Dell'essenza di uno stato

Mettiamo che io sia già padre, mettiamo che io abbia cinque figli.
Mettiamo che tutti e cinque lavorino e che io non abbia molti soldi.
Allora smetterò di spendere tutti i miei denari per chiedere ai miei figli di collaborare, o almeno di badare a loro stessi, mentre io metterò qualcosa da parte per tempi peggiori, o mi godrò finalmente il riposo spendendo i miei soldi, magari nelle stesse attività che portano avanti i miei pargoli.


Mettiamo che io sia già padre, mettiamo che io abbia cinque figli.
Mettiamo che tutti e cinque non lavorino, o facciano fatica e che io non abbia molti soldi.
Allora non smetterò di dare loro i miei soldi, anzi, per quel che potrò, dovrò aumentare le mie spese, perché io comunque qualche soldo in più di loro lo posseggo, ed è ora che devo mostrare di prendermi cura della mia prole, della mia gens.

Mettiamo che io sia uno stato, e i miei figli siano i miei cittadini.
Se smetterò di curarmi dei miei cittadini, della mia gente, nel momento in cui essi avranno più bisogno, semplicemente non sarò un buono stato, o non sarò uno stato affatto

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