Cacciari, Agamben, Odifreddi, ovvero dell'uomo di cultura che parla di ciò che non sa e che crede di sapere
Di recente Giorgio Agamben e Massimo Cacciari hanno scritto a quattro mani una lettera che mette in dubbio l'utilità e la liceità dell'uso del green pass per regolare l'accesso ai luoghi al chiuso. Le reazioni a questa lettera sono state molteplici, per esempio l'intervento di Mingardi e Corbellini su Linkiesta o quello di Flores D'Arcais su MicroMega. Anche volendo apprezzare la volontà di aprire un dibattito etico sul tema della discriminazione dovuta al green pass, il problema della lettera di Cacciari e Agamben è che la lettera si fonda una serie di semplificazioni, fallacie logiche e imprecisioni. Partendo dall'idea che il green pass generi discriminazioni: in generale chi studia scienze sociali sa che in una qualsiasi società le discriminazioni, entro certi limiti, sono inevitabili; più nello specifico, tolleriamo discriminazioni dovute ai comportamenti, mentre tendiamo sempre di più a considerare inique e dannose le discrminazioni dovute a "modi d...