La casta

Una casta, nel linguaggio comune di oggi, è cosa ben diversa dalla definizione che troverete sui dizionari.

Una casta oggi è un gruppo di persone che si oppone, da una condizione di potere, all'essere trattato in maniera paritetica agli altri

Una casta oggi è un gruppo di persone che si arroga condizioni di vantaggio rispetto agli altri ceti sociali

Una casta oggi è un gruppo di persone che legifera o fa legiferare nel suo interesse, o già solo impedisce che le leggi vigenti siano applicate ai propri interessi.

Una casta si oppone ad ogni tentativo di riforma della propria condizione che possa ledere le proprie condizioni di vantaggio, che esse siano state raggiunte lecitamente o no

Una casta discute, dibatte e decide in maniera assolutamente autoreferenziale, escludendo dalle decisioni ogni orizzonte che vada oltre l'hinc et nunc del suo interesse, mancando di prospettiva storica

Una casta sbraita e protesta solo quando vengono toccati i propri interessi, mai semplicemente perché una scelta, popolare o impopolare che sia, possa anche essere illegale o incostituzionale.

Nella casta la solidarietà esiste per compartimenti stagni, secondo gerarchie di subordinazione, in cui gli ultimi anelli possono essere anche quelli sacrificabili e di cui non si piangerà la scomparsa.

Chi entra a fare parte della casta chiude gli occhi di fronte alle reali necessità della realtà fuori dalla casta, per occuparsi esclusivamente del raggiungimento del suo obiettivo, che sia l'arricchimento personale, una posizione di prestigio o semplicemente la sicurezza del posto fisso.

Raggiunto l'obiettivo personale, la solidarietà di casta scompare.

 

Sarà mica che gli insegnanti, noi insegnanti, siamo ancora una casta, per quanto fra le più miserabili?

 

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