Lo scempio è stato compiuto
E alla fine Berlusconi ha vinto, ha avuto la sua impunità; la camera, l'unico ramo del Parlamento in cui Berlusconi poteva rischiare qualcosa, ha approvato il processo breve e la prescrizione breve per gli incensurati. Ora la norma tornerà al senato per essere definitivamente approvata.
Cosa cambia? Cambia che, qualsiasi sia la cifra reale, dei processi andranno in prescrizione più facilmente, cioè qualcuno passerà ingiudicato. Secondo Alfano, il ministro della giustizia, sarà solo il 2% dei processi; secondo l'opposizione molti di più, almeno 15.000 solo in questa annata. Di fatto rischiano vari processi clamorosi, così come quelli che coinvolgono la povera gente comune. Fra i tanti processi ad essere coinvolti, quelli di Berlusconi.
Era il caso di approvare questa norma?
E il Quirianale cosa farà?
E questa norma è costituzionale?
Perché in qualsiasi modo si giudichi la buonafede dei parlamentari, c'è da dire che la norma, distinguendo la velocità dei processi per gli incensurati dal resto dei processi, crea un paradosso. Anche fosse lecito pensare di dover velocizzare i processi, carta costituzionale alla mano, la legge è uguale per tutti, per cui non si dovrebbero poter pensare tempi di prescrizione diversi per i singoli cittadini.
E poi c'è la questione politica: in un momento di gravissima crisi nel mediterraneo, con una crisi economica imperante, con l'Italia che fronteggia la questione immigrati, era proprio il caso di impegnare tutte le forze della propria maggioranza per questa questione, dovendo tra le altre cose chiedere il soccorso di figuri di dubbia qualità che, senz'altro, ora chiederanno il pegno, come posti nel governo, per il loro impegno in parlamento?
In un modo o in un altro, quella di oggi è una sconfitta per la politica e per la democrazia.
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