Insegnanti di ruolo: ovvero, mi lamento che la scuola fa schifo ma non sciopero e non mi muovo neanche se sono pagato. E ora?

Allora, il governo ha intenzione di passare le ore lavorative degli insegnanti da 18 a 24, mantenendo immutato lo stipendio (parliamo sempre delle ore lavorative a scuola, quelle a casa non ce le hanno mai pagate). I miei amati colleghi di ruolo che non si schiodano dalle loro cattedre neanche se li pesti a sangue, alzeranno finalmente le loro regali chiappette per scioperare, o come al solito a fare la parte dei rompiballe toccherà agli insegnanti precari che, tra le altre cose, da un provvedimento del genere sono drasticamente colpiti, dato che porterebbe altri 6.500 tagli?

La realtà è che non ho dubbi che scioperi per questi motivi otterrebbero adesioni bassissime: la classe degli insegnanti è composta da fin troppi pecoroni pronti a lamentarsi se la macchinetta del caffè non funziona, ma a non smuovere un muscolo se vengono toccati i posti di lavoro altrui. Fermo restando che poi dovrebbero insegnare l'educazione civica.
Si protesta tanto contro il concorso, legale e legittimo, e nessuna voce si alza contro questi tagli mascherati. E allora diciamocela tutta: quanti insegnanti in ruolo supererebbero il concorso? Perché non le rimescoliamo davvero le carte, ci rimettiamo tutti in gioco e vediamo davvero chi dovrebbe insegnare in Italia?
Spesso i miei colleghi sono la dimostrazione che chi insegna in Italia lo fa perché cercava semplicemente un posto fisso: ma forse poi lo capiranno che con 24 ore lavorative perdono il sacrosanto giorno libero (e vaglielo a spiegare che poi il giorno libero non è neanche sancito dalla legge ma è una consuetudine...)

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