Sul flusso di coscienza

Su segnalazione di ma cara amica, leggevo nei giorni scorsi una divertita e divertente polemica sul flusso di coscienza come procedimento letterario.
In effetti, chi più chi meno, tutti ci siamo divertiti almeno una volta nel provarci con questa tecnica. Sarà pure perché saperla adoperare "fa figo" o perché dà la sensazione di liberare davvero la coscienza, pur se in realtà in un procedimento letterario.
D'altro canto chi usa questo processo mette indubbiamente da parte la sospensione d'incredulità, rinuncia al patto con il suo lettore, si pone su di un gradino più alto pretendendo che il destinatario del messaggio lo segua nel suo delirio di onnipotenza (o di impotenza). Cosa che in realtà quasi mai avviene.
Il flusso di coscienza, se non per gli addetti ai lavori, è una tecnica decisamente noiosa da leggere. Per leggerla occorre essere un appassionato della lettura, un cultore delle lettere, non basta essere semplicemente un lettore interessato. Questo ne è il limite.

Ma esiste qualche tecnica letteraria che non presenti dei limiti?

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