Berlusconi, Santoro, Travaglio, Servizio Pubblico



Giorno 10-01-2013, più o meno una data storica per la televisione italiana, serata in cui alla fine Berlusconi, Santoro e Travaglio si sono scontrati. E diciamocelo senza girarci: Berlusconi ha vinto.
Ha vinto sia per suoi meriti che per demeriti altrui: perché non si gioca con il diavolo seguendo le sue regole, e non si dà a Berlusconi l'arma del ridicolo, lo strumento del sarcasmo, utensili che padroneggia meglio di chiunque altro in televisione.
Così Santoro e Travaglio, forse imbrigliati in regole non dette allo spettatore se non in maniera sibillina, non riescono ad incalzare realmente l'ex Presidente del Consiglio. Tanto che le peggiori cadute di questi sono quelle in cui pecca di narcisismo o della sua più logora retorica, quando attacca il comunismo, ideologia invidiosa e criminale, quando sbeffeggia l'ex moglie o quando, sconfitto Travaglio probabilmente contravvenendo gli accordi pattuiti, lo vuole umiliare e tornando al suo trono lo spolvera e ripulisce con il fazzoletto come se prima ci fosse stato un appestato; non per niente solo in quel momento a Travaglio è venuta in mente la battuta più mordace della serata, l'unica che forse ha realmente infastidito Berlusconi fra le sue.
Ma Santoro e Travaglio hanno fallito perché troppo sicuri, l'hanno buttata in battuta quando invece Berlusconi andava incalzato sui fatti, con i dati. Come han tentato invece la Costamagna e la Innocenzi, uniche nella serata a mettere realmente in difficolta Berlusconi, costringendolo a smentirsi e a smentire sue precedenti dichiarazioni, mettendone in luce i limiti.
A cosa è servito il video della Merkel? Lo si voleva mettere in ridicolo? Era ovvio che avrebbe inventato una panzana indimostrabile e non smentibile. 
Perché scegliere di non incalzarlo sui suoi mille cambi di idea su Monti? Perché non incalzarlo ancora sulla crisi che Tremonti vedeva e lui no? Perché non insistere sull'IMU?
La partita è stata persa perché contro Berlusconi si gioca con la sobrietà, con i dati, non con lo spirito. Non batti nell'ironia un barzellettiere, per quanto squallido e scadente.

Una nota, al margine: in Italia solo i professori hanno sconfitto e scalzato Silvio Berlusconi, ed è per questo che li odia.

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