La questione morale e la Lombardia
Sono un Siciliano. Non ne faccio un vanto: è successo, sono nato in Sicilia, lì sono cresciuto, dalla Sicilia sono dovuto scappare per poter lavorare. In Lombardia, in Piemonte, ora di nuovo in Lombardia. Partendo da questo dato, scrivo questo blog.
L'essere Siciliano è in me qualcosa di endemico ormai, culturalmente almeno. Ciò non toglie che io riconosca alla Lombardia di avermi accolto, di avermi dato la possibilità di realizzarmi (nei limiti di questo paese) nel mio mestiere e di darmi di che vivere. Indubbiamente questa regione è, per molti versi, più sviluppata rispetto a quella in cui sono nato, già solo perché permette ai suoi figli di vivere e lavorare in essa, senza dover andare via in cerca di un futuro.
Proprio perché per anni, da quando sono nato sono cresciuto con questo mito, la Lombardia è stata vantata in tutta Italia come la regione in cui più alto è il tasso di moralità, tanto da definire Milano la capitale economica e morale di questo paese, proprio per queste ragioni, e perché di malapolitica, mio malgrado, ne so qualcosa, mi trovo oggi a scrivere questo blog e a prendere una posizione netta sulla politica regionale di questa terra. Terra per me adottiva, in cui non ho neanche diritto di voto, per cui probabilmente sono la persona meno indicata, ma almeno lancio un sasso nello stagno, sperando che qualcuno abbia da riflettere.
La Lombardia viene da un lungo regno del suo governatore, il pidiellino Formigoni, che ha governato per circa vent'anni assieme alla Lega Nord. SI badi bene, se la Lombardia è progredita in questi vent'anni, se è riuscita ad essere ancora il motore di questo paese, lo ha fatto malgrado la sua classe di governo che, come emerge dalle indagini e dai processi tutt'ora in corso, si è via via andata corrompendo, tanto da lasciarsi andare a forme di corruzione diffusa, di malgoverno, persino di connivenza con le cosche mafiose provenienti dal meridione e non solo.
In tutto questo, questa regione si avvicina alle elezioni della nuova giunta regionale, con il rischio evidente che la popolazione possa riproporre la stessa classe dirigente.
Certo, siamo in un paese garantista, quindi tutti gli inquisiti saranno colpevoli solo dopo le sentenze dell'ultimo grado di giudizio. Ma la questione politica non è questa: questa giunta, nella sua gran parte, ha anche solo lasciato trasparire l'immagine di una classe dirigente corrotta e corruttibile. Tanto basta per infondere un senso di insicurezza o peggio, per far passare l'idea che in fondo certi atteggiamenti sono leciti.
Stando così le cose, sarebbe giusto per la regione Lombardia votare nuovamente una maggioranza di centrodestra guidata dal candidato della Lega Nord Maroni? La Lega, così come il PDL, non era forse coinvolta negli scandali giudiziari e di malcostume che hanno portato alle dimissioni del governatore Formigoni? Sarebbe questo il rinnovamento della classe dirigente lombarda?
Io vengo dalla Sicilia, e la Sicilia per anni è stata accusata di immobilismo per aver trascinato al potere personaggi di dubbia credibilità provenienti da ambienti spesso fin troppo vicini alla mafia. Questo non vuol dire per forza che personaggi come Cuffaro o Lombardo fossero mafiosi, e lo stesso discorso vale per alcuni personaggi che sono stati vicini al precedente governo nazionale dell'On. Silvio Berlusconi. Ma l'aver voluto scegliere fra uomini comunque additabili di vicinanze ha per anni dato spazio alle più gravi illazioni, nonché al malcostume diffuso e a connivenze locali e localistiche con le cosche mafiose, se non al più gretto clientelismo. Eppur qualcosa si è mosso, se persino la Sicilia ha tentato di darsi una nuova classe dirigente portando al potere l'ex sindaco di Gela, Crocetta. Non tutto è andato bene e non tutto è concluso, ancora c'è molto da fare, e io stesso in passato sono stato molto critico nei confronti di Crocetta (si legga qui e qui). Va però dato atto al popolo siciliano di un tentativo di cambiamento.
Se a Febbraio il popolo della Lombardia si comporterà diversamente, se riproporrà come sua classe dirigente quella stessa classe dirigente che da vent'anni lo prende in giro, lo dileggia, propone ricette economiche e sociali risibili per il solo gusto di compiacere la pancia di questa terra, nel frattempo godendo a sue spese del potere e degli onori della politica, se farà questo, la Lombardia e la sua Milano non potranno più fregiarsi dell'essere la capitale morale di questo paese, saranno come tutti gli altri, semplicemente una regione come tante in un mare di nulla.
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