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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

Come una storia

Come una storia : Juan Sebastian Anlachi è un uomo qualunque alle prese con le disavventure della vita ordinaria; soffre da qualche tempo di una frequente stanchezza, tanto da mettere a repentaglio il suo quieto vivere. La ricerca delle cause dei suoi problemi lo porta a mettere in luce una vita inattesa e parallela, fino ad essere coinvolto in un gioco folle di visioni, passioni e omicidi

The Who - Baba O'riley

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Dalla magia all'impegno etico-politico in una Lisbona fantastica e reale - Corriere.it

Dalla magia all'impegno etico-politico in una Lisbona fantastica e reale - Corriere.it

Queen - I'm Going Slightly Mad

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Sergio Cammariere - Via Da Questo Mare

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Franzen contro Bloom:il canone è maschilista

Franzen contro Bloom:il canone è maschilista

I ragazzi che si amano, Jacques Prevert

I ragazzi che si amano si baciano in piedi Contro le porte della notte E i passanti che passano li segnano a dito Ma i ragazzi che si amano Non ci sono per nessuno Ed è la loro ombra soltanto Che trema nella notte Stimolando la rabbia dei passanti La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno Essi sono altrove molto più lontano della notte Molto più in alto del giorno Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

Un mese con Montalbano, Andrea Camilleri

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Per il lettore medio nostrano, se si parla di genere giallo, esistono pochi nomi di rilievo: Camilleri, Faletti e Lucarelli su tutti. In particolare Andrea Camilleri colpisce sempre con l'arditezza della sua lingua, di cui potremo discutere a lungo l'utilità stilistica all'interno dei suoi racconti. Del nostro autore sto attualmente leggendo, con notevole gusto in realtà, Un mese con Montalbano. In questo volume di racconti brevi Camilleri, pur sfruttando la caratterizzazione e la perfetta riuscita della ambientazione creata per il suo protagonista, gioca su una vena più intima, talora anche apertamente malinconica, vena che a volte è più nascosta nei gialli propriamente detti. Del resto lo strumento di cui Camilleri si avvale, il racconto breve, gli permette di giocare meno sulla trama e più sui suoi personaggi, sulla varia umanità che ruota intorno al commissario Montalbano in quella assolata città della provincia sicula che sarebbe la Vigata immaginata dall'...

La ragazza dai capelli strani, David Foster Wallace

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Ogni tanto ti capita di imbatterti quasi per sbaglio in alcuni libri che, poi, scopri essere qualcosa di molto speciale. È per esempio il caso di quanto mi è accaduto con La ragazza dai capelli strani di David Foster Wallace. Il libro, edito in Italia da Minimum Fax, è una raccolta di racconti, più o meno brevi, del compianto autore americano.  L'impatto con Wallace è strabiliante. Un autore che con la sua arte della parola porta al nocciolo della sua poetica con abilità disarmante, senza perdersi né nella retorica né in un inutile giovanilismo o nello scimmiottare linguaggi vari. I racconti del romanzo colpiscono per la forza delle loro tematiche, ponendosi al centro della riflessione di quell'ampia corrente culturale chiamata postmodernismo che, in America soprattutto, ha visto il fiorire di vari autori. Corrente culturale con cui ancora oggi ci troviamo a fare i conti giorno per giorno e che, ogni volta che viene data morta, pone in essere le sue questioni ancora ...
Nazisti in Europa, anche in Italia
Tutti gli episodi di Grattachecca e Fichetto

New realism and postmodern - l'accademia e le strade

«Contro il positivismo, che si ferma ai fenomeni: “ci sono soltanto fatti”‘, direi: no, proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni. Noi non possiamo constatare nessun fatto “in sé”; è forse un’assurdità volere qualcosa del genere. “Tutto è soggettivo”, dite voi; ma già questa è un’ interpretazione , il “soggetto” non è niente di dato, è solo qualcosa di aggiunto con l’immaginazione, qualcosa di appiccicato dopo. È infine ancora necessario mettere l’interprete dietro l’interpretazione? Già questa è invenzione, ipotesi. In quanto alla parola “conoscenza” abbia senso il mondo è conoscibile; ma esso è interpretabile in modi diversi, non ha dietro di sé un senso, ma innumerevoli sensi. “Prospettivismo”. Sono i nostri bisogni, che interpretano il mondo : i nostri istinti e i loro pro e contro. Ogni istinto è una specie di sete di dominio, ognuno ha la sua prospettiva, che esso vorrebbe imporre come norma a tutti gli altri istinti» (Nietzsche, Frammenti postumi 1885-1887 , in O...

Domenica, musica e parole

   

Morrissey - Everyday Is Like Sunday

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Scrutinio finale - [La scuola, 1995] Silvio Orlando e Anna Galiena.

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Ovvero la scuola come la vedo io, altro che L'attimo fuggente. Madonna quanto mi ricorda qualcosa...

Saffo, Inno ad Afrodite

« ποικιλόθρον' ἀθανάτ' ΑΦρόδιτα, παῖ Δίος δολόπλοκε, λίσσομαί σε, μή μ' ἄσαισι μηδ' ὀνίαισι δάμνα, πότνια, θῦμον, ἀλλὰ τυίδ' ἔλθ', αἴ ποτα κἀτέρωτα τὰς ἔμας αὔδας ἀίοισα πήλοι ἔκλυες, πάτρος δὲ δόμον λίποισα χρύσιον ἦλθες ἄρμ' ὐπασδεύξαισα, κάλοι δέ σ' ἆγον ὤκεες στροῦθοι περὶ γᾶς μελαίνας πύπνα δίννεντες πτέρ' ἀπ' ὠράνωἴθε- ρος διὰ μέσσω. αἶψα δ' ἐξίκοντο, σὺ δ', ὦ μάκαιρα, μειδιαίσαισ' ἀθανάτωι προσώπωι ἤρε' ὄττι δηὖτε πέπονθα κὤττι δηὖτε κάλημμι κὤττι μοι μάλιστα θέλω γένεσθαι μαινόλαι θύμωι. τίνα δηὖτε πείθω ἄψ σ' ἄγην ἐς σὰν φιλότατα;τίς σ', ὦ Ψάπφ', ἀδικήει; καὶ γὰρ αἰ φεύγει, ταχέως διώξει, αἰ δὲ δῶρα μὴ δέκετ',ἀλλὰ δώσει, αἰ δὲ μὴ φίλει, ταχέως φιλήσει κωὐκ ἐθέλοισα. ἔλθε μοι καὶ νῦν, χαλέπαν δὲ λῦσον ἐκ μερίμναν, ὄσσα δέ μοι τέλεσσαι θῦμος ἰμέρρει, τέλεσον,σὺ δ' αὔτα σύμμαχος ἔσσο. » « Afrodite eterna, in variopinto soglio, Di Zeus fìglia, artefice d'inganni, O Augusta, il cor deh tu mi serba spogl...

La memoria corta

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Una premessa, tanto per essere chiari: non ho nulla contro di due marò che si trovavano per lavoro nei mari indiani. Anzi, in astratto li vorrei subito nelle loro case a festeggiare il ritorno con le famiglie. Quindi, data la premessa, chiarisco cosa intendo per memoria corta. A sfogliare i giornali non si legge d'altro che de fallimento della politica estera italiana. Da una parte si dice che questa è la degna prosecuzione della mala gestione berlusconiana, dall'altro lato si dice invece che questa è la dimostrazione che "si stava meglio quando si stava peggio". Ciò che invece non leggo da nessuna parte è il dubbio, da parte di una qualsiasi anima pia. Ma non è che per caso abbiamo torto noi? Ricordo quando in Iraq venne ucciso un agente dei nostri servizi segreti da militari americani: gli USA si rifiutarono di lasciarci processare i loro militari e la popolazione italiana, tutte le istituzioni, si indignarono. Di certo non fu l'unico caso: chi si ricorda di qu...

Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia

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Bianca come il latte, rossa come il sangue è un libro che molto ha fatto parlare di sé negli ultimi anni, tanto che l'autore, Alessandro D'Avenia, palermitano del 1977, è stato additato fra i massimi esponenti della nuova generazione di scrittori italici. La lettura del libro è quindi stata in un certo senso obbligata: innanzitutto per i temi trattati, l'adolescenza, il primo amore, il tema della morte, lla scuola e la sua reale funzione; e poi per il confronto con un autore emergente. Devo dire che il libro mi ha convinto solo in parte. Certamente l'autore è dotato di una buona mano, tuttavia non è certamente il maestro di stile, o di un nuovo stile, di cui da più parti si parla. La scrittura di D'Avenia risente da un lato dell'influsso classicista, probabilmente dovuto agli studi, la laurea in lettere classiche, a punto; dall'altro lato però è forte l'influenza delle scuole di sceneggiatura, mondo a cui l'autore si introdotto per arrivare ad un pi...

Il cavaliere errante

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C'era una volta un cavaliere errante. Certo questo è l'inizio di chissà quante storie e, sicuramente, questa non varrà più delle altre. Ma forse le storie vanno scritte per conoscerne il valore, perché, anche non avessero alcun lettore, le loro parole rimarranno. Almeno questo si augura ogni narratore. Era l'epoca in cui la prateria si estendeva indistinta, ai suoi confini nasceva folta la foresta di querce, lontani lungo i sentieri sorgevano nascosti i villaggi di uomini sparuti. Fra tutti i villaggi, ce ne è uno che ci interessa particolarmente, quello di Numenor, ridente piccolo assembramento di case e, distante, di qualche fattoria. Fattoria per modo di dire, perché gli uomini di questa epoca conoscono poco delle arti della coltivazione, a maggior ragione in questa landa sperduta lontana dai grandi traffici commerciali, dalle grandi conquiste della civiltà: insomma di oggetti come fornelli, polvere da sparo e bidè neanche l'ombra. In quest'epoca la ruota f...