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Visualizzazione dei post da 2023

Antonio e Cleopatra, William Shakespeare

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Di Sébastien Bourdon - [1], Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10591540 Antonrio e Cleopatra, scritta e messa in scena tra il 1607 e il 1608 da William Shakespeare, è fra le tragedie dell'autore più ambigue. La trama del dramma segue lo sviluppo della passione amorosa di Antonio, triumviro di Roma, e Cleopatra, regina d'Egitto, già amante di Giulio Cesare. Antonio si barcamena tra l'amore per la regina e la posizione politica che lo vede alleato di Ottaviano e Lepido, gli altri due triumviri che avevano ereditato il potere politico di Cesare e ne avevano vendicato la memoria, come magistralmente raccontato dallo stesso Shakespeare nella tragedia Giulio Cesare. Nel tentare di mantenere la propria posizione Antonio accetta di sposare la sorella di Ottaviano, Ottavia, ma infine gli risulta impossibile tenere contemporaneamente in vita il matrimonio e la relazione esotica con Cleopatra. Quando Antonio decide di ripudiare la moglie, e Ottaviano fa ...

Della scuola di Messina, degli esami, delle vittime e dei carnefici, e dei deficit nella valutazione

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Rispetto al caso della scuola di Messina di cui si è parlato in questi giorni, vorrei proporre due osservazioni. La prima che mi ha molto colpito: osservando come il caso è stato coperto sui giornali e negli altri media, mi è parso di poter notare come quella che comunque a tutti gli effetti sarebbe la vittima, cioè la ragazza che in qualche modo è stata penalizzata all'esame di luglio, sia invece passata come la carnefice per avere costretto tutti gli altri, con il suo ricorso, a ripetere l'esame di stato. Tanto per essere chiari, l'esame non sarebbe mai stato ripetuto se non ci fossero state delle irregolarità commesse dalla docente che aveva passato le domande alla classe, e dai ragazzi, che non possono essere immaginati come puri e innocenti e non conniventi con la docente, anche solo per non avere denunciato loro stessi l'irregolarità. A riprova di questa inversione di ruoli i giornali che hanno raccontato la ripetizione dell'esame hanno tenuto a precisare come...

Addio a Matthew Perry

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Come tanti, ho conosciuto Matthew Perry come Chandler Bing in Friends. Poi, da adulto, l'ho scoperto attore drammatico in West Wing, ad impersonare un avvocato e a costruire una strana e magica alchimia con un altro grande attore, Bradley Whitford. Il duo tornerà assieme in Studio 60, dove Perry impersona il ruolo di un autore comico dipendente dall'alcool. Un ruolo, evidentemente, tagliato su misura per lui da un altro grande, Aaron Sorkin. Ruolo che Perry ha amato, e forse una delle sue più grandi frustrazioni è stata la chiusura anzi tempo di quella serie, la possibilità per lui di diventare qualcosa di diverso da Chandler Bing, qualcuno in cui essere se stesso ed aprirsi al pubblico. Ma il pubblico, quella stupenda serie, non la seguì, malgrado un'ottima sceneggiatura e due grandi attori.

Israele, Gaza, giustizia e utilità

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Dopo l'attentato del 7 ottobre ad Israele, attentato che ha lasciato sgomenti a causa della ferocia e della barbarie con cui è stato portato a termine, tutto il mondo a caldo ha immaginato un'immediata rappresaglia da parte dello stato ebraico. Tuttavia, a causa della diplomazia internazionale all'opera per evitare una lunga carneficina, nonché per la necessità di preparare la strategia militare, l'invasione di Gaza rallenta, lasciando il tempo per una riflessione a mente più lucida sull'opportunità e la necessità di un simile atto bellico da parte del governo di Tel Aviv. Con questo post provo a ragionare sulle ragioni di una rappresaglia israeliana, su quali criteri lo giustifichino e ne mostrino la necessità; se tali criteri reggano, e in che modo. Una premessa è d'obbligo: è molto semplice e comodo discutere delle ragioni israeliane e palestinesi seduti comodamente alla scrivania di uno stato lontano, che non vive i problemi e le tensioni costanti che vivono...

Il dibattito sul cadavere di Giulio Cesare, due orazioni a confronto nell'opera di Shakesepare

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Nel Giulio Cesare di Shakespeare, rappresentato per la prima volta in un non ben definito arco di tempo che potrebbe andare dal 1598 al 1601, il drammaturgo inglese mette in scena uno dei più bei esempi di dibattito della storia della letteratura mondiale. La fonte di Shakespeare sono con ogni probabilità le vite di Cesare, di Bruto e di Antonio nelle Vite parallele di Plutarco (utilissimi approfondimenti sono rintracciabili per esempio sul blog del prof Ghiselli). Nella scena II dell'atto III si alternano nel foro di Roma Bruto e Antonio: il primo espone alla popolazione le ragioni dell'azione dei tirannicidi; il secondo controbatte con l'obiettivo di causare una rivolta contro i nuovi possibili dominatori di Roma. Leggiamo il testo (nella versione pubblicamente accessibile edita da Liber Liber ) BRUTO – Romani, miei compatrioti, amici, io vi chiedo pazienza; ascoltatemi bene fino in fondo, e restate in silenzio, e vi esporrò la causa del mio agire. Sul mio onore, credete...

La questione della povertà della Chiesa, come viene dibattuta ne Il nome della rosa, come esempio di produzione e analisi argomentativa

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 Di recente, insieme a dei colleghi della mia scuola, è capitato di tenere un'ora di formazione su pratiche didattiche orientative e collaborative. In questa circostanza, svoltasi presso un monastero passato di mano in mano tra vari ordini monastici, cluniacensi e francescani compresi, insieme ai compagni di avventura abbiamo presentato ai presenti all'incontro l'attività del debate come pratica strutturata; del debate o dibattito regolamentato però in questo caso abbiamo affrontato soprattutto gli aspetti introduttivi, ovvero le attività che possono servire ad avvicinare gli studenti a questa pratica, come l'uso di giochi didattici, per passare poi alla fase di ricerca delle informazioni e alla strutturazione delle linee argomentative. Nell'affrontare le linee argomentative possibili di due squadre di dibattito abbiamo fatto un esempio, calato nel contesto dell'incontro di formazione. È stata così affrontata una disputa su una questione evidentemente sentita da...

Mobilitiamoci contro la riforma dei tecnici e dei professionali allo studio del ministro Valditara

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C'è una cosa di cui solo qualcuno sta parlando e che, sotto l'insegna dell'innovazione, rischia di far fare alla scuola italiana un passo indietro epocale. Di cosa parlo? Della riforma dell'istruzione tecnica e professionale che il ministro Valditara ha intenzione di varare con il governo Meloni. Di cosa si tratta? È prevista la costituzione (a partire dall’anno scolastico 2024/2025) di una vera e propria “filiera formativa tecnologico-professionale” costituita dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi degli ITS (Istituti Tecnologici Superiori) Academy, dai percorsi di istruzione e formazione professionale e da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore. Anche le Regioni, si legge nel testo, potranno aderire alla filiera. La riforma prevede anche la creazione di un’unica offerta di istruzione e formazione attraverso la costituzione di reti (Campus), tra gli Uffici scolastici regionali e le Regioni (che si occupano di form...

Una tranquilla giornata di paura

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Vi faccio notare che nella stessa giornata abbiamo letto, sentito e discusso di: una norma che allunga la detenzione (ovvero la privazione di libertà) fino a 18 mesi prima di decidere cosa fare di loro per persone che SOSPETTIAMO non avere il diritto di stare in Italia;  una norma che prevede il ritiro immediato della patente se un pubblico ufficiale SOSPETTA, pur non avendone le prove, l'uso di stupefacenti da parte del fermato, senza attendere le analisi; una riforma dei professionali e dei tecnici che li differenzia talmente tanto dai licei da non poter non implicare che il titolo di studi che queste scuole forniranno dovrà per forza essere diverso dal diploma dei licei, e quindi impedire l'accesso all'università, come in ben altre e più nere epoche in cui, a seconda del censo, si stabiliva chi aveva diritto all'istruzione e chi ad essere manovalanza; un programma sulla principale radio nazionale con giornalista, scelto e voluto dal governo per la sua sto...

The Great Debaters - Il potere della parola

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 The Great Debaters - Il potere della parola è un film uscito nel 2007 per la regia di Denzel Washington, che interpreta anche uno dei protagonisti, il prof.  Melvin B. Tolson. La trama del film ripercorre la storia vera della squadra di dibattito del Wiley College, college per soli neri nel Texas del 1935. La squadra, guidata dal suo insegnante, inanella una serie di vittorie tale da indurre il prestigioso college di Harvard a sfidarla. Nella cornice della prestigiosa istituzione per soli anglosassoni il Wiley College prevale nello scontro con tema il valore della disobbedienza civile  Il valore del fillm non sta tanto nella resa realistica delle gare di dibattito, quanto nella testimonianza di come un evento di per sé secondario, relegato al mondo accademico, come la vittoria di un torneo di dibattito, possa aver contribuito a mettere in luce le contraddizioni e il razzismo della società americana del primo Novecento. Il film ha ottenuto la caondidatura come miglio...

The Sandman

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  Immagine: Wikipedia The Sandman è una serie tv distribuita da Netflix e basata sulla omonima serie a fumetti di Neil Gaiman. La prima stagione della serie si basa sulle storie raccolte nel volume Preludi e Notturni e nel volume Casa di bambola. Protagonista della serie è Morfeo, re del mondo dei sogni. Morfeo viene imprigionato da un magus, convinto di aver catturato un altro degli eterni, Morte, per imporle di restituirgli il figlio morto. Assente il re dei sogni, il suo regno è caduto nel caos, e così quando Morfeo riesce a liberarsi è costretto ad adoperarsi per recuperare i suoi arnesi e rimettere in sesto il suo mondo. Nel fare questo però sogno e realtà finiscono peer intrecciarsi, scoprendosi legati visceralmente. Il sogno è quindi la matrice delle speranze, dei progressi come delle paure dell'uomo. La serie, molto attesa, è stata criticata,in particolare per la prestazione dell'attore protagonista, Tom Sturridge, in realtà molto bravo nell'interpretare l'inesp...

Perché non è corretto addossare alle vittime la responsabilità degli stupri

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 Riflettendo su alcuni recenti casi di cronaca, e su come i media ne stanno discutendo ( Giambruno è la controfigura di polemisti come Shapiro ) ho deciso di provare a condurre un ragionamento che spieghi il fenomeno della vittimizzazione secondaria . Sostanzialmente in questi giorni da più parti si è sentito dire che chi rischia di essere vittima di un reato legato alla violenza di genere, parliamo soprattutto degli stupri, dovrebbe adottare comportamenti responsabili: il non detto (neanche troppo taciuto) sarebbe che chi subisce reati legati alla violenza di genere è stato con i suoi comportamente parzialmente responsabile di quanto accaduto, perché, adottando comportamenti non responsabili la vittima si è messa in pericolo.  Possiamo osservare qui un primo problema, al contempo terminologico e concettuale: secondo questo ragionamento rischio e pericolo sono la stessa cosa. Si fa evidentemente confusione: il pericolo è per definizione totalmente indipendente dalle azion...

Giambruno è la controfigura di polemisti come Shapiro

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Foto: Corriere.it È di queste ore la polemica, l'ennesima, sulle parole di Andrea Giambruno, giornalista di Mediaset e compagno della presidente del consiglio Giorgia Meloni. Giambruno, commentando i recenti casi di stupri di Caivano e di Palermo, soprattutto in riferimento a quest'ultimo, ha sostanzialmente detto che la responsabilità degli stupri è ovviamente degli stupratori, ma che in ogni caso buonsenso consiglierebbe di evitare situazioni di pericolo, quindi che una donna ha tutto il diritto di fare quello che vuole, ma che se si ubriaca è facile che incontri "i lupi" perché la realtà non è fatta di diritti. Andrea Giambruno sugli stupri: «Se eviti di ubriacarti, non trovi il lupo». Giambruno fa qui riferimento ad una categoria logica ben presente in tutti noi, quella del buonsenso, categoria di cui dovremmo imparare a fare a meno (si veda Facciamo che la smettiamo di parlare di "buonsenso"? ) e che accorpa stereotipi e luoghi comuni avvalorati dall...

Il silenzio, Don DeLillo

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  Nel 2020, ancora in piena emergenza pandemia, Don DeLillo pubblica Il silenzio, opera che evidentemente risente di quanto sta accadendo nel mondo. Cinque personaggi si alternano e si incrociano. I primi sono Jim Kripps e Tessa Berens che vengono colti da un'improvvisa emergenza mentre sono in volo: improvvisamente l'aereo su cui si trovano è costretto ad un atterraggio d'emergenza a causa dello spegnimento di tutti i dispositivi digitali. Intanto nell'East Side di New York Diana Lucas, Max Stenner e Martin Dekke li attendono a casa per un evento mondiale, la finale del Superbowl; poco prima della partita lo schermo della televisione diviene nero, la catastrofe è planetaria, il digiale è morto, funziona solamente la tecnologia analogica. I cinque personaggi, che riescono alla fine a ricongiungersi, si alternano in domande, supposizioni, angosce e teorie. Ne emergono alcuni aspetti chiave: DeLillo descrive la società digitalizzata come in procinto di una zombificazione,...

Ancora sulla valutazione: risposta alla lettera del dirigente scolastico Citarelli

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 Il 10 aprile 2023 il dirigente scolastico Citarelli ha sentito la legittima necessità di dire la sua sulla questione della valutazione, inviando una lettera ad Orizzonte Scuola . Trovo interessante questa lettera, perché proviene da un addetto ai lavori, qualcuno che ha potere decisionale nella scuola e un certo seguito sui social. Per analizzare la lettera, e confutarne premesse e considerazioni, ho deciso di mapparla. Di seguito quindi troverete la mappa argomentativa del testo originale che ne esplicita tesi, premesse e argomentazioni, nonché ne segnala gli errori logici e ne confuta i passaggi. Link La tesi del dirigente scolastico è che la valutazione numerica, il voto, sia l'unica forma di valutazione significativa e che sia ingiustamente messa sotto attacco. L'autore della lettera inizia ad argomentare sostenendo che Chi continua, ormai, tutto sommato, da vari decenni, a demonizzare i voti, rispetto agli stessi apprendimenti ed al successo formativo degli alunni, vive i...