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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

La vergogna

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Francesco Cancellato su Facebook  Non si sconfigge una pandemia protestando perché non si vuole indossare una mascherina, e quella pantomima di libertà non è altro che il necrologio dell'intelligenza. Ma non si sconfigge una pandemia demandando semplicemente alla responsabilità dei cittadini. Non si sconfigge una pandemia senza programmazione. Invece la seconda ondata del Covid-19 pare coglierci di nuovo impreparati, evidenziando l'inettitudine di tutta la classe dirigente, quella che governa come quella che sta all'opposizione. Non si può arrivare a questo punto senza, per esempio, aver rafforzato l'organico del sistema sanitario nazionale, senza aver raddoppiato, come promesso, i posti nelle terapie intensive, senza aver realizzato nuovi reparti e finanziato l'acquisto dei macchinari. Non si può arrivare a questo punto senza aver potenziato il sistema di tracciamento dei positivi, e anzi, come fanno le regioni, chiedendo di dismetterlo di fatto, eseguendo i tampon...

Facciamo che la smettiamo di parlare di "buonsenso"?

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Spesso e volentieri nella discussione pubblica, come in quelle private, ci capita di sentir dire che, alla fine dei conti, "basta un po' di buonsenso" o che "decidendo a buonsenso" si fa la scelta migliore. Ecco, in realtà questo schema mentale ha prodotto nel tempo numerosi danni, per cui, una volta per tutte dovremmo smetterla di appellarci al buonsenso per decidere.  Certo, notoriamente Il buonsenso è annoverato fra i modi corretti per prendere una decisione, tuttavia è in primo luogo impossibile definire oggettivamente cosa sia il buonsenso e cosa non lo sia: per esempio è considerato buonsenso prendere ua decisione secondo il criterio del "giusto mezzo", il detto "in medio stat virtus" è fra i più noti e più accettati. Eppure in realtà non sempre questo criterio risulta corretto, infatti per esempio se consideriamo un estremo la democrazia e l'altro estremo la tirannide, è chiaro come in realtà il presunto giusto mezzo, una democrazi...

Ma quindi, come sta andando a scuola?

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Se volessimo partire dal titolo del post, dovremmo onestamente dire che non c'è una risposta unica e definitiva. Decliniamo quindi il ragionamento: occorrerebbe dire una volta per tutte che fare scuola nella scuola dell'infanzia non è la stessa cosa che fare scuola alla primaria, men che meno alla secondaria di primo grado o addirittura nella secondaria di secondo grado; per questa ragione, pensare di poter applicare le stesse regole in tutto l'enorme mondo della scuola pubblica ha poco senso. Se guardiamo alla scuola dell'infanzia o della primaria, probabilmente potremmo dire che il ritorno alla scuola in presenza sta funzionando. C'è anche da dire che nella scuola dell'infanzia non è previsto distanziamento degli alunni, cosa che contribuisce a ridurre la sensazione di straniamento dei bambini e a dare una parvenza di normalità in una situazione oggettivamente anormale.  Rimane il fatto che per gli adulti, educatori e maestre che lavorano in queste scuole, la ...