Come si dovrebbe descrivere un personaggio - D. F. Wallace, Questa è l'acqua
Barry Dingle, fornitore strabico di germogli di fagiolo, nutre per Myrnaloy Trask, fotocopista e reggente della più autorevole bacheca di annunci al «Collective Copy» nel centro di Northampton, un amore smodato. Myrnaloy Trask, riproduttrice provetta, nubile, vegetariana, figlia dei fiori un filino sfiorita, responsabile e curatrice di «Annunci e risposte» al mozzo comunicativo tre metri per tre di una vertiginosa ruota di esteti sinistrorsi a basso contenuto di sodio, donna politicamente corretta, attivista nelle relative cause, sciatta ma non priva di sensualità, indossatrice indefessa di gonnelloni lisi e calzettoni di lana, sessualmente problematica, con trascorsi sessuali ambigui, padrona di Nixon, una setter da riporto spettacolarmente incontinente così chiamata dall’amico Don Megala per l’infrangibile abitudine di cacare dove mangia: Myrnaloy ha occhi soltanto per Don Megala: Don Megala, progressista di mezz’età, aspirante sbandato, fabbricante di dolcimele antichizzati per vocazione, studente professionista per elezione, frequentatore assiduo di sale laurea, allo sbando, con frazioni di dottorato in ogni cosa, dalla fonetica celtica alla sociobiologia dei fluidi, prese alla University of Massachusetts di Amherst, attualmente impegnato nella sua settima e potenzialmente più sagace dissertazione incompiuta, uno studio esaustivo della necrofilia edipica sublimata di Stephen Dedalus in relazione a Mrs D. nell’Ulisse, saggio provvisoriamente intitolato: «La modalità ineluttabile dell’ineluttabilmente modale». Ai suddetti dati sulla Trask si aggiunga il fatto che, nonostante «L’integrale, bottega del mangiar sano», negozio in franchising impeccabilmente diretto, si trovi proprio accanto al «Collective Copy» sulla Great Awakening Avenue, arteria principale di Northampton, Myrnaloy indirizza le sue esigenze nutritive verso «Cose buone da mangiare, Ltd.», concorrente fuori mano con la segatura sul pavimento il cui proprietario, tale Adam Baum, è grande amico di Megala, e si aggiunga anche che «L’integrale» dispone di una sua fotocopiatrice, e la situazione narrativa messa a fuoco è la seguente: Myrnaloy Trask sa a malapena dell’esistenza di Barry Dingle, nel negozio accanto.
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