quando la satira è disegnata a mano - The Simpson, Family Guy e American Dad



C'è un genere di satira che in Italia spopola, ma che allo stesso tempo ci è profondamente estranea.
Mi riferisco alla satira di quei cartoni che ormai da vent'anni spopolano negli USA, a partire dagli antesignani nonché serie tv per eccellenza, ovvero i Simpson.
In onda su FOX TV, i Simpson hanno segnato una generazione con la loro satira di costume dissacrante e senza remore, colpendo ogni perbenismo e ogni convenzione dell'America degli anni 90 e del nuovo millennio, rinchiusa nei suoi schemi da prima della classe allo stesso tempo polo avanzato della cultura occidentale e paese barricato nelle sue convenzioni e regole morali e moraliste.

Sull'onda della creazione di Matt Groening si sono succedute varie serie tv che hanno cercato di ripercorrerne i successi. Fra tutte (da ricordare anche Futurama, ancora di Groening) sono da segnalare Family Guy e American Dad.
Family Guy riprende, portandone agli estremi, quelli che sono i cliché già espressi dai Simpson, quindi anche in questo caso ci troviamo ad assistere alle tipiche vicende della famiglia americana media così come gli stessi americani se la rappresentano nei loro stereotipi. Punto forte di tutte due le serie è anche la compiaciuta compresenza di star e volti noti americani e non solo, nonché il gioco metatelevisivo d'incrocio con altre serie, film, persino libri, canzoni e miti.



Ultima ma non da meno viene la serie tv American Dad, ancora più apertamente rivolta alla satira politica di quel mondo perbenista americano, bacino elettorale della destra più conservatrice.

La nota dolente per la televisione italiana sta proprio nel fatto che una satira del genere è inconcepibile da noi. La nostra cultura è troppo debole per potersi concedere, come quella americana, di prendere realmente a sberle non solo i suoi volti più noti o i potenti, ma il sistema in toto, gli stessi bacini elettorali ed infine, le stesse idee più radicate nella società. Proviamo ad immaginare una serie tv corrispondente in Italia: se è concepibile (ma in maniera del tutto teorica) che vengano presi in giro i personaggi della politica, sarebbe invece concepibile prendere alla stessa maniera per i fondelli i figuri del Vaticano, della cultura bene italiana, docenti universitari, tuttologi e tutto quel sottofondo di giornalisti e presunti tali o pseudo intellettuali che costituiscono la presunta elité della nostra società? O personaggi come Corona, per dirne uno, saprebbero accettare di essere ridicolizzati su una serie tv main stream come accadrebbe in America? e l'elettorato di destra e sinistra potrebbe concepire di essere preso a sberleffi per le sue consuetudini e il suo non voler vedere anche le caratteristiche più becere delle proprie scelte politiche?
Credo proprio di no.

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