Il caffè della gioventù perduta, Patrick Modiano
Ne Il caffè della gioventù perduta Patrick Modiano racconta da punti di vista diversi la vicenda di una giovane donna, Louki, della sua fuga dalla famiglia, del suo matrimonio e della sua sparizione. L'artificio adoperato dall'autore ha origine in un non luogo, il caffè Le Condé, presso cui ad un certo punto della sua vicenda la donna ha l'abitudine di trascorrere le sue giornate; qui vediamo Louki attraverso gli occhi di due astanti, un giovane studente ed uno scrittore, Roland, che ne diviene l'amante; a questi punti di vista si alternano quelli dell'investigatore privato assoldato dal marito per cercarla e che, avendo trovato sue notizie, decide di difendere la vita privata e il sentire della donna fingendo con il suo cliente l'impossibilità di svolgere il suo compito, e il punto di vista della donnna stessa, che attraverso dei flashbak ci introduce al suo passato, alle sue passioni, al suo contatto con gli alcolici e la droga, fino al tragico finale.
Ma un'altra protagonista della vicenda, come al solito in Modiano, è la ittà di Parigi, con la sua topografia precisissima, i suoi luoghi ormai scomparsi, e i suoi "Luoghi neutri", spazi di tutti e di nessuno, luoghi in cui far perdere le tracce, in cui esistere senza esistere, dei non-luoghi di eterno passaggio e di eterna fuga.
Come è un'eterna fuga quella di Louki, ma in fondo quella di tutti gli avventori del Condé, ognuno immerso nelle velleità della propria vita, espresse nel chiacchiericcio del caffè letterario, dei colloqui fra scrittori, artisti, cantanti; tutti personaggi che però, in un eterno ritorno, spariranno nel nulla assieme al caffè, esprimendo l'unica certezza possibile, il ciclo della vita e della morte e del concludersi di ogni esperienza.
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