Sui fatti di Rovigo
Ho letto articoli sui fatti di Rovigo, sul consiglio di classe che aveva dato 8 e 9 in condotta, alla fine dell'anno, ai ragazzi che che avevano sparato ad una loro insegnante con una pistola a pallini. Alcune considerazioni:
1) i giudizi a furor di popolo sono sempre la peggiore soluzione.
2) l'opinione pubblica fa confusione tra la valutazione degli insegnanti e la sentenza emessa dai giudici.
3) come capita ai detenuti, anche con questi ragazzi si applica l'idea che lo stigma sociale sia qualcosa che deve rimanere sempre e comunque.
4) la collega impallinata ha tutte le ragioni per confondere vendetta e giudizio da insegnante: non si può chiedere alla vittima di essere un buon giudice del proprio caso. Però pretendere che il consiglio di classe non adempia alla propria funzione educativa, anche riconoscendo un miglioramento nei ragazzi, perché l'opinione pubblica, che nulla sa di didattica, di pedagogia e docimologia vuole così, è un esempio di giustizialismo applicato alla scuola.
Cordiali saluti
Sebastiano Cuffari
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