Perché non provo pena per Sallusti


Non provo pena per il direttore del Giornale Sallusti, o, per meglio dire, non provo per lui una pena maggiore di quanta ne provi per un qualsiasi altro condannato. Questo perché si fa un bel dire, da parte degli altri giornali, che Sallusti sia condannato per un reato di opinione. Peccato che la realtà dei fatti non stia così. Sallusti non va in carcere perché avrebbe criticato un magistrato: Sallusti va in carcere perché, come sua abitudine, come abitudine dei fidi sgherri Belpietro e Feltri, per criticare un magistrato ha forzato la notizia, ha inventato fatti.
Inoltre, è paradossale che questo marasma, questo finto perbenismo, buonismi e garantismi applicati ad hoc per una delle ultime macchiette berlusconiane rimaste sulla piazza, tutto ciò si applichi proprio per chi ha fatto della battaglia per la certezza della pena uno dei suoi assi nella manica. Ma forse la certezza della pena vale solamente per i senzatetto, gli indignati e i clandestini, non per un giornalista che per fare notizia ha o inventato una notizia o permesso che un suo sottoposto lo facesse.
Ed è ridicolo che il coro si alzi accorato per uno scribacchino che si erge a martire mentre gli autori di vero giornalismo d'inchiesta come quello di Report fronteggiano giorno per giorno cause e spese di avvocati nel silenzio dei media.

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