Precisazioni sul mestiere dell'insegnante



Questo post nasce come riordino e chiarimento delle posizioni espresse in un dibattito sulla pagina pubblica Facebook del blog Sul Romanzo.

Scarsissima è in genere la documentazione conosciuta da chi parla di questo lavoro dall'esterno: le 18 ore che vengono conteggiate sono le ore frontali (che poi spesso sono di più fra supplenze e sostituzioni), ma l'Italia è fra i pochi paesi che non retribuisce le ore di preparazione delle lezioni e di correzione delle verifiche ( prova a guardare le retribuzioni tedesche o danesi e poi ne riparliamo). Va poi considerato come viene fatto il conteggio delle ore frontali, per esempio in Germania si conteggiano 21 ore ma da 45 minuti, quindi in realtà lavorano meno che da noi. Per quanto riguarda poi la preparazione delle lezioni e la correzione delle verifiche, le statistiche dell'Unione Europea parlano di circa 16 ore di lavoro svolto a casa per un totale complessivo in Italia di 34/35 ore di lavoro. Per carità non sarà lavorare in miniera, ma non è neanche la miseria che viene spesso propagandata, e queste ore non sono retribuite. Non tocchiamo poi il discorso ferie o vacanze estive perché per tutti i precari della scuola le ferie non sono retribuite e durante l'estate siamo disoccupati.

Riguardo alle ore di preparazione del lavoro, parlo per me chiarendo cosa intendo: al pomeriggio inizio a preparare lezioni e materiali per la didattica digitale verso le 15 e non stacco prima delle 18.30/19. Se ci sono verifiche da correggere continuo anche dopo cena, viaggiando ad una media di cinque temi o traduzioni a serata (non di più perché non vedi più gli errori) o 10 verifiche a risposte chiuse, per tre/quattro classi ad anno ad una media di 26/28 alunni per le prime classi e 20/22 alunni per le classi successive. Come si sarà capito, insegno lettere

Le ferie non godute dei precari non sono retribuite e se si parla della disoccupazione percepita durante l'estate, si deve sapere che si tratta della stessa indennità percepita da ogni disoccupato, ovvero il 60 percento della media delle ultime tre bustepaga. Non sono retribuiti poi neanche i permessi, di qualsiasi tipo: permessi allo studio, motivi familiari, etc. Gli scrutini si fanno 4 volte l'anno perché ormai tutte le scuole adottano anche i pagellini di metà quadrimestre, ma le riunioni pomeridiane non sono gli scrutini: le ottanta ore di riunioni pomeridiane si riferiscono a collegi docenti, riunioni di dipartimento o di area, riunioni con psicologi e assistenti sociali.
Il discorso sul compenso è poi allucinante e l'esempio di coloro che dicono chegli insegnanti non possono lamentarsi perché c'è chi sta peggio è un'aporia logica (Appello emotivo: Manipolare l’interlocutore facendo leva sui sentimenti, non supportati da validi ragionamenti) oltre che tendenzioso perché allora varrebbe per ogni lavoro. Per lavorare al call center la laurea non è un prerequisito richiesto, per insegnare sì, e allora il lavoro va equiparato agli altri mestieri che richiedono pari grado di specializzazione, anzi, per insegnare si deve proprio conseguire una specializzazione dopo la laurea, quindi ribaltando l'esempio dico che è scandaloso che un mestiere che per essere praticato richiede livelli di specializzazione molto alti e un corso di studi ventennale sia equiparato a livello retributivo a lavori non specialistici. Visto l'esempio, allora si vada dal medico che si ritiene poco preparato grazie non si sa bene a quale competenza e si pretenda che abbassi il suo stipendio o non si lamenti, o si faccia lo stesso con un avvocato, tutti mestieri che richiedono lo stesso grado di specializzazione di un insegnante. Qual è invece la realtà? Che sul mestiere dell'insegnante tutti pretendono di poter mettere bocca senza neanche avere le competenze o le informazioni adeguate e le inesattezze che sono state dette negli anni ne sono la dimostrazione. Se andassi dal tuo medico sindacando le sue prescrizioni ti manderebbe giustamente a cagare, mentre gli insegnanti sono così abituati ad essere criticati senza cognizione di causa che questa ormai è una pratica comune in questo paese.

Non sto facendo vittimismo, mi sembra di avere informato molto civilmente. Per me si tratta di uno dei lavori che ho svolto e svolgo nella mia vita, e parto dall'idea che se faccio qualcosa la devo fare per bene. Ma proprio per questo mi annoiano e infastidiscono le banalizzazioni di chi, anche per colpe non sue, conosce poco questo lavoro. Faccio notare che nessun insegnante si sogna mai di criticare un altro lavoratore, mentre gli insegnanti sono sempre attaccati senza poi spesso conoscere realmente gli orari di lavoro, le retribuzioni, i carichi psicofisici. È uno dei mestieri su cui maggiormente vale il passaparola. Per esempio pochi sanno che gli insegnanti assieme ad infermieri, medici e assistenti sociali sono i lavoratori più soggetti a burnout, ovvero lo stress da lavoro dovuto all'immedesimazione nei problemi altrui, tanto che, dati del MIUR, dopo vent'anni di carriera il 54% degli insegnanti ha sviluppato delle psicopatologie.

Riguardo alla presunta intoccabilità degli insegnanti, pochi hanno idea di quante cause subiscono ogni anno i docenti. Non se ne parla perché nella stragrande maggioranza dei casi le vincono perché le scuse con cui un genitore addossa sull'insegnante i suoi fallimenti e quelli dei figli sono spesso risibili. Ma se un docente non usa tutte le strategie richieste con chi ha disturbi dell'apprendimento, ritardi cognitivi o vive in condizioni sociali particolari le conseguenze le subisce eccome, ma figuriamoci. Ci sono certe associazioni dei dislessici che nelle loro riunioni invitano pure alla denuncia preventiva degli insegnanti tanto per fare capire chi comanda e per incutere timore...

Certamente ci sono modelli scolastici diversi dal nostro, anche molto più validi; modelli ce ne sono di diversi, ciascuno con pregi e difetti. Si pensi solo che in Finlandia, il paese che stando ai dati OCSE PISA ha il miglior sistema scolastico, c'è una discussione accesissima sul valore di quei risultati in un sistema che sembra, per molti, premiare l'abilità di rispondere a questionari a risposta chiusa intuendo la possibile risposta corretta piuttosto che conoscendo e padroneggiando realmente l'argomento...

Dico un'altra cosa: forse è vero che un tempo l'insegnamento era un lavoro comodo, ma da una decina di anni almeno, cioè da quando nella scuola si è via via inserita la didattica tramite gli strumenti digitali e da quando non è più un tabù parlare di disturbi dell'apprendimento a scuola, davvero non si può pensare di non lavorare a lungo anche a casa. Preparare lezioni richiede tempo se ogni volta dovete realizzare PowerPoint, schemi e mappe concettuali per i vostri alunni, diverse di volta in volta perche diversi sono i disturbi e riprendere gli argomenti aggiornandosi. Per questo rido all'idea che si possa standardizzare la lezione: spiegate la Guerra del Peloponneso al Classico, all'Artistico e allo Sportivo, direte e preparerete cose diverse, pur essendo lo stesso argomento.

Per quanto riguarda lo stipendio dell'insegnante, esso dipende dagli anni di anzianità a tempo indeterminato (gli anni di precariato non fanno anzianità per la retribuzione). A occhio direi che con una quindicina di anni a tempo indeterminato stanno sui 1500 euro netti, ma potrei sottostimare. Come si può intuire non è lo stipendio del precario che alle medie è di 1250 euro netti.

Un'ultima precisazione che riguarda i fortunati con contratto a tempo indeterminato: comunque nessuno arriva a farsi i famosi tre mesi di vacanze estive perché fra esami di terza media o esami di maturità/ adempimenti burocratici e preparazione delle classi e dei documenti per l'anno successivo si finisce sempre intorno alla metà/fine di luglio. E non sto ovviamente parlando delle ottanta ore annuali che vengono utilizzate per le riunioni e che mi sembrano sacrosante, anche se in tutta Italia c'è la barbara usanza che i docenti debbano fare i colloqui quando finiscono gli orari di lavoro dei genitori dei loro alunni. Vorrei capire quale altro impiegato di un qualsiasi servizio pubblico debba andare via dal posto di lavoro anche alle 9/ 9.30 per aspettare il proprio cliente

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