Ode a Bersani, contro Renzi

Matteo Renzi non è fra i Grandi Elettori per la regione Toscana. Questa sarebbe la notizia. Ma a dire la verità la notizia sarebbe un'altra: perché Renzi dovrebbe esserlo? Perché non è solito che il sindaco di una città sia Grande Elettore, perché Renzi avrebbe meglio da fare, come amministrare la sua città, e perché Renzi, che dice di essere un "rottamatore", termine orrendo, e di odiare i partiti personalistici, sta di fatto tentando di rottamare una classe dirigente per imporre la propria e sta tentando di immolare il PD sull'altare della sua candidatura a Primo Ministro. Tra l'altro, dimenticando che per essere il candidato dovrebbe vincere le primarie e, toh, lui le primarie le ha perse, dopo aver fatto di tutto per farsi cucire le regole delle primarie addosso a suo uso e consumo.

Bersani è la vittima sacrificale di questo gioco politico: paga una scarsissima capacità comunicativa e l'essere l'unico leader responsabile nel nostro panorama politico. Bersani non ha promesso provvedimenti assurdi in campagna elettorale, e allora la ragione della sconfitta è la sua incapacità. Bersani è consapevole che andare oggi al voto o, peggio, accordarsi con Berlusconi porterà la vittoria dei demagoghi di destra, e allora Bersani perde tempo nell'inseguire i grillini.

Diciamocela tutta: nel PD c'è chi preferisce giocare al posizionamento interno che a governare il paese, e preferirebbe essere il leader di un partito al 15% piuttosto che un semplice dirigente di un partito al 30%. E nel frattempo consegnamo il paese ad una destra dichiarata e ad un partito fascista che si spaccia per un movimento post ideologico.

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