Tablet, piccolo mondo antico e non ci sono più le mezze stagioni
In riferimento all'articolo I vizi della rivoluzione digitale a scuola , pubblico qui qualche pensiero sparso, frutto, peraltro, anche di discussioni molto proficue avvenute con altri colleghi. Onestamente ho l'impressione che quanto espresso nell'articolo non sia un'opinione maturata dopo la conoscenza degli strumenti, ma del contrario, di un tentativo di dimostrare che quegli strumenti non servano "a prescindere". Ci si accorge di ciò già quando, all'inizio dell'articolo, si parla di giocattoli, e se vogliamo rimanere alla retorica, stile e lessico utilizzato schiacciano tutte le argomentazioni, si tenta di mettere sin da principio in cattiva luce, quasi si tratti di incompetenti, poveri bischeri o peggio, meschini ragionieri di multinazionali, coloro che sostengono la digitalizzazione. Il tutto si tiene su di un tono da "noi gente superiore non ci facciamo costringere da questi poveri stolti". Insomma, un astuto abuso di retorica, s...