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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Sviare le argomentazioni usando le fallacie logiche: due esempi di una pessima pratica

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 Chi in questi giorni ha letto un po' i quotidiani online, avrà trovato un po' su tutte le homepage il video dello scontro tra il governatore dell'Emilia Romagna Bonaccini e il professor Galli. Scontro in tv tra Galli e Bonaccini, il primario perde la pazienza: «Io nervoso? Si vergogni: hanno riaperto per scelta politica» - Il video - Open Il tuo browser non supporta il tag iframe Tema di discussione è la decisione sulle riaperture: Bonaccini condivide le recenti decisioni sulle riaperture del governo Draghi, Galli no. O meglio, Galli sostiene, da tecnico, che quelle decisioni sono premature e quindi pericolose. Nello sviluppo del dibattito Bonaccini tenta di confutare mettendo in bocca a Galli qualcosa che non ha espresso, almeno non chiaramente ("lei pensa che il governo Draghi sia un governo di irresponsabili?"): si tratta, come sappiamo, dell'artificio retorico fallace dello straw man argument , mettere in bocca ad altri qualcosa che non hanno detto pe...

I college americani e la controversia sui classici, e gli Italiani che la falsificano

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https://eidolon.pub/what-would-james-baldwin-do-a778947c04d5 In questi giorni rimbalza sui media italiani la notizia che la Howard University si accinge alla chiusura del dipartimento di studi classici. La notizia, di per sé, sarebbe una di quelle cose a cui normalmente nel nostro paese nessuno darebbe importanza; ma dato che si tratta del college frequentato da Kamala Harris, la polemica sulla Cancel culture si nasconde dietro l'angolo. E infatti proditoriamente la questione viene cavalcata dal Corriere  , da Huffington Post , Il Mattino , immancabile Il Giornale , e persino dall'agenzia ANSA . Tutti gli organi di stampa si rifanno ad un articolo pubblicato dal Washington Post  firmato da Cornel West. Nel suo articolo West in realtà adombra quella che è la vera questione: il dipartimento viene chiuso perché non ha un numero adeguato di iscritti ai propri corsi, come confermato dalla stessa università ; si tratterebbe quindi di una questione economica. Del resto proprio West d...

La socialità e il tempo libero non hanno nulla a che fare con la scuola, o delle pessime idee che nascono da buone intenzioni

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https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0000012392/10/gruppo-giovani-donne-fasciste-balilla-spalla.html Leggo che la scuola d'estate servirà per recuperare spazi di socialità. Ecco, spero tanto che non sia un obbligo: rivendico il sacrosanto diritto di uno studente di odiare i propri compagni di classe, e non voler trascorrere con loro anche il tempo libero: ma voi avete presente il tormento per un ragazzo che, magari, passa l'intero anno scolastico con i compagni che lo bullizzano o con cui anche e solamente non condivide nulla e attende solo l'estate per non doverli vedere, e ora gli si dice che dovrà recuperare la socialità persa trascorrendo i mesi estivi o parte di essi a scuola? Perché gli amici si scelgono, i compagni di classe no; perché il tempo libero è, già dal nome, tempo dedicato alle libertà, non agli obblighi, persino alla libertà di annoiarsi. E poi, lo spazio della socialità deve essere personale, privato: devo essere libero di decidere a chi ...

Dovevamo uscirne migliori, ne verremo fuori reazionari

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Foto: http://www.felicitapubblica.it/2020/09/14/ne-usciremo-migliori-dicevano/ Premssa, d'obbligo: questo post si fonda su percezioni, non su dati. Non ho dati sull'argomento; ho letto, sì,  qualche intervento di psicanalisti e psicologi, ma non ho nulla che confermi in maniera scientfica quanto affermerò nei prossimi paragrafi. Wittgenstein sosteneva fosse meglio non dire ciò di cui non si poteva parlare, ed è sicuramente vero; tuttavia mi permetto di esprimere qui un dubbio, che magari potrebbe alimentare future ricerche di persone ben più titolate di me. Nelle discussioni in classe, una cosa che mi pare emergere fra gli adolescenti e non solo, è il malessere. Non il malessere di cui tanto si sta parlando, la crisi degli adolescenti dovuta alla distanza e alla mancanza di relazioni sociali (malessere che non ho intenzione qui di sminuire, affatto). Mi  riferisco qui ad altro. Il malessere che sto osservando  è una sorta di fastidio strisciante. Fastidio verso cosa?...

Dibattere di letteratura in classe: Beatrice, Francesca da Rimini, Laura

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Praticando il Debate in aula ormai da anni e, dopo aver organizzato e seguito un corso di formazione sull'argomento, tenuto dagli ottimi Matteo Giangrande e Pietro Alotto, quest'anno ho decisso di provare e provarmi nel Debate disciplinare, ovvero i miei alunni si sono trovati ad approfondire e a dibattere su un argomento strettamente correlato allo studio di una delle discipline che vengono abitualmente svolte in classe, lo studio della storia della letteratura italiana. Insegno in un istituto professionale, scuole che, per volontà ministeriale, stanno gradualmente convertendo la propria didattica verso un apprendimento sempre più rivolto all'acquisizione di competenze (cosa che, per inciso, dovrebbe essere l'obiettivo di ogni tipo di scuola): questo cambiamento implica, anche dal punto di vista formale, il dover ottemperare a certi obblighi. Il Debate, da questo punto di, risponde alla richiestaa di produrre prove autentiche che dimostrino tale acquisizione. Tuttavia,...

La speculazione edilizia, Italo Calvino

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La speculazione edilizia di Italo Calvino, pubblicato in prima edizione nel 1957 su rivista, ed in edizione definitiva nel 1963, doveva appartenere ad una trilogia, assieme Alla giornata di uno scrutator e, che descrivesse l'Italia degli anni cinquanta del Novecento. Il protagonista, con forti tratti autobiografici, Quinto, è un intellettuale di provincia, sbarcato a Roma ma senza grandi risultati, che, tornato a casa, in un anonimo paesino della riviera ligure, si trova a mettersi in affari con un imprenditore edile, Caisotti, vendendogli parte del terreno della villa di famiglia, per edificare insieme a lui un palazzo per l'affitto o la vendita di appartamenti per villeggiatura. Quinto è un uomo poco pratico, sente in qualche modo di aver fallito la sua carriera intellettuale, sebbene in paese mantenga la stima degli iscritti al partito comunista a cui appartiene anche lui. Al suo opposto il fratello Ampelio, giovane chimico, perfettamente capace di controllare l...

Nietzsche, il postmodernismo e i giorni nostri

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Friedrich Nietzsche Se penso all'ascesa del populismo e del leaderismo che ha caratterizzato l'ultimo decennio almeno; se penso all'emergere di estremismi come quelli novax o Qannon; se penso all'intera legislatura di Trump; se penso alla gestione della pandemia da parte dei partiti di destra e di estrema destra in giro per il mondo; se penso a tutte le polemiche sulla gestione dell'emergenza da parte delle varie regioni italiane, dell'Italia e dell'Unione Euriopea; se penso a come chiunque sia stato sempre e comunque in grado di sostenere tutto e il contrario di tutto, complici i media e una memoria divenuta ormai di brevissimo corso; se si pensa a tutto questo l''unica cosa che si può dire è che, ancora una volta, aveva ragione Nietzsche, che non esiste la realtà, esistono solo le sue interpretazioni (e per ora probabilmente stanno prevalendo le peggiori). E mi viene da dire che siamo ancora in pieno postmodernismo, postulato (non solo) di quell...

Russell, le premesse false, e qualche implicazione pratica

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Bertrand Russell   "Assumiamo che 2 + 2 sia 5. Sottraendo 2 da entrambe le parti, otteniamo che 2 è uguale a 3. Scambiando i due membri dell’uguaglianza, otteniamo che 3 coincide con 2. Sottraendo ancora 1, deduciamo che 2 è uguale a 1. Ora io e il papa siamo 2. Ma se 2 è uguale a 1, allora siamo 1: quindi io sono il papa" Cosa ci dice il logico Bertrand Russell attraverso questo esempio? Tante cose, direi, ma una fondamentale. Che se conduciamo un ragionamento partendo da una premessa falsa, poi possiamo giungere a qualsiasi tipo di conclusione seguendo un ragionamento del tutto logico, ma fallace in partenza. Nell'esempio citato, assumendo che 2 + 2 faccia 5 (anziché 4); allorché sottrarremo 2 al primo o al secondo addendo, dato che sappiamo già che il risultato finale dell'addizione è per assunto 5, otterremo che 2 = 3 2+2= 5 perciò se (x-2)+2=5 o 2+(x-2)=5  allora x=3  Ovviamente noi sappiamo che 2 non è uguale a 3 2≠3  Ma se assumiamo che l'evidenza matematic...

Dante, Beatrice e Francesca

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Sandro Orlando in questo saggio mette in luce aspetti notevoli inerenti le possibili interpretazioni della figura di Francesca da Rimini. Il critico evidenzia subito il contesto in cui compare il personaggio: già dall'inizio dell'opera Dante autore ha chiarito che il motore degli eventi che coinvolgono Dante personaggio è l'amore, inteso però come amore celeste, spirituale, contrapposto a quello terreno. Giunto al secondo cerchio dei dannati, dopo le aspre parole di Minosse, il protagnista dell'opera incontra la schiera dei dannati che, travolti dal vento eterno che li affligge, contrappasso per il loro essersi lasciati travolgere in vita dalla lussuria, vengono sbattuti di qua e di là contro le pareti della "ruina" che li circonda. Fra questi, in particolare lo attraggono le figure di due personaggi, contemporanei a Dante, sostanzialmente ignoti o quasi al grande pubblico, vittime di una vicenda di cronaca efferata. I due amanti vengono introdotti dall'im...