Umano, troppo umano - su Oscar Luigi Scalfaro

Noi italiani non ci smentiamo mai, né quando si parla di vivi né quando si parla di morti. Riusciamo insomma ad essere amabilmente mediocri in ogni situazione, e questo riguarda noi tutti, mica solamente noi popolino, ma anche i ceti che dovrebbero costituire l'intellighetia di questo stato.

Non per nulla, non temete, l'uomo dell'anno alla fine non sarà Mario Monti, bensì il capitano Schettino. E non per i suoi meriti o demeriti, chi davvero capisce qualcosa di nautica fra tutti coloro che oggi sparano sentenze sul naufragio del Giglio? No, Schettino sarà l'uomo dell'anno perché rappresenterà l'italiano medio genuflesso agli usi e alle abitudini imposte, senza capacità o voglia di prendersi le sue resposabilità. Sia chiaro, questo sia che sia tutto vero quanto raccontano giornali e media su quanto accaduto, sia che la verità sia un'altra e che Schettino sia solamente il capro da sacrificare sull'altare dei bebepensanti.

Tutto ciò accade puntualmente anche oggi, data in cui apprendiamo della morte di Oscar Luigi Scalfaro, ex Presidente della Repubblica, fra i più amati e allo stesso tempo odiati e contestati. L'uomo dell' "io non ci sto" quando i media lo misero al centro delle attenzioni per le indagini che lo coinvolgevano (ma che non si fece remore a condannare Silvio Berlusconi nella pubblica gogna mediatica, anch'egli ben lontano dai processi).

Oscar Luigi Scalfaro, oggi venduto come campione della laicità ma che nella sua vita ha sempre, onestamente in maniera aperta, professato il suo cattolicesimo e apportando il suo contributo di credente alla politica: mi spiace, il laicismo è ben altra cosa rispetto al pur rispettabile impegno dell'ex Presidente.

Oscar Luigi Scalfaro fu anche l'uomo che mise al potere due governi tecnici, quelli di Amato e di Ciampi, quando la crisi lo richiedeva. Ma che fece anche di tutto, diciamoci la verità, per far cadere il governo di Berlusconi e non si fece problemi a porre al potere persino una figura ben poco cristallina come quella di D'Alema. Un uomo ligio all'interpretazione autentica della carta costituzionale, si dice, ma va onestamente ricordato come ci fosse la sua mano dietro al ribaltamento delle forze in campo che gli permise, in seguito, di essere ligio al dettato della costituzione.

Quella di Oscar Luigi Scalfaro insomma non è l'immagine immacolata che oggi ci dipingono i media, in preda al buonismo post mortem, né la figura diabolica dei giornali berlusconiani; è piuttosto una figura umana, troppo umana, che prima di essere artefice dei nostri tempi ne è stata vittima, prova ne è stata la delusione crescente dei suoi ultimi anni di vita.

 

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