Tre volte all'alba, Alessandro Baricco
Quando si parla di Baricco non si può mai davvero giungere ad una definizione univoca, stabilire se i suoi libri siano più frutto di ingegno o di arte. Come nel caso di Tre volte all'alba, tre racconti lunghi accomunati dal contesto temporale in cui si vanno a svolgere, l'alba a punto. Personaggi diversi, ma motivo comune è sempre il rapporto uomo donna, che al sorgere del sole confrontano le loro vite, i loro successi e le loro sventure, all'interno di storie che occhieggiano il poliziesco e il noir.
Fra i tre racconti il primo è, a mio parere, il meno riuscito, mentre negli altri due Baricco riesce a trasmettere qualcosa al lettore, la sensazione di un barlume oltre le parole, quel giocattolo con cui troppo spesso si sollazza.
Una buona lettura in fondo. Di certo non il capolavoro che alcuni critici e non hanno acclamato (certo che se teniamo come termine di paragone D'Avenia...)
Fra i tre racconti il primo è, a mio parere, il meno riuscito, mentre negli altri due Baricco riesce a trasmettere qualcosa al lettore, la sensazione di un barlume oltre le parole, quel giocattolo con cui troppo spesso si sollazza.
Una buona lettura in fondo. Di certo non il capolavoro che alcuni critici e non hanno acclamato (certo che se teniamo come termine di paragone D'Avenia...)
Commenti
Posta un commento