The First Slam Dunk, Takehiko Inoue


The First Slam Dunk è un film d'animazione che ha richiesto una gestazione più che decennale all'autore e regista Takehiko Inoue. Il film riprende l'ultima partita raccontata nel manga Slam Dunk e ripresa dall'anime omonimo, guardandola però dal punto di vista di uno dei comprimari della serie originale, Ryota Myagi.

La pellicola si dipana attraverso i quattro tempi della partita che contrappone la Shohoku, in cui militano i protagonisti, alla Sannoh, la squadra più forte del campionato intescolastico tra licei giapponesi; in questo arco di tempo viene approfondito sviluppo psicologico che ha permesso di arrivare ad una partita così importante ad un gruppo di novellini del baasket, ma la focalizzazione rimane su Ryota, alto solo 168 cm, di certo non la stella più fulgente della squadra, eppure fondamentale nel far mantenere ordine e calma ai compagni giocando nel ruolo di playmaker. È Ryota quindi che fa da motore alla rimonta dello Shohoku, sotto di venti punti, e che permette di mettersi in mostra ai talenti di Takenori Akagi, capitano della squadra, Hisashi Mitsui, specializzato nei tiri da tre, Kaede Rukawa, stella del team, e Hanamichi Sakuragi, novellino poco più che dilettante ma fondamentale nel raccogliere rimbalzi e nel dare la carica ai compagni.

Il film è uno splendido spot per il basket, sport del quale viene colta l'essenza, il misto tra talento individuale e gioco di squadra. Ma il film è anche il perfetto coronamento di un manga e di un anime che hanno segnato una generazione di lettori e di spettatori, e che vedono in questa pellicola la tanto attesa celebrazione di una serie di personaggi che avevano imparato ad amare in tutte le loro sfaccettature, con cui avevano gioto delle vittorie e pianto per le sconfitte e i fallimenti, personali e sportivi. Il tratto di Inoue rimane distintivo, anche nell'uso della cgi, che non sminuisce, ma anzi valorizza la dinamicità e la pulizia del tratto e dell'azione. Una visione consigliata, certamente attesissima e più che soddisfacente per i fan della serie, ma fruibile e godibile anche da chi non ama i manga o gli anime, e forse persino da chi non sa nulla di basket.

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