Sono un migrante economico
Sono un migrante economico Ecco, l’ho detto, in modo che mi possiate disprezzare come meglio credete. Perché i migranti economici non sono mica solo quelli che vengono dall’Africa. Si va via dalla propria terra anche per percorrere viaggi molto più brevi, per fortuna. Migrante economico era mio padre, che si trasferì a Torino e venne accolto dalle insegne “Qui non si accettano cani e terroni”. Lo è mia moglie, che per non dover sottostare alle leggi clientelari della mia terra, è partita pur tra troppi sacrifici. Lo è mio fratello, lo è sua moglie. Lo è mia cognata e lo è il suo compagno. Lo è il mio testimone di nozze, lo è la sua compagna. Io ho lasciato la mia Sicilia: l’ho lasciata perché, giunto alla laurea, ho dovuto riconoscere che quanto sentivo dire dagli altri italiani sulla mia terra era in troppa parte vero. Che c’era un sistema mafioso e clientelare, anche all’Università, che bisognava aspettare il proprio turno e ringraziare se ti facevano lavor...