L'eroe imperfetto, Wu Ming IV

L'eroe imperfetto di Wu Ming IV è un saggio molto interessante, una riflessione di confine sul ruolo dell'eroe tra la letteratura antica e moderna. L'eroe, la figura più importante a partire dalla letteratura epica ed eroica, viene analizzata a partire dai personaggi di Achille, Odisseo, Beowulf fino ad arrivare a Lawrence d'Arabia e Samvise Gamgee.
Da questo saggio nascono alcune riflessioni molto interessanti, più o meno originali.
Riflettiamo così su come la letteratura europea nasca, tra le altre cose, dalla storia di due rapporti omosessuali, quello di Achille e Priamo e quello di Gilgamesh e di Enkidu. Emerge così il tema della diversità riconosciuta o non accettata, fino alla considerazione che l'Europa, sin dall'antichità, si raffigura come il continente coraggioso e illuminato che dove redimere prima l'Asia, poi tutto il globo, a costo di una conquista violenta.
Giungiamo così a capire come l'eroe nella letteratura epica e in quella eroica è in genere una figura narcisista, egocentrica, fondamentalmente arrogante. Una figura votata in realtà al fallimento, perché nella gloria individuale l'umile scrittore non può vedere il vero successo.
Così gli eroi per il nuovo millennio saranno Don Chisciotte e Samvise Gamgee, che con l'ironia e il disincanto, l'abnegazione sosterranno il peso di una gloria individuale ormai insostenibile, fino alla distruzione finale della figura dell'eroe classico.

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