Il vizietto di chiedere agli insegnanti di lavorare gratis
Premessa: dopo tempo immemore i sindacati della scuola, uniti, avevano proclamato uno sciopero unitario per giorno 24 Novembre 2012. Sembrava dovesse essere l'ora della riscossa, dopo la magra figura del 14 Novemvre in cui in piazza s'sera presentata solo la CGIL, aderendo allo sciopero europeo indetto contro i tagli e la politica dell'austerity dell'UE. il fatto che tutto ciò stia in premessa dovrebbe già far capire come le cose sono andate realmente
Premessa numero due: il motivo del contendere con il governo Monti. In primis la mobilitazione e lo sciopero sono nati contro l'innalzamento dell'orario di lavoro degli insegnanti della scuola secondaria da 18 a 24 ore, senza adeguato aumento dello stipendio. Altro motivo dello sciopero è il blocco degli scatti d'anzianità per i contratti a tempo indeterminato nel settore, fermi al 2010. Infine, ma non di meno importante, la politica di attacco continuo nei confronti della scuola pubblica, adoperata come salvadanaio da cui attingere soldi all'occorrenza, anche per dirottarli sulla scuola privata o per sprechi più o meno scandalosi come quelli documentati da Report.
Cronaca di una farsa: oggi a sorpresa giunge un incontro fra i sindacati della scuola e la compagine di governo. Già quando compaiono sui siti del settore le prime notizie al riguardo si presagisce la sola. Verso mezzogiorno poi, la doccia fredda. CISL, UIL, GILDA E SNALS ritirano lo sciopero, di fronte all'accordo ottenuto con il governo.
Già, ma quale accordo?
Se è vero che sono scomparse dalla manovra finanziaria del governo la norma sulle 24 ore (e non di certo grazie a CISL e UIL), l'accordo raggiunto sugli scatti d'anzianità è certamente un accordo al ribasso, una presa per i fondelli. In pratica, il governo non caccia una lira, semplicemente dirotta sugli scatti d'anzianità i soldi che andrebbero ai fondi d'istituto delle scuole. Ecco servito un accordo fatto solo per accontentare gli iscritti ai suddetti sindacati, mediamente insegnanti di ruolo, anche abbastanza vicini alla pensione, senza tenere in alcun conto diritto e didattica.
Ma cosa sono i fondi d'istituto? Per farla breve i fondi d'istituto sono quei fondi che la scuola ha a disposizione per pagare tutto ciò che non siano direttamente lo stipendio degli insegnanti di ruolo, pagati direttamente dal ministero. Per essere chiari, i fondi d'istituto servono a pagare gli insegnanti delle supplenze brevi, i progetti del piano dell'offerta formativa che dovrebbe caratterizzare le singole scuole, i fondi per agevolare gli studenti meritevoli o in difficoltà economiche, l'acquisto dei materiali che servono per fare funzionare la scuola.
Perché, sapete, la scuola è un organismo complesso, in cui, molti non ci crederanno, ma SI LAVORA, e si ha a che fare con migliaia di situazioni diverse. Ecco, per esempio i fondi servono anche a pagare chi nella scuola, come accade sempre piu di recente, si occupa dell'adeguamento delle strutture tecniche o degli strumenti informatici, chi si occupa di gestire gli alunni afflitti da handicap o con disturbi dell'apprendimento, chi gestisce la sicurezza o la prevenzione per eventuali calamità, chi si occupa di vagliare la qualità dell'attività didattica o l'aggiornamento degli insegnanti.
Ecco, tutto ciò, tagliando di un terzo i fondi d'istituto, risulterà sempre più difficile.
Come un prestigiatore questo governo fa sparire i soldi dalla didattica e dal corretto funzionamento delle scuole, per farli comparire fra gli scatti d'anzianità. E per giunta con dei sindacati compiacenti.
Complimenti.
E vergognatevi anche un po'.
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