La regione Veneto ha un evidente problema con la scuola, l'istruzione e la cultura
Elena Donazzan, assessore all'istruzione della regione Veneto, con il governatore della regione, Luca Zaia |
Che fra regione Veneto e scuola ci sia un rapporto malsano è facilmente comprensibile, per esempio, dalle recenti parole dell'assessore all'istruzione, Donazzan, che definisce la settimana dello sport, imposta a tutte le scuole locali, così sul Corriere del Veneto: "una settimana di stacco dall'attività didattica tradizionale che dà la possibilità di fare a cuor leggero (chi può) la classica settimana bianca di fine inverno, sfruttando il ponte di Carnevale e attaccandoci altri tre giorni senza perdere neanche un'ora di attività didattica; è anche una risposta per i genitori che in quei giorni non possono andare in vacanza o per quelli che non saprebbero a chi lasciare i figli e agli operatori delle nostre zone di montagna per rivitalizzare il comparto e allungare la stagione".
In tutto ciò poi, viene per l'ennesima volta attaccato il diritto costituzionale degli insegnanti che sancisce la libertà d'insegnamento, con l'imposizione di attività che nulla hanno a che fare con l'attività scolastica, tanto da doversi inventare improbabili percorsi interdisciplinari sulla storia dello sport, lo sport e la salute, lo sport e la cucina, lo sport e la meccanica....
Ma tant'è, parliamo di un assessorato, quello della Donazzan, che di derive fasciste ormai ha riempito le cronache. Si ricordi quando per esempio pretendeva formali scuse e dissociazioni dagli attentati di Parigi da parte degli studenti figli di stranieri,
La famosa circolare dell'assessore Donazzan. Foto: Veneziatoday |
di un assessorato praticamente muto sulla Giornata della memoria, sull'esplodere della xenofobia nelle scuole, sull'uso delle campagne antidroga a fini elettorali, che inonda invece le segreterie con circolari che invitano a ricostruzioni parziali dei fatti del confine orientale del nostro paese (come più volte denunciato da Wu Ming Foundation) o alla caccia alle streghe contro una teoria gender che esiste solo nelle teste di chi la vuole combattere.
L'assessore Donazzan è stata al centro delle polemiche anche per aver ritwittato post di noti gruppi di estrema destra che associavano omosessualità e pedofilia |
L'assessore Donazzan è una nota assertrice della necessità di combattere la "teoria gender". Come già detto, questa teoria non esiste ed è una bufala inventata da ambienti di estrema destra |
Parliamo di una regione che proclama unilateralmente la propria popolazione minoranza etnica, si inventa l'esistenza della sua lingua, col solo scopo di discriminare chi non sia un veneto puro e pretendere l'autonoma nomina dei propri funzionari. Insomma, sotto la facciata perbene, prove di fascismo al potere.
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