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Visualizzazione dei post da giugno, 2014

Zaption

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Grazie al sito Insegnanti 2.0 anche in Italia inizia ad essere conosciuto e adoperato uno splendido strumento per la didattica digitale e le classi capovolte, ovvero Zaption. Zaption permette di cercare e adoperare video sui principali portali, nonché caricare proprie creazioni; su questi video l'insegnante potrà aggiungere immagini, testi, questionari a risposta aperta e a risposta chiusa. Questi questionari saranno poi condivisi con le nostre classi, permettendo di avere il feedback delle risposte e lavorare in maniera laboratoriale in classe. Sicuramente uno strumento molto utile per chi si vuole addentrare nella didattica 2.0

Robocop

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Robocop è un personaggio della fine degli anni '80, anzi, per la precisione, il film Robocop - il futuro della legge uscì nel 1987. Al film fecero seguito due sequel e un reboot del 2014. Il reboot del 2014 è stato duramente criticato, a mio avviso abbastanza ingiustamente: si tratta di un film onesto, certo non paragonabile all'originale, ma sicuramente godibile. Per quanto riguarda il primo Robocop, questo film è ambientato in un futuro recente, in una Detroit sempre più in mano ai capitalisti e alla criminalità, una città in cui chi non è protetto dalla ricchezza o dalla corruzione fa fatica a vivere. In questo contesto un agente, Alex Murphy, si trova coinvolto, durante il suo servizio, in un grave incidente che deturpa il suo corpo, sfigurandolo e conducendolo ad un passo dalla morte. Murphy verrà salvato da una multinazionale, la OCP, che lo renderà un poliziotto cyborg, innestando nel suo corpo una specie di armatura, un computer...

L'autoassoluzione dei docenti italiani

Forse noi docenti non ce ne siamo ancora accorti, mentre il mondo lì fuori ne è molto più consapevole; forse semplicemente non lo vogliamo vedere: cosa? Che la scuola non funziona, e se ciò capita, almeno in parte è anche colpa nostra. Facciamo le dovute premesse: è tutto vero, siamo bistrattati, sottopagati, sottovalutati, viviamo in un eterno caos normativo. E poi? Ci dovrà pur essere qualcosa che non ci raccontiamo. Questo qualcosa c'è, ed è semplicemente un fatto: ci siamo autoassolti da tutte le lacune della scuola. Dovremmo dirci con onestà intellettuale che, se la scuola italiana non funziona, la colpa non sta solo a monte, ma anche tra coloro che nella scuola lavorano giorno per giorno. E parlo di cose concrete: se il 70% degli Italiani non è capace di decodificare un testo complesso, la colpa non è del ministero, di questa o quella norma, ma di noi insegnanti che falliamo quotidianamente nell'insegnamento della lingua madre (e qui il mea culpa lo devono fare sia gli ...

Michael Moorcock, Elric di Melniboné

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Preso da una disperata voglia di fantasy, in questi giorni leggo con accanito entusiasmo un personaggio che tanto mi aveva fatto sognare da adolescente, Elric di Melniboné. Elric di Melniboné, di Michael Moorcock è uno dei classici dell'heroic fantasy, uno di quei pochi libri fantasy che ti colpiscono per l'atmosfera, le spade (la Stormbringher che tanti appassionati ha fatto innamorare di questo libro), ma poi ti costringe a porti delle questioni. Perché Elric, il campione eterno, è l'emblema dell'uomo insoddisfatto alla ricerca di se stesso, alla ricerca di una identità che vada oltre la tradizione, la costrizione. Ma Elric si trova a lottare contro le catene di un fato già deciso, assurge ad una dimensione tragica che affronta con un sarcasmo che reinventa l'ironia tipica dei personaggi  di un simile spessore. In tutto ciò Moorcock è un maestro nel genere anche nell'uso attento di una prosa che, pur limpida, riesce a a pieno a rendere le barocce concettos...

Voxnews, ovvero cosa non è giornalismo

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Ringrazio uno dei miei ex alunni per avermi segnalato, ieri, questo "magistrale" articolo di Voxnews , sedicente quotidiano online. A dire la verità l'alunno ha linkato questo articolo per comprovare le sue idee, avverse all'accoglienza degli immigrati in Italia. Purtroppo per lui, proprio le "qualità" di questo pezzo comprovano le idee opposte, e così, se volete in un gioco letterario, mi do all'analilsi e alla decostruzione di questa colonna portante della pseudo informazione. Iniziamo dal primo dato. Un articolo come questo, stracolmo di commenti personali del giornalista (?) che l'ha scritto, andrebbe firmato, essendo un editoriale, un pezzo che delinea la linea politica ed ideologica del giornale; invece l'articolo non è firmato, facendo passare l'idea che i fatti che propone siano incontrovertibili e tutt'altro che discutibili. Continuiamo: già dal titolo il falso ideologico è compiuto. Si parla infatti di "invasione". ...

Non è un paese per

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L'Italia non è un paese per, aggiungete voi cosa. L'Italia non è un paese per imprenditori, ma neanche per dipendenti. L'Italia non è un paese per giovani, ma neanche per anziani. L'italia non è un paese per chi studia, ma neanche per chi lavora, figuriamoci per chi non fa né l'uno né l'altro. L'Italia non è un paese per donne, ma anche un maschietto ha difficoltà a sapere cosa fare di se stesso; figuriamoci chi non si sente né uomo né donna. L'Italia non è un paese per. Forse anche perché c'è chi specula su questo paese, sulla distruzione, non di una sua fantomatica identità, ma sulla distruzione di ogni possibilità. L'Italia è il paese in cui tanto tutto è già deciso, in cui gli imputati non si fidano dei loro giudici, i magistrati non danno fiducia a chi scriverà le leggi, i legislatori non danno credito a chi quelle leggi dovrà farle rispettare; in Italia gli alunni e i genitori non...

Sebastiano Cuffari, L'ombra del caffè

L'ombra del caffè "Un cappuccino, grazie". Il tizio al bancone fece una faccia tra lo sconvolto e il terrorizzato mentre, candidamente, il commissario Bosé sollevava la sua pistola roteandola ora in un verso, ora nell'altro e, nel frattempo, con l'altra mano componeva quadri, radunava indizi, prove, persone. Lo stupore, forse paura, del banconista, tuttavia non lo distolse dal servire quel vecchio astante, fosse per timidezza o per la consegna ricevuta dal suo titolare; fece finta di non vedere quell'aggeggio infernale nella mano destra del commissario e gli preparò quanto ordinato. Ne venne fuori un buon cappuccino, gli riuscì pure di tracciare un disegno con la schiuma, cremosa e soffice: una specie di palloncino che si gonfiava al centro per poi protendersi. Avvicinò a Bosé qualche bustina di zucchero di canna, come ogni volta, e poi si allontanò, non prima in realtà di avergli indicato, con un rapido cenno degli occhi, di mettere via quella ...

Guerra giusta e guerra sacra

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Per come la vedo io, da insegnante e da divulgatore, oltre che da educatore, certe volte, nell'insegnare storia, soprattutto storia antica, ci troviamo a banalizzare e ad appiattire alcuni temi che, invece, si presterebbero bene all'attualizzazione. Ci sono alcuni concetti che, inconsapevolmente, ci troviamo ad applicare tutt'oggi nell'analisi politica e che trovano origine in epoca antica. Due concetti molto interessanti, oltre che molto utili, sono quelli di Guerra giusta e di Guerra sacra. In  storiografia, così come nell'analisi politologica, si parla di guerra sacra e di guerra giusta per intendere due modi diversi di sentire e di propagandare una guerra. Entrambe le categorie non fanno però riferimento a categorie morali che, in questa trattazione, saranno quindi tenute da parte. Per intenderci, in soldoni, parliamo di guerra giusta per intendere una guerra giustificata da principi di diritto; al contrario parliamo di guerra sacra quando il conflitto è gius...

Cambiare per partorire o partorire per cambiare

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La Paleoantropologia è una scienza dall'interesse unico, sia per il suo argomento di studio, l'origine dell'uomo, sia per l'evoluzione, è il caso di adoperare questo termine, della disciplina stessa. Ci sono alcune teorie sull'evoluzione della nostra specie che sono in continuo mutamento, soprattutto grazie alle nuove e sempre più sensazionali scoperte archeologiche e all'uso delle nuove tecnologie nell'interpretazione dei fossili umani. Un punto da sempre molto controverso è il ruolo e l'evoluzione del parto nello sviluppo della nostra specie. Per lungo tempo la teoria comune è stata che, insieme al processo che ha reso l'uomo bipede, l'accrescersi delle dimensioni del cranio umano abbiano portato al modificarsi della regione pelvica dell'Homo rispetto agli animali più vicini o ai nostri stessi antenati. Quindi, stando a questa teoria, il partorire bimbi dai cervelli sempre più grandi avrebbe modificato il corpo dell'uomo. Oggi questa ...