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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

La meravigliosa ambiguità della lingua

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Lo so a cosa state pensando: questo è impazzito. Invece io trovo questa foto meravigliosa. Altre volte tra le pagine di questo blog si è discusso del valore della polisemia. Dal "grande balzo in avanti", quella rivoluzione cognitiva che, a seconda delle diverse teorie, si è compiuta tra i centocinquantamila e i cinquantamila anni fa, la nostra specie è stata compiutamente in grado di adoperare il pensiero simbolico e di elaborare concetti astratti. Al contempo, forte di un istinto relazionale ulteriormente rafforzato dalle rinnovate capacità comunicative, l'uomo ha sviluppato sistemi linguistici articolati, complessi e convenzionali. Questi sistemi linguistici hanno avuto fra i le loro caratteristiche proprio il fatto che, divenuti simbolici, astratti e convenzionali, hanno dovuto gestire un perenne margine di ambiguità e di polisemia. Il fatto che spesso ci troviamo a formulare parole o frasi che possono essere interpretate in maniera molto diversa dai parlan...

La giornata d'uno scrutatore, Italo Calvino

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La giornata d'uno scrutatore, di Italo Calvino, racconta la giornata che Amerigo Ormea, intellettuale e operaio comunista degli anni Cinquanta del 'Novecento, trascorre presso il nosocomio  Piccola Casa della Divina Provvidenza "Cottolengo" di Torino durante le elezioni del 1953. Qui Ormea, facente parte della commissione elettorale, si batte per un imparziale rispetto delle norme previste per il voto delle persone disabili o non più capaci di intendere e di volere all'interno del centro di ricovero gestito dalla Chiesa Cattolica, con l'evidente obiettivo di evitare che i voti dei degenti siano falsati e indirizzati verso la Democrazia Cristiana.  Se in apparenza, quindi, il romanzo appare intriso di realismo e di impegno politico, esso in realtà, nelle poche pagine che lo compongono, mette in scena la crisi degli strumenti cognitivi razionali a cui il protagonista e l'autore si sentono legati, quasi aggrappati, e allo stesso tempo sempre più distanti. Il ...

Il dibattito sulla riapertura delle scuole in Italia - questioni di metodo

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In questi giorni in Italia non si fa che parlare, ancora, dell'annosa questione della riapertura in presenza delle scuole. Il dibattito, mai in realtà sopito, è riemerso a galla a seguito di un articolone del Corriere titolato  Scuola in presenza, ricerca sui dati di 7,3 milioni di studenti: stare in classe non spinge la curva della pandemia , ripreso poi da altri media e, soprattutto da larga parte del mondo politico. La ricerca a cui il Corriere fa riferimento è in realtà un preprint di Sara Gandini, epidemiologa dello Ieo di Milano et alii, intitolato provvisoriameente  No evidence of association between schools and SARS-CoV-2 second wave in Italy . Preprint, per chi non lo sapesse, è una definizione tecnica: vuol dire che l'articolo scientifico non è stato ancora pubblicato perché, per essere validato, deve ancora passare dal giudizio e dalla revisione di ricercatori e studiosi esterni alla ricerca; solo superato il passaggio della peer review (la revisione e validazi...

Il vaccino di Astrazeneca miracoloso contro la trombosi

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Brescia, 15/03/2021 A guardarlo bene il dato sarebbe incredibile: su 5 milioni di vaccinati con il siero prodotto da Astrazeneca-Oxford, solo 30 persone hanno sviluppato trombosi; su 12 milioni di inoculazioni in Gran Bretagna, 48 casi con un'incidenza di 0,0005 casi ogni 100.000 abitanti. Il risultato è fantastico, se si pensa che senza il farmaco l'incidenza media della trombosi in Europa è di 50 casi ogni 100.000 abitanti. La notizia della multifunzionalità del vaccino Astrazeneca ha suscitato gioia e tripudio nelle cancellerie internazionali e ha fatto crescere veritiginosamente il valore delle azioni delle azienda. Va tuttavia precisato che sono ancora in corso i trials e le ricerche per provare il reale rapporto di causalità tra i primi riscontri e l'azione del siero sulla popolazione sottoposta a vaccinazione. In ogni caso, la bassa incidenza di trombosi a seguito dell'noculazione appare un'ottima notizia per la comunità scientifica e per la popol...

Argomentare non è discutere, argomentare è provare

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Vanverismo pedagogico Di recente, organizzando un corso sul Debate come pratica didattica e competitiva per la scuola in cui lavoro, ho potuto osservare l'approccio di formatori molto più preparati e competenti di me sull'argomento,  Matteo Giangrande  e  Pietro Alotto , nonché di colleghi esperti quanto me sull'argomento, o, legittimamente, meno. Una cosa che, al di là della pratica specifica del Debate, è risultata evidente, è come su cosa voglia dire argomentare e su quali basi si giudichino le argomentazioni esistesse in alcuni casi una profonda confusione, spiegherò dopo perché legittima ma non più giustificabile. Questa impressione mi viene talvolta ribadita frequentando pagine facebook legate al mondo della scuola, come ad esempio quella che ritengo la più utile, pungente e preparata,  Vanverismo pedagogico . Le prime tendenze che mi capita di osservare sono l'assertività, nel senso linguistico e non psicologico del termine, e l'autoreferenzialità; sostanzial...

Il processo ai Chicago 7, Aaron Sorkin

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  Aaron Sorkin Il processo ai Chicago 7 è un filmm sceneggiato e diretto da Aaron Sorkin per Netflix.  La storia, vera, racconta del processo avvenuto nel 1969 contro Abbie Hoffman, Jerry Rubin, Tom Hayden, Rennie Davis, David Dellinger, Lee Weiner, John Froines e Bobby Seale, accusati di cospirazione contro gli USA per il loro tentativo di organizzare delle  manifestazioni di protesta contro la guerrra in Vietnam durante la convention del partito democratico del 1968, a Chicago. Il processo-farsa vedrà la condanna di quasi tutti gli imputati, ma verrà ribaltato in appello. Tuttavia già al primo grado di giudizio, grazie all'azione del team legale della difesa e alle azioni e alle parole degli imputati, emergerà quanto il processo sia in realtà un processo politico con lo scopo di silenziare quella parte di opinione pubblica contraria al conflitto, tacciandola di spirito antipatriottico e antidemocratico. La mano di Sorkin si vede tutta, in quella che è forse la sua opera...

Vita

Attese disattese Tempi rubati al tempo L'ordine del caos Cause senza effetti Tutto nel nulla.

L'ultima canzone di Bilbo

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L'ultima canzone di Bilbo è un piccolo libricino illustrato contenente quella che per Tolkien doveva essere la canzone che Bilbo avrebbe recitato affacciandosi dalla nave, durante il suo ultimo viaggio, quello che, ormai anziano, assieme a Frodo, l'avrebbe condotto a Valinor alla gloria dei Valar. L'opera ovviamente è poco più che un divertissement, per quanto Tolkien le desse un certo valore e una certa importanza. Riccamente illustrata, la canzone ci mostra un Bilbo stanco ma nondimeno consapevole della grandezza passata e della fortuna che lo attende. L'opera è stata interpretata come una sorta di testamento di Tolkien, le ultime parole di un uomo di certo stanco ma nondimeno consapevole della grandezza della sua creazione.