L'animale morente, Philip Roth
David è abituato alle relazioni con le sue ex studentesse, ma con Consuela le cose vanno in maniera diversa: per la prima volta David prova la gelosia, il desiderio di possesso, diviene un amante banale esattamente come gli altri amanti banali che Consuela ha avuto nella sua vita, fino a decidersi a troncare la relazione, non presentandosi alla festa di laurea della ragazza.
I due però si ritroveranno quasi dieci anni dopo: ormai il corpo di David è anziano, disfatto, ma anche Consuela è un animale morente: vittima del cancro alla mammella, dovrà sottoporsi ad un'operazione che ne sfregerà le forme, privandola di ciò in cui fino ad allora s'era riconosciuta, e di ciò in cui lo stesso David l'aveva incarnata: la bellezza. È la riflessione sul''impossibilità dell'eternazione della bellezza, sulla decadenza del corpo e sulla paura del legame che chiude il romanzo, nel dubbio di David sul fare visita o meno alla donna nel giorno dell'operazione che le ha portato via il seno.Philip Roth accompagna il lettore nell'analisi, impietosa ma mai cinica, del bisogno vitale dell'uomo, del miraggio e della necessità della libertà e della bellezza, dell'opprimente sensazione che segue all'adesione alle convenzioni borghesi. David ha una sua profondità, come mostra il profondo legame che lo porta aal capezzale dell'amico morente; prova a spiegare le sue ragioni al figlio, non impone i propri costumi ai suoi alunni, si attiene allo scrupolo di non suscitare inutili scandali; però persegue la propria felicità, la propria libertà, la cura della propria individualità, unica e irripetibile, espressa nel fare della vita un'opera d'arte senza ambire ad espressioni di vitalismo d'annunziano, ma cercando i propri spazi e i propri bisogni nelle piccole cose, non senza scontrarsi nelle contraddizioni che emergono dalla relazione con Consuela, tanto più viva quanto più ingenua.
Nondimeno David non sa come essere padre se non in negativo, allo stesso modo finisce per essere amante di Consuela esclusivamente in negativo, mancando per due volte agli appuntamenti in cui lei avrebbe bisogno della sua presenza. Roth evidenzia questi passaggi, non nasconde come agli occhi altrui il comportamento di David possa essere criticabile, e tuttavia fa in modo di non farci apparire il suo protagonista come la macchiettà del cinico libertino. In questo sta il valore del romanzo: l'espressione del vitalismo privato delle banalità del libertinismo o del superomismo, il desiderio di vivere come bisogno, doloroso e imprescindibile, dell'uomo in quanto uomo.
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