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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Lettera ai miei alunni

Buongiorno ragazzi, ho deciso di scrivervi questa lettera, uno strumento per voi così vecchio, perché spero, magari sbagliando, che attraverso un testo scritto saprò dirvi cose che altrimenti non sono stato in grado di trasmettervi. Certo, magari è un'illusione, magari non servirà a nulla. Eppure, se c'è una cosa che mi ha insegnato il mio mestiere, è che anche se si rischia il fallimento, è giusto provare. Come sapete, con ogni probabilità io non sarò il vostro insegnante l'anno prossimo: certo, per gli alunni di quinta questo dovrebbe essere un dato scontato (DOVREBBE); non così per gli altri. Già vi immagino, mentre leggete queste parole, a gongolare. In fondo fate bene, perché gli insegnanti non sono degli amici: non ce li si sceglie, piombano dall'alto, pretendono di fare qualcosa di significativo (mentre magari non stanno facendo nulla) e poi spariscono come sono arrivati. Sono dei presuntuosi, questi insegnanti. Lo siamo tutti. In questi giorni non ho potuto...

Quorum, referendum e plebiscito

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Leggo dell'abolizione del quorum perché "chi resta a casa è un ignavo". Tecnicamente non sarebbe un referendum, ma un plebiscito, magari non lo ricordate (o sapete), ma era lo strumento politico per la creazione o manifestazione del consenso in epoca napoleonica e poi nel ventennio nazifascista. Ma mettiamo pure che lo strumento di per sé sia democratico (e non lo è, se la democrazia diretta è la manifestazione del volere della maggioranza e non della maggioranza fra quanti hanno potuto votare liberi da impedimenti, magari indotti con la forza), qui non si discute realmente di quorum o di trivelle: qui si discute della polarizzazione del paese, del fatto che si vota da vent'anni pro o contro una persona e mai nel merito; del fatto che la nostra visione si avvia sempre di più verso una catalizzante deumanizzazione per cui l'altro non è giudicato per ciò che fa nel merito, ma per ciò che è o sarebbe (ignavo, ignorante, immigrato, zingaro,...

Sulla bufala dell'induzione all'astensione, e sull'analfabetismo funzionale

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La legge 352 del 1970 estende esplicitamente al referendum quanto previsto dall' articolo 98 del testo unico del 1957, ovvero che "Il pubblico ufficiale, l' incaricato di un pubblico servizio, l' esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati o a vincolare i suffragi degli elettori a favore o in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o a indurli all' astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire tremila a lire 20 mila". Ora, dato che le parole sono importanti e che troppa gente le usa a caso per sostenere le proprie posizioni, legittime o no che siano, qui siamo costretti a fare un po' di analisi del testo (e implicitamente dimostrare ...