La voglia dei cazzi e altri fabliaux medievali, Alessandro Barbero
La voglia dei cazzi e altri fabliaux medievali è un libro di Alessandro Barbero recentemente riedito da Edizioni Effedi. Si tratta di una raccolta di fabliaux medievali circolanti in area francofona e, parzialmente, nord italiana e germanica, accomunati dalla trattazione di un tema solo apparentemente scabroso per l'idea comune del Medioevo cristiano, ovvero il sesso vissuto come sessualità aperta e spontanea. La scelta dei fabliaux da parte dell'autore si pone quindi uno scopo: quello di ribaltare, o quantomeno correggere, uno dei luoghi comuni tramandati sull'epoca che convenzionalmente separa l'antichità classica dalla modernità, ovvero l'idea che la cultura cristiana impedisse di concepire la sessualità in maniera diversa dal puro peccato, da censurare e controllare in ogni circostanza e occasione. La larga circolazione di questi testi, a sfondo popolare e popolano, dimostrerebbe anzi come il tema del sesso, della burla, l'ostentazione dei genitali e dei doppi sensi legati ad essi abbiano percorso i mille anni circa del Medioevo, mostrando uno spaccato della vita in Europa difficilmente percebile attraverso la letteratura alta. Leggendo i testi proposti da Barbero tornano in mente la lettura di Rosa fresca aulentissima fatta da Dario Fo nel suo Mistero buffo, nonché tanta parte del Decameron e della tradizione novellistica italiana, ma anche la poesia comico realistica. In ogni caso è merito di Barbero quello di portare al grande pubblico e senza censure testi che aprono uno spaccato su un'epoca che troppo spesso viene giudicata secondo pregiudizi che le sono posteriori e che sono funzionali semmai all'autodefinizione di epocche e popoli suuccessivi.
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