Ergo Proxy, Shukō Murase

Ergo Proxy è un anime messo in onda in Giappone per la prima volta nel 2006. Regista e autore della serie è Shukō Murase. Questo anime si inserisce a pieno nel filone del cyberpunk orientale, intriso di una vena spirituale e con profondi legami con la filosofia occidentale. Protagonisti della vicenda sono Vincent Law e Re-Il Meyer, il primo immigrato in cerca di cittadinanza nella città-cupola di Romdo, l'altra nipote del reggente della città. Nella città-cupola un virus inizia a colpire gli autoReiv, gli androidi che vivono insieme agli uomini come loro servitori meccanici: gli androidi infetti scoprono la capacità di pensare autonomamente, mentre una serie di omicidi si sussegue. In città poi compare una figura dotata di poteri quasi divini, il Proxy. Re-Il e Vincent finiscono per dover fuggire dalla città, coinvolti nella serie di omicidi e di apparizioni del Proxy, fino alla scoperta che Vincent è proprio il Proxy, e che non è l'unico della specie. I proxy sono infatti i custodi delle città sparse per il pianeta, unico resto della civiltà umana quasi distruttasi in una serie di guerre e migrata su altri pianeti in attesa di tornare. Vincent, il cui vero nome è Ergo Proxy, scoprirà infine che il vero destino dei proxy e degli umani rimasti sulla terra non sarà quello di sopravvivere, ma di preparare il pianeta per il ritorno degli umani partiti verso altri pianeti. Alla fine, scoperto di essere stato creato solo per morire e portare via con sé gli uomini che hanno avuto la sola colpa di vivere sulla Terra, Ergo Proxy decide di ribellarsi e di iniziare la propria lotta contro l'umanità.

Ergo Proxy è un'opera complessa, a tratti lenta ma indubbiamente affascinante. L'animazione è curata e mescola perfettamente CGI e disegni tradizionali; la trama si infittisce nel corso degli episodi, tra citazioni classiche, filosofiche, pop e postmoderne. Al centro della vicenda la questione della veridicità di ciò che riteniamo reale, della continua scoperta del proprio mondo interiore come farò di conoscenza sul buio della realtà. Cogito ergo sum è l'unica certezza su cui potrà fare affidamento Vincent ogni volta in cui le certezze intorno alla sua soggettività verranno meno. Ergo Proxy non raggiunge le vette di Akira o di Ghost in the Shell, ma è comunque una serie cyberpunk che vale la pena di guardare. Menzione speciale poi per le sigle, azzeccate, quasi anni '90 nella scelta della presentazione dei personaggi. 

Commenti

Post popolari in questo blog

La sessualità nell'antichità

Alessandro Baricco, Castelli di rabbia

Saggio breve: D'Annunzio, una vita per la bellezza