José Saramago, Caino
« Il Maestro è uno degli ultimi titani di un genere letterario in via di estinzione »
(Harold Bloom su Saramago, Il genio, BUR, 2003)
José Saramago
Nobel per la letteratura 1998
José de Sousa Saramago – pron. ʒuˈzɛ saɾaˈmaɡu – (Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010) è stato uno scrittore, poeta e critico letterario portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Fonte: wikipedia
Con Caino Saramago produce, in un romanzo coinvolgente e appassionante, una compiuta analisi di una delle questioni essenziali nell'ottica religiosa, nel senso più vero del termine, ovvero nell'ottica di chi giunge a credere o a non credere in maniera consapevole.
La questione del dolore, della sofferenza, persino del castigo degli innocenti è il fulcro del racconto, un viaggio attraverso motivi e luoghi biblici, compiuto da e nel punto di vista del figlio reietto, di quel Caino, marchiato per sempre per l'omicidio del fratello, e ad un tempo protetto da Dio,affinché nessuno possa nuocergli e giunga a morte naturale, dopo aver conosciuto le pene e le sofferenze degli uomini.
Scopriamo così, nelle varie vicende affrontate, un Caino simbolo della ragione umana, in lotta con l'imperscrutabilità divina. Contraltare è un Dio signore degli eserciti, malevolo verso i propri figli, del tutto disinteressato del dolore degli innocenti.
Ogni atto, ogni gesto di Caino quindi si configura come un gesto di rivolta e di ricerca di libertà, dall'amore per Lilith al suo aiutare Abramo e Isacco, fino al suo partecipare al viaggio dell'arca di Noè.
Uno dei passaggi centrali, quello che viene spesso ricordato da Caino durante il suo peregrinare attraverso passato, presente e futuro, è la distruzione di Sodoma e Gomorra. Le due città distrutte e rase al suolo dal Dio ebraico per la rilassatezza dei loro costumi, senza però fare distinzione fra colpevoli e innocenti. Caino durante ogni suo dialogo, da quel momento, ricorderà le grida dei bambini morti carbonizzati per il fuoco di Dio, e la domanda sarà costante, quale divinità, che sia realmente una divinità, può tollerare il dolore degli innocenti, o esserne addirittura l'artefice?
Con il suo stile, un discorso indiretto libero ben calibrato e adoperato in maniera frizzante, Saramago coglie nel segno, evidenziando le contraddizioni della fede, quando l'accettazione supina dei dettami divini comporta l'annullamento del senso critico
(Harold Bloom su Saramago, Il genio, BUR, 2003)
José Saramago
Nobel per la letteratura 1998
José de Sousa Saramago – pron. ʒuˈzɛ saɾaˈmaɡu – (Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010) è stato uno scrittore, poeta e critico letterario portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Fonte: wikipedia
Con Caino Saramago produce, in un romanzo coinvolgente e appassionante, una compiuta analisi di una delle questioni essenziali nell'ottica religiosa, nel senso più vero del termine, ovvero nell'ottica di chi giunge a credere o a non credere in maniera consapevole.
La questione del dolore, della sofferenza, persino del castigo degli innocenti è il fulcro del racconto, un viaggio attraverso motivi e luoghi biblici, compiuto da e nel punto di vista del figlio reietto, di quel Caino, marchiato per sempre per l'omicidio del fratello, e ad un tempo protetto da Dio,affinché nessuno possa nuocergli e giunga a morte naturale, dopo aver conosciuto le pene e le sofferenze degli uomini.
Scopriamo così, nelle varie vicende affrontate, un Caino simbolo della ragione umana, in lotta con l'imperscrutabilità divina. Contraltare è un Dio signore degli eserciti, malevolo verso i propri figli, del tutto disinteressato del dolore degli innocenti.
Ogni atto, ogni gesto di Caino quindi si configura come un gesto di rivolta e di ricerca di libertà, dall'amore per Lilith al suo aiutare Abramo e Isacco, fino al suo partecipare al viaggio dell'arca di Noè.
Uno dei passaggi centrali, quello che viene spesso ricordato da Caino durante il suo peregrinare attraverso passato, presente e futuro, è la distruzione di Sodoma e Gomorra. Le due città distrutte e rase al suolo dal Dio ebraico per la rilassatezza dei loro costumi, senza però fare distinzione fra colpevoli e innocenti. Caino durante ogni suo dialogo, da quel momento, ricorderà le grida dei bambini morti carbonizzati per il fuoco di Dio, e la domanda sarà costante, quale divinità, che sia realmente una divinità, può tollerare il dolore degli innocenti, o esserne addirittura l'artefice?
Con il suo stile, un discorso indiretto libero ben calibrato e adoperato in maniera frizzante, Saramago coglie nel segno, evidenziando le contraddizioni della fede, quando l'accettazione supina dei dettami divini comporta l'annullamento del senso critico
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