Quando ti chiudi nel silenzio
Forse qualcuno avrà notato che questo blog non riceve aggiornamenti già da n po'. La spiegazione è abbastanza semplice, ovvero sto vivendo dei gravi disagi familiari che mi hanno spinto a chiudermi nel silenzio. Totale. Non ho più scritto neanche una pagina del nuovo romanzo da quando tutto ha avuto inizio, più o meno dal mio ritorno a Catania.
Questo mutismo non vuol dire però che io abbia smesso di ascoltare, leggere, per quel che è possibile, nella miriade d'impegni. E soprattutto, di osservare.
Questi sono i momenti in cui le tue certezze vacillano, le tue speranze s'infrangono, tutto quello che hai fatto ti sembra niente. Persino l tuo nome, nel momento in cui un tuo caro non lo ricorda più, è nulla. Sono i momenti in cui pensi che siamo incapaci di manipolare il futuro, di comprendere il presente. Che il passato e le nostre certezze non sono che ricostruzioni, illusioni. Rimane solo la vita, perché non c'è più distinzione tra natura e artificio, capisci che la nostra corsa è solamente una rincorsa, una fuga lontano da un precipizio che insegue, l'inseguimento di un tempo che non è possibile raggiungere.
Non chiedetemi di Dio, se esistesse, dovrei sprecare troppo tempo ad odiarlo per la nostra condizione per potergli dare ancora fiducia.
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