Giocare con la lingua, Oblio, D. F. Wallace
Lo strumento principale di ogni scrittore contemporaneo è, a mio avviso, la lingua: in un certo senso, dimmi che lingua usi e ti dirò chi sei. Quasi sempre le scelte linguistiche degli scrittori sono consapevoli, l'uso di sintagmi, frasi, periodi, persino un certo font piuttosto che un altro, tutto ciò appartiene al patrimonio di strumenti che uno scrittore adopera consapevolmente. È vero pure che alcuni scrittori preferiscono una lingua poco curata, una scrittura di getto, ma anche in questo caso, a ben vedere, si tratta di una scelta e di una volontà stilistica ben precisa.
Raramente però ci si imbatte in scrittori in cui l'uso della lingua arriva ad una profondità così abissale da toccare la riflessione filosofica: è il caso del sempre più compianto David Foster Wallace e del suo libro Oblio, racolta di racconti in cui, tra gli altri temi, non può non spiccare la riflessione linguistica, spinta ai limiti del parossismo....