Epica e parodia: proemi a confronto da Omero ad Ariosto
Mettere a paragone i proemi di quattro grandi pomei epici può dirci tanto dell'evoluzione del genere, ma anche della temperie culturale che conduce alla stesura di quelle opere. Volendo tracciare un parallelo tra Omero, Virgilio e Ariosto, emergeranno differenze, similarità, echi, riprese e rovesciamenti che diranno tanto degli uomini e delle epoche. Partendo dall'Iliade, leggiamo: Cantami, o Diva, del Pelíde Achille L’ira funesta che infiniti addusse Lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco Generose travolse alme d’eroi, E di cani e d’augelli orrido pasto Lor salme abbandonò (così di Giove L’alto consiglio s’adempía), da quando Primamente disgiunse aspra contesa Il re de’ prodi Atride e il divo Achille. Il proemio dell'Iliade nella celeberrima traduzione del Monti permette di osservare quello che a partire dal testo omerico diverrà il canone del proemio epico: l'invocazione alla musa ispiratrice e la rievocazione dei fatti salienti dell'opera (o, in questo cas...