Scheletri, Zerocalcalre
"Scheletri" di Zerocalcare è un romanzo a fumetti in cui l'autore, attravereso una storia che si allunga per decceni, ci rcconta una parte della sua formazione. La vicenda si sviluppa nel quartiere alla base dei raconti di Zerocalcare, Rebibbia, e si concentra sui rapporti amicali dell'autore, le sue conoscenze, le sue paranoie, e la loro evoluzione nel tempo. L'autore racconta lo svilupparsi dei demoni che lui, come ognuno dei suoi lettori, porta dentro di sé e con i quali deve convivere, cercando di sconfiggerli. Il protagonista, l'alter ego dell'autore vent'anni prima, trascorre la sua giornata alla metro B di Roma, per nascondere alla famiglia la decisione di non frequentare l'università. Qui incontra un ragazzo più giovane di lui, "Arloc", che nel graffitismo sfoga il bisogno di fuggire da tutto e tutti. Zerocalcare ci appare qui, ancora più del solito, vittima della "sindrome dell'impostore" che lo caratterizza, anche quando a prevalere è il sarcasmo. Tuttavia, in un mondo intorno a lui che cambia, l'autore, con il suo protagonista, sente di sentirsi e rimanere immmobile e incapace di mantenere relazioni adulte con gli amici della giovinezza. Il fatto che muove la vicenda, il ritrovamento di un dito mozzato da una mano di fronte casa, lo cristallizza in una visione stereotipata che alla fine si dimostrerà falsa, facendo emergere lacune e limiti della visione della realtà in cui il protagonista trova rifugio.
Autobiografia e fiction si mescolano in un racconto di fallimenti di un'intera generazione.
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