Barattiamo diritti umani

Non giriamoci intorno, sarebbe da ipocriti. Ciò che sta avvenendo oggi in Italia è uno dei più ceri esempi di fraintendimento della politica. In nome della sopravvivenza di un governo si barattano i diritti umani di due persone. Non conta chi esse siano, che cosa abbiano fat e a chi siano legate, qui si parla di Diritti con la D maiuscola. Per intenderci, non di beceri sotterfugi alla Berlusconi n tentativo di superare impunito i propri reati, ma di due persone che sono state consegnate come ostaggi ad un paese che per quel che possiamo comprendere non si farà scrupoli ad adoparle come merce di scambio per acciuffare un oppositore politico. Del resto, queste due persone, sono state merce di scambio anche per noi, le abbiamo barattate in nome degli accordi commerciali con il Kazakistan e delle amicizie personali di Silvio Berlusconi.
Di fronte a tutti ciò la colpevolezza o l'incompetenza del ministro Angelino Alfano passano in secondo piano. Oggi si realizzerà una delle pagine più nere del nostro Parlamento, al pari del voto farsa su Ruby o dell'incapacità nell'ottenere le dimissioni di un vicepresidente razzista. Il voto di oggi non sancirà la sopravvivenza di un governo, ma la definitiva sepoltura di ogni credibilità per la nostra democrazia.

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