qualche altro compagno proveniente dai paesi del Patto di Varsavia. Attilio nota la povertà e lo squallore, l'inquinamento della città, tra l'altro fa capolino a Berlino Ovest, lui può in quanto straniero, attraversando il famoso Checkpoint Charlie. 9 novembre 1989. La giornata precedente Attilio l'ha passata al solito modo: pranzo con i colleghi passando a Berlino Ovest, turno in fabbrica, ritorno a casa. La TV non la guarda, tanto non capisce il tedesco, ugualmente non ascolta la radio, stranamente non c'è musica quella sera....

Un po' di cose su educazione e formazione dette in questa campagna elettorale

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Durante questa orrenda campagna elettorale diverse cose sono state dette e scritte su educazione e istruzione. Ho preso un po' di appunti, per commentare e vedere cosa ci sia di sensato  nei programmi e o nei proclami dei diversi partiti. Cominciamo da Letta: al meeting di Rimini, e non solo lì, il leader del PD ha proclamato la necessità di far iniziare l'obbligo scolastico a tre anni, ovvero dall'asilo. Al meeting di Comunione e liberazione sono partiti i fischi, ugualmente la proposta è stata criticata dal mondo cattolico (proposta sovietica, queste le parole usate da Carfagna di Azione). Sempre Carfagna fa notare la carenza di asili nido al meridione: peccato che la proposta del PD non riguardi i nidi, la scuola materna, ma proprio la scuola dell'infanzia, gli asili, quella che precede la scuola primaria, le elementari. Già oggi circa l'89% dei bambini frequenta la scuola dell'infanzia, si tratterebbe di portare questo dato al 100% con spese totalmente a car...

Seinfeld, l'arte di scrivere un finale e il "non si può più dire nulla"

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 Seinfeld è una delle serie tv piiù iconiche degli anni novanta dello scorso secolo, tanto da avere ancora un'accanita schiera di fans. Caratteristica della serie è la comicità, mai banale ma senza la pretesa di essere significativa o morale. La sceneggiatura è in controtendenza rispetto a quanto abituava il pubblico dell'epoca: episodi sostanzialmente autoconclusivi, assenza di una trama orizzontale, citazionismo interno (il continuo ritorno di alcuni stereotipi, di personaggi anche solo citati, di cliché, di dialoghi ed espedienti) ed esterno (citazioni da film, serie e show tv, opere teatrali).  David Foster Wallace cita Seinfeld come uno degli esempi di opera postmoderna che la cultura di fine Novecento deve superare: è chiaro a cosa DFW si riferisce. Seinfeld ironizza su tutto, non si fa problemi di moralità, anzi sbeffeggia la morale condivisa, dal sentire religioso al sentiment politico passando per gli opposti ideali di destra (la passione per le armi o il mai nascosto...

Il nome della rosa, Umberto Eco

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Il nome della rosa di Umberto Eco è uno dei capolavori della letteratura italiana degli ultimi cinquant'anni. Già dalla sua pubblicazione nel 1980 il romanzo ha rappresentato la summa del postmodernismo italiano, rappresentando la via nostrana all'acquisizionne delle idee del movimento culturale. Nel romanzo il protagonista, Adso da Melk, si presenta, all'epoca dei fatti che racconta era un giovane novizio, affidato alle cure del monaco francescano Guglielmo da Baskerville, dotto teologo ed ex inquisitore. I due sono in viaggio verso un'abazia italiana presso cui si terrà un incontro fra i teologi imperiali, fra i quali Guglielmo, e i teologi del papa avignonese. Tema del dibattere è la povertà francescana. In realtà però la permanenza dei protagonisti presso l'abazia viene funestata da una serie di ommicidi e dal mistero della biblioteca labirinto con i suoi inestimabili tesori, tra i quali il libro perduto di Aristotele, il volume sull'arte della commedia.  Il...

Il caffè della gioventù perduta, Patrick Modiano

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 Ne Il caffè della gioventù perduta Patrick Modiano racconta da punti di vista diversi la vicenda di una giovane donna, Louki, della sua fuga dalla famiglia, del suo matrimonio e della sua sparizione. L'artificio adoperato dall'autore ha origine in un non luogo, il caffè Le Condé, presso cui ad un certo punto della sua vicenda la donna ha l'abitudine di trascorrere le sue giornate; qui vediamo Louki attraverso gli occhi di due astanti, un giovane studente ed uno scrittore, Roland, che ne diviene l'amante; a questi punti di vista si alternano quelli dell'investigatore privato assoldato dal marito per cercarla e che, avendo trovato sue notizie, decide di difendere la vita privata e il sentire della donna fingendo con il suo cliente l'impossibilità di svolgere il suo compito, e il punto di vista della donnna stessa, che attraverso dei flashbak ci introduce al suo passato, alle sue passioni, al  suo contatto con gli alcolici e la droga, fino al tragico finale. Ma un...

Parlando di competenze: da Il nome della rosa al dibattito tra virologi durante la pandemia di Covid-19

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  Spesso nel dibattito pubblico sentiamo parlare di "competenti" e di "competenza"; quando, ogni anno, arrivano i risultati delle prove INVALSI, riparte sui media nostrani il ginepraio sulla perdita di competenze degli studenti, sulla scuola che non insegna, etc; ma anche in altro contesto si tira fuori il concetto di comeptenza, per esempio, chi è competente per parlare della pandemia? Chi per parlare della guerra in Ucraina? Forse quindi andrebbe meglio definito il concetto di competenza, allora, almeno agli occhi di chi, di questo concetto, ha un'idea tutto sommato vaga.  La competenza è il saper adoperare in contesti concreti abilità possedute e affinate e conoscenze acquisite. Proprio per questo la competenza è "plastica", mutevole, ed esiste solo in contesto. In realtà è sempre stato così, anche prima che venisse sviluppato il concetto di competenza: agli albori della scrittura il sapiente non era tale solo perché sapeva scrivere, ma perché con q...

La prima prova dell'Esame di Stato del 2022 è da bocciare?

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Ormai svolta la prima prova dell'Esame di Stato 2022, non ci resta che giudicarne il valore. La prova prevedeva, per gli alunni del quinto anno delle scuole superioriori, la possibilità di scegliere fra sette tracce: le prime due sotto la forma di analisi e interpretazione di testi appartenenti alla tradizione letteraria italiana; tre tracce di analisi e produzione di testi argomentativi; due tracce di produzione di testi espositivi-argomentativi. Prima osservazione: è uscita di scena definitivamente la traccia atta a dimostrare le conoscenze storiche. Le tracce   Guardando le tracce, anche solo ad una prima occhiata, sono evidenti dei problemi. Le prime due tracce, quelle di analisi del testo, riguardano opere e autori ottocenteschi, per quanto fondamentali, ovvero Pascoli e Verga. Qui occorre chiarire una questione: l'alunno dovrebbe essere in grado, in quinta superiore, di analizzare qualsiasi tipo di testo, dal menù del ristorante ad un saggio scientifico di media difficolt...

Una riflessione su "La notte della scuola" di Roberto Maragliano

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Leggendo l'articolo La notte della scuola , pubblicato su Doppiozero, mi  sono venute in mente alcune riflessioni, frutto anche della condivisione e della discussione con alcuni colleghi. Mi sembra che Maragliano parta da alcuni punti fondamentali: la scuola post covid e immersa nella guerra è costretta a prendere atto di alcune considerazioni che, a dire la verità, appartengono alla riflessione filosofica e culturale già da almeno un cinquantennio. È  da notare che questa consapevolezza, parallelamente, secondo Maragliano dovrebbe sempre di più appartenere anche all'opinione pubblica. Maragliano cita ad uopo le considerazioni di Esposito su EditorialeDomani : il filosofo sostiene che, con lo scoppio della guerra, siamo entrati in una nuova fase per l'Occidente (e del resto è stato facile per tutti osservare in questi mesi come le previsioni di Fukuyama sulla cosiddetta fine della storia siano miseramente cadute); facendo la parafrasi di quanto sostenuto da Esposito, ed agg...

L'assessora Donazzan

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credit: elenadonazzan.it L'assessora Donazzan è quella della settimana dello sport, che, come lei stessa ha dichiarato, serve a sospendere la didattica nelle scuole per fare un favore agli albergatori delle Dolomiti invogliando le famiglie a sfruttare quei giorni per la classica settimana bianca; l'assessora Donazzan è quella dei libri della casa editrice di CasaPound distribuiti nelle scuole; l'assessora Donazzan è quella delle ricostruzioni astoriche sulle foibe imposte alle scuole del Veneto per circolare; l'assessora Donazzan è quella che si vanta del suo passato e presente fascista; l'assessora Donazzan è quella della battaglia per lingua veneta come lingua di una minoranza da proteggere, resa obbligatoria come seconda lingua per chi lavora nel settore pubblico nel Veneto, in modo di impedire l'afflusso di insegnanti e funzionari da altre regioni d'Italia; l'assessora Donazzan è quella che legittima e legalizza bullismo e transfobia nei confronti de...

La profezia dell'armadillo, Zerocalcare

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 Si chiama "profezia dell'armadillo" qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli. Amen.» (La profezia dell'armadillo) La profezia dell'armadillo è un libro a fumetti del fumettista Zerocalcare pubblicato in prima edizione nel 2011. L'opera in bianco e nero rievoca un lutto molto significativo per l'autore, la morte dell'amica e amore adolescenziale Camille: attraverso continue prolessi e analessi viaggiamo attraverso il tempo, rievocando l'epoca in cui Zero e Camille si sono frequentati senza che mai il loro amore possa sbocciare davvero, fino ad arrivare al presente, alla notizia della morte della ragazza e alle delusioni della vita adulta del ragazzo. Accanto al protagonista ruotano altri personaggi, anche loro in bilico tra l'adolescenza e la maturità, Secco, Greta, e poi gli animali antropomo...

Musk è un imprenditore del XIX secolo

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 Elon Musk: da alcuni venerato, da altri temuto. Più probabilmente frainteso. L'ultima uscita di Musk contro lo smartworking  è solo l'ennesima conferma rispetto a quanto serpeggia nella mente di molti. “Chiunque desideri lavorare da remoto, deve essere in ufficio per un minimo (e intendo *minimo*) di 40 ore a settimana o lasciare Tesla”," Infatti negli ultimi anni Musk se ne è uscito sempre più frequentemente con posizioni che ne hanno radicalmente mutato il profilo pubblico. Se per anni Musk è apparso quale l'innovatore tecnico che realmente è, a questa immagine è stata, probabilmente a sproposito, associata l'idea del Musk progressista. La realtà dei fatti pare invece dire altro. È infatti di pochi giorni fa l'attacco alla celebrazione del mese dell'orgoglio LGBTQ ,  che segue l'attacco a Netflix per i suoi contenuti, giudicati eccessivamente di sinistra (con un termine che nel vocabolario dell'estrema destra americana risulta particolarlmente ...