Aaron Sorkin, scrivere, parlare, agire, parlare di scrivere, scrivere di parlare, parlare per agire



 "Nella mia famiglia se dici con una parola una cosa che potresti dire con dieci parole, vuol dire che non ti stai impegnando"


Aaron Sorkin è uno dei più grandi autori e sceneggiatori americani della sua generazione, noto per le sue opere teatrali e televisive. Sorkin ha creato alcune delle serie televisive più famose e amate degli ultimi decenni, come "The West Wing", "The Newsroom" e "Sports Night". È anche un acclamato autore teatrale, con opere come "A Few Good Men" e "The Farnsworth Invention".

La poetica di Aaron Sorkin è caratterizzata da una scrittura acuta, rapida e complessa, con dialoghi serrati e intensi. Sorkin è noto per la sua capacità di creare personaggi memorabili, che si muovono in ambientazioni che esplorano i temi politici, sociali e culturali del nostro tempo. Le sue opere spesso offrono una visione idealizzata del mondo, in cui i personaggi lavorano insieme per risolvere problemi e superare ostacoli insormontabili. Sorkin è anche noto per il suo stile di scrittura articolato, che richiede attenzione e concentrazione da parte dello spettatore o del lettore.

Uno degli elementi più distintivi della poetica di Sorkin è la sua capacità di creare personaggi che sono allo stesso tempo realistici e idealizzati. Molti dei personaggi di Sorkin sono intelligenti, appassionati e motivati, ma hanno anche i loro difetti e le loro debolezze. Questo rende i suoi personaggi credibili e umani, ma allo stesso tempo ideali e ispiratori. Inoltre, Sorkin è noto per il suo stile di scrittura unico, che combina rapidità, umorismo e dramma in una miscela complessa e coinvolgente.

In "The West Wing", la produzione televisiva di Sorkin di maggior successo, uno degli elementi più distintivi è la sua rappresentazione della politica americana come un gioco di potere complesso e frenetico, in cui i personaggi devono muoversi rapidamente e pensare in modo creativo per raggiungere i loro obiettivi.

Lo show televisivo "Studio 60 on the Sunset Strip", prodotto successivamente a "The West Wing", è una serie drammatica che segue i dietro le quinte di uno show comico dal vivo, simile al celebre "Saturday Night Live". Nonostante la natura drammatica dello show, "Studio 60" includeva numerosi elementi satirici e spesso utilizzava il linguaggio come strumento di satira. In particolare, la satira in "Studio 60" si concentrava sulla politica e sulla cultura popolare americana, prendendo di mira personaggi pubblici come i membri del Congresso o i conduttori televisivi. Il linguaggio satirico in questo show era spesso ironico, sarcastico e pungente, e spesso giocava sulla parodia di celebri discorsi politici o di programmi televisivi.

In generale, il rapporto tra linguaggio e satira in "Studio 60" era molto stretto e spesso i dialoghi tra i personaggi erano utilizzati come strumento per esprimere punti di vista satirici sulla cultura popolare americana e sugli estremismi politici e religiosi negli USA. Questo ha reso lo show una rappresentazione coinvolgente della società, utilizzando il potere del linguaggio per mettere in luce le contraddizioni, le ipocrisie e le incongruenze della cultura popolare. 

Al contempo il tema del politicamente corretto è presente in "Studio 60 on the Sunset Strip". Aaron Sorkin ha affrontato il tema attraverso i personaggi della serie, che spesso si confrontano con la questione della censura e della libertà di espressione. In particolare, uno degli episodi più discussi della serie è stato intitolato "The Disaster Show" e ha trattato esplicitamente il tema del politicamente corretto. In questo episodio, la squadra di produzione dello show comico decide di trasmettere uno sketch in cui un personaggio dice la parola "nigger" (un termine considerato offensivo e razzista) in modo ironico e sarcastico, mettendo in evidenza la ridicolaggine del razzismo. Tuttavia, il pubblico reagisce in modo molto negativo allo sketch e lo staff dello show viene accusato di razzismo e di insensibilità.

Il personaggio di Matt Albie, interpretato da Matthew Perry, che è il capo sceneggiatore dello show televisivo immaginario, difende la scelta dello sketch e critica il clima di censura che si è creato intorno alla parola "nigger" e alla questione del politicamente corretto. Albie sostiene che la parola non dovrebbe essere bandita completamente, ma utilizzata in modo appropriato e contestuale.

Questo episodio mette in evidenza la difficoltà di gestire il tema del politicamente corretto nella cultura contemporanea, in cui molte parole e concetti sono considerati offensivi o problematici. Sorkin mostra che la censura e la limitazione della libertà di espressione possono portare a un clima di paura e di conformismo, ma allo stesso tempo evidenzia la necessità di sensibilità e rispetto verso gli altri e verso le minoranze

Dopo il successo di "The West Wing", Sorkin ha creato un'altra serie televisiva di grande successo: "The Newsroom". La serie, che ha debuttato nel 2012 e si è conclusa nel 2014, segue il team di una rete televisiva che cerca di creare un giornalismo di qualità, affrontando i problemi della politica e della società contemporanea. Come "The West Wing", anche "The Newsroom" è notevole per il suo stile di scrittura acuto e intelligente, i suoi personaggi complessi e la sua capacità di esplorare i temi sociali e politici in modo approfondito. Uno degli elementi più distintivi di "The Newsroom" è la sua rappresentazione del giornalismo come un'attività di importanza vitale per la democrazia, ma anche come un'attività che può essere soggetta a pressioni politiche e finanziarie. La serie esplora anche le difficoltà che i giornalisti affrontano nel tentativo di bilanciare la ricerca della verità con la necessità di mantenere un rating elevato. Inoltre, "The Newsroom" affronta anche la questione del rapporto tra media e politica, evidenziando la complessità delle relazioni tra i due mondi.

Nel 2015, Sorkin ha scritto il film "Steve Jobs", diretto da Danny Boyle. Il film è una rappresentazione della vita del fondatore di Apple, Steve Jobs, ed è notevole per il suo stile di scrittura acuto e per le prestazioni dei suoi attori. Il film segue Jobs mentre si prepara per il lancio di tre prodotti diversi di Apple, esplorando le relazioni del personaggio con i suoi colleghi, i suoi amici e la sua famiglia. Uno degli elementi più distintivi di "Steve Jobs" è la sua definizione del personaggio come un uomo controverso, con difetti e debolezze che lo rendono umano e credibile. Il film esplora anche il rapporto di Jobs con la tecnologia e con il mondo degli affari, mettendo in luce le difficoltà che l'imprenditore ha affrontato nel tentativo di bilanciare la creatività con la necessità di fare soldi. Inoltre, "Steve Jobs" affronta anche il tema della paternità, evidenziando le difficoltà nel creare e mantenere relazioni significative con le persone che ama.

Nel 2020, Sorkin ha scritto e diretto il film "The Trial of the Chicago 7", che racconta il processo a sette attivisti accusati di aver complottato per disturbare la pace durante la Convenzione Nazionale Democratica del 1968. Il film è notevole per la sua capacità di esplorare i temi della giustizia e della libertà civile in modo profondo e coinvolgente. Uno degli elementi più distintivi di "The Trial of the Chicago 7" è la sua rappresentazione degli attivisti come eroi della libertà civile, impegnati a lottare per un mondo più giusto e democratico. 

Le opere di Aaron Sorkin presentano una serie di temi tipici che sono ricorrenti in molti dei suoi lavori. Questi temi spesso si concentrano su questioni sociali e politiche, sulle dinamiche delle relazioni umane e sui conflitti di potere. Uno dei temi più ricorrenti nelle opere di Sorkin è la politica. La sua serie televisiva "The West Wing" si concentra sul funzionamento interno della Casa Bianca e sulle questioni politiche che l'amministrazione deve affrontare.

Un altro tema comune delle opere di Sorkin è la giustizia e il suo rapporto con l'etica. In "The Newsroom" il personaggio di Will McAvoy si impegna a riferire la verità e a promuovere l'onestà giornalistica. Molte delle opere di Sorkin presentano personaggi che lottano per fare la cosa giusta, anche se ciò significa andare contro le convenzioni sociali o le leggi.

Infine, un tema comune delle opere di Sorkin è il conflitto di potere. Questo tema si riflette nella lotta per il potere tra personaggi politici in "The West Wing" e nella lotta per il controllo della rete televisiva in "The Newsroom". Inoltre, molti dei personaggi di Sorkin sono impegnati in un costante conflitto di potere, sia all'interno delle loro relazioni personali che all'interno del loro lavoro.

In sintesi, i temi tipici delle opere di Aaron Sorkin includono la politica, la giustizia e l'etica, le relazioni umane e il conflitto di potere. Questi temi si concentrano su questioni sociali e politiche, sulla dinamica delle relazioni umane e sulle implicazioni etiche delle decisioni prese dai personaggi.

Venendo al nucleo della disamina, va detto che lo stile verboso di Sorkin non è semplicemente una questione di gusti personali o di manie linguistiche. Al contrario, è una scelta artistica consapevole, basata su una profonda comprensione della natura umana e delle dinamiche sociali. Sorkin crede che i dialoghi densi e complessi siano la chiave per rappresentare in modo autentico le interazioni tra le persone, soprattutto quelle che si svolgono in ambienti competitivi o conflittuali.

Per esempio, nei suoi film e nelle sue serie tv, Sorkin ha spesso descritto ambienti come quelli delle redazioni dei giornali, degli studi televisivi o dei tribunali, dove le persone sono costantemente impegnate in discussioni, negoziazioni e scontri verbali. In questi contesti, la parola diventa uno strumento potente per conquistare il potere, persuadere gli altri o difendere i propri interessi. Ecco perché i personaggi di Sorkin, che spesso sono avvocati, giornalisti o politici, parlano con un linguaggio sofisticato e complesso, pieno di citazioni, riferimenti e giochi di parole.

Tuttavia, la verbosità di Sorkin non si limita solo ai personaggi che appartengono a queste categorie professionali. Anche i personaggi più comuni e quotidiani, come studenti universitari o impiegati d'ufficio, sono spesso rappresentati come persone molto argute e dotate di un'ampia cultura generale. Questo non è solo un modo per creare personaggi più interessanti e divertenti da seguire, ma anche una scelta politica. Sorkin crede che l'istruzione e la cultura siano strumenti fondamentali per la democrazia e la giustizia sociale, e che l'ignoranza e la superficialità siano i nemici più pericolosi della libertà e della dignità umana.

Ma quali sono gli effetti della verbosità di Sorkin sui suoi personaggi e sulla narrazione? In primo luogo, bisogna dire che i dialoghi densi e complessi di Sorkin sono molto coinvolgenti e divertenti da seguire, grazie alla loro rapidità e al loro umorismo sofisticato. I personaggi di Sorkin sono spesso dotati di un'ironia tagliente e di un sarcasmo pungente, che li rendono estremamente divertenti anche quando si trovano in situazioni difficili o drammatiche.

In secondo luogo, la verbosità di Sorkin è anche un modo per esplorare le motivazioni e le emozioni dei personaggi in modo più approfondito e realistico. I personaggi di Sorkin spesso parlano tanto non solo per dimostrare la loro intelligenza o la loro eloquenza, ma anche per nascondere le loro debolezze o per esprimere le loro insicurezze. In questo modo, i dialoghi di Sorkin diventano un modo per esplorare le relazioni interpersonali in modo più complesso e sfaccettato, mostrando i conflitti e le tensioni nascoste dietro alla superficie delle conversazioni.

In terzo luogo, la verbosità di Sorkin è anche un modo per creare una narrazione più densa e articolata, che non si limita alla mera esposizione degli eventi ma che cerca di esplorare le idee e i temi che stanno alla base della storia. I dialoghi di Sorkin spesso contengono citazioni di letteratura, filosofia, storia e cultura popolare, che diventano un modo per esplorare temi come la libertà, la giustizia, la democrazia, l'uguaglianza e il potere.

Infine, bisogna dire che la verbosità di Sorkin può anche rappresentare una sfida per il pubblico, che spesso deve fare uno sforzo per seguire le conversazioni e le allusioni culturali. Questo può essere visto come un difetto dello stile di Sorkin da alcuni, ma per altri è proprio questa sfida che rende la sua scrittura così stimolante e coinvolgente.

Esiste poi un aspetto metalinguistico nella scrittura di Sorkin. Infatti, molti dei suoi personaggi sono a loro volta scrittori, giornalisti, oratori o attori, e spesso parlano del loro mestiere o della scrittura stessa. Questo crea un effetto di riflessione su se stessi e sulla scrittura come atto creativo e riflessivo.

Ad esempio, nella serie televisiva "The Newsroom", i personaggi sono tutti giornalisti che lavorano in una redazione televisiva e spesso discutono di etica giornalistica, di come scrivere una buona notizia e di come presentarla al pubblico. In "The West Wing", i personaggi sono politici e consulenti che discutono di politica, di retorica e di come presentare i loro argomenti in modo persuasivo. Anche nei film di Sorkin, come "The Social Network" o "Steve Jobs", i personaggi sono fondatori di aziende tecnologiche e parlano di come creare e vendere un'idea.

Questi personaggi che parlano della scrittura stessa e del loro mestiere mettono in evidenza l'importanza della parola e della scrittura nella nostra cultura e nella nostra società, ma creano anche una riflessione metalinguistica sulla scrittura come atto creativo e su come essa può essere usata per influenzare e manipolare gli altri.

Inoltre, la scrittura stessa di Sorkin è spesso molto consapevole della sua natura artificiale e costruita. I suoi dialoghi sono molto ritmati e precisi, come se fossero scritti per essere recitati da attori di teatro, e spesso si avvicinano al registro poetico. Questo crea un effetto di consapevolezza della finzione e della performance, che mette in luce l'artificialità della narrazione stessa e crea un ulteriore livello di riflessione metalinguistica.

In conclusione, lo stile di scrittura di Aaron Sorkin, basato su dialoghi densi e verbosi, rappresenta una scelta artistica consapevole e coerente con la sua visione del mondo e della natura umana. La verbosità dei suoi personaggi non è solo un modo per dimostrare la loro intelligenza o la loro eloquenza, ma anche per esplorare le relazioni interpersonali, i temi e le idee che stanno alla base della storia. Questo stile può essere visto come una sfida per il pubblico, ma per molti rappresenta proprio il fascino e la bellezza della sua scrittura.

(coautore: ChatGPT)

Commenti

Post popolari in questo blog

La sessualità nell'antichità

Alessandro Baricco, Castelli di rabbia

Saggio breve: D'Annunzio, una vita per la bellezza