Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Orizzontescuola, Galimberti, il clickbaiting

Immagine
Buonasera, è con vivo dispiacere che vi scrivo per segnalare un problema ricorrente sul vostro sito, o quanto meno ricorrente nell'uso che la vostra testata fa dei social network: più volte mi è capitato di vedere come OS ricorra a titoli e ad articoli volti al clickbaiting, spesso contenenti affermazioni tendenziose, quando non chiaramente false. Vogliamo degli esempi? In data 7 maggio 2023 OS riportava nell'articolo titolato Galimberti: “Il linguaggio si è impoverito. Un ginnasiale nel 1976 conosceva 1600 parole, oggi non più di 500. la scuola è il luogo dove riattivare il pensiero” ( link ) la seguente affermazione: "Il linguaggio si è impoverito. Si stima che un ginnasiale, nel 1976, conoscesse 1600 parole, oggi non più di 500. Numeri che si legano alla diminuzione del pensiero, perché non si può pensare al di là delle parole che conosciamo. E la scuola è il luogo dove riattivare il pensiero".  Facendo su Facebook una semplice ricerca ("Galimberti 500 parole...

È possibile essere tolleranti verso gli intolleranti? La risposta l'ha fornita decenni fa Karl Popper

Immagine
 

Parlare allegorico, parlare simbolico: Dante, Leopardi, Ungaretti e Montale

Immagine
Nel percorso ininterrotto dalle sue origini ad oggi, la poesia italiana si è, tra le altre cose, sviluppata in un uso quasi contrapposto tra due forme metaforiche del linguaggio, l'uso del simbolo e l'uso dell'allegoria. Il parlare allegorico e il parlare simbolico si realizzano come due visioni antitetiche del linguaggio: l'allegoria è nella sua realizzazione un parlare di universali a partire dal particolare, il simbolismo invece un parlare di particolari, spesso nascosti e di difficile comprensione se non per chi ne possieda la chiave di lettura; ancora di più, potremmo dire che il parlare allegorico è un parlare di noi a partire dal sé, intendendo con noi una comunità oggettivamente conoscibile di individui che condividono idee, sentimenti, fino alla stessa esistenza in quanto esseri umani; chi parla in chiave allegoria parla dal proprio vissuto per dichiarare la condizione dell'intera umanità; invece il parlare simbolico è un palare di sé, magari a partire da...

Si attacca Ultima Generazione sui metodi per non discutere delle idee e delle richieste di Ultima Generazione

Immagine
Osservare come i media discutono delle posizioni e dei comportamenti degli attivisti climatici di Ultima Genrazione permette di analizzare un caso di studio su come l'opinione pubblica discute, o non discute, delle tesi e delle argomentazioni che le vengono sottoposte. Il caso comunicativo è abbastanza chiaro: quando gli attivisti di Ultima Generazione agiscono, ciò di cui si discute non è la tesi che portano avanti, o non sono le argomentazioni con cui le sostengono, bensì la forma della loro protesta, scandalosa, fastidiosa. Per carità, si può discutere dell'utilità dela forma di protesta di Ultima Generazione, ma questo ha poca attinenza con la protesta di questa organizzazione di attivisti climatici, mentre c'entra molto con il nostro limite di tolleranza verso il dissenso. In ogni caso, il fatto che i media trattino solo della forma della protesta, e non del contenuto della protesta è una forma di fallacia logica, del tipo dell'attacco ad hominem. Nella pratica, co...

Una lettera inviata a Il Post su un articolo di Claudio Giunta, che parla di leggi, ma parla male di istruzione

Immagine
Buonasera, parto subito con una captatio benevolentiae: apprezzo tantissimo Il Post, a cui sono abbonato, i vostri articoli e i vostri podcast. Questa introduzione per dire che per una volta non sono del tutto d'accordo con voi. L'ho detto. Mi  riferisco all'articolo di Claudio Giunta intitolato " Le oscure leggi sull’istruzione ". Sia chiaro, trovo  letteralmente  perfetta la rappresentazione della babele di norme che si sono accavallate rendendo contorto il percorso di formazione degli insegnanti. Trovo tuttavia sbrigativo un passaggio, che cito: A mio parere (e a parere di tanti altri) non è una buona legge, tra l’altro perché asseconda una deriva ormai più che decennale, una deriva che – nonostante le buone intenzioni e le dichiarazioni in contrario – scredita le discipline curricolari e accredita, sopravvalutandone l’importanza, le discipline psico-pedagogiche: come qualcuno ha detto, si finisce per moltiplicare le ore di ‘teoria del nuoto’, e si ...