Una vergogna, sì, ma quale?


È vergognoso che la magistratura condanni un vecchio imprenditore puttaniere che ha malgovernato lo stato italiano conducendolo alle soglie del fallimento, ha attentato alla libertà della magistratura e della scuola pubblica, ha più volte sminuito la credibilità politica del paese di fronte alla platea internazionale, ha sputtanato il parlamento e la sua dignità costringendolo ad ogni sorta di legge ad personam, ha imposto una dittatura all'interno del suo partito inesistente, ha mentito, frodato, ingannato e rincoglionito il popolo italiano. Già, è proprio vergognoso.

Al di là del sarcasmo, ormai siamo al delirio, e mentre l'Italia è alle prese con la più grande crisi dal 1929, dobbiamo pure occuparci dei deliri di onnipotenza e di lesa maestà di un personaggio che la storia provvederà a ridurre a mera macchietta di un'epoca, il ventennio berlusconiano, che non ha fatto altro che segnare il declino inesorabile di un paese vecchio e corroto, come il suo ex premier

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