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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Due parole per quelli che credono ancora a Babbo Natale

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Il M5S non è postideologico, semplicemente perché il postideologismo non esiste. Non esiste sul piano logico e non esiste sul piano politico: sul piano logico perché ogni insieme di credenze è un’ideologia, quindi anche le idee condivise da chi si ritiene postideologico sono, di per sé, parte di un’ideologia; sul piano politico perché la divisione tra progressisti e conservatori, ovvero destra e sinistra, non è roba nata ieri, non è qualcosa che dipende dalla contingenza della fase politica attuale, è qualcosa di connaturato alla costruzione delle società da almeno 2500 anni, insomma da quando abbiamo iniziato a pensare che non esistono solo i legami di sangue, da quando abbiamo iniziato a pensare che le condizioni date non sono per forza le uniche, da quando abbiamo iniziato a pensare che esistano le persone, da quando abbiamo ipotizzato l’esistenza della scienza al di là e oltre la religione, da quando abbiamo concepito i diritti umani, da quando abbiamo messo in discussione l’es...

Ma quindi, chi ha vinto davvero il dibattito tra Salvini e Conte, o della retorica a grado zero di Salvini

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Se lo scontro tra Salvini e Conte in Senato fosse stata una gara di dibattito, chi avrebbe vinto? Da un lato Conte ha sostenuto una tesi ben definita (la crisi oggi è inutile e irresponsabile e colpa di un uomo che mira solo ai propri interessi personali) argomentando con attacchi ben definiti e circostanziati (Salvini ha chiaramente dichiarato al presidente del consiglio di voler capitalizzare il consenso nei sondaggi), su ogni piano: per Conte Salvini avrebbe aperto la crisi anteponendo interessi personali e di partito a quelli del paese; Salvini avrebbe più volte minato la credibilità del governo e avrebbero denotato scarsa cultura istituzionale (addirittura per dimostrare queste sue argomentazioni Conte ha addotto diversi esempi: le continue dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa e social durante le trattative per evitare le sanzioni dell'UE, le frequenti intromissioni nel lavoro degli altri ministri, la lunga attesa prima di fornire il nome dei delegati della Lega per la stes...

La politica italiana ad agosto

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Immagine: Makkox per La7 Nella crisi politica d’agosto una cosa è chiara: la classe dirigente italiana brilla solo per la propria mediocrità. Qualcuno l’ha già scritto, ascoltare gli interventi in senato di giorno 13 avrebbe fatto rabbrividire chi di eloquio e di politica ne capisce qualcosa per la sciatteria nella forma e l’approssimazione nei contenuti. Ugualmente c’è altro da dire: i politici italiani si stanno muovendo in ordine sparso, e non per fare il bene di uno Stato o di una nazione, ma per seguire le proprie idee vaghe e confuse, ad andar bene, o per il proprio tornaconto, nella maggiorparte dei casi. Da Salvini a Renzi, passando per Berlusconi, Zingaretti e Di Maio, emerge come nessuno sia in grado o sappia ragionare su una politica che abbia una prospettiva che vada oltre al consenso elettorale da conseguire o perdere nell’arco di un anno. Insomma, nel nulla cosmico che sproloquia attraverso il chiacchiericcio delle pagine social dei politici italiani, ci si chiede ...

Il conformista, Alberto Moravia

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Immagine: Feltrielli Il conformista di Alberto Moravia racconta la storia di Marcello Clerici, narrandola dalla sua infanzia fino alla sua morte. Marcello nasce in una ricca famiglia borghese e cresce continuamente a contatto con il sentimento della morte e della sofferenza, nonché osservando i comportamenti sempre più folli del padre. Svolta della fanciullezza di Marcello sarà l’incontro con Lino, prete spretato che, finito a fare l’autista, conduce il ragazzino ancora innocente a casa sua e tenta di abusarne, ricevendo un colpo di rivoltella dal protagonista, adescato proprio con la promessa dell’arma come regalo. Nelle pagine successive conosciamo Marcello adulto, che ha fatto di tutto per lasciare dietro di sé la propria anormalità, finendo per diventare convinto sostenitore del regime fascista nel tentativo di divenire normale, ovvero di adeguarsi a quello che è lo stereotipo di normalità nella società in cui vive. Scopriamo addirittura che Marcello è entrato nella polizia s...