Il declino democratico e civile dell'Europa
Il declino democratico e civile dell'Europa si misura da tanti aspetti. Che l'Europa sia ormai un continente vecchio, è cosa risaputa, lo vediamo ogni giorno nei ritardi culturali che ci separano dai paesi emergenti, dalla cattiva sindacalizzazione all'endemica corruzione, dall'incapacità anche solo di mobilitarsi in maniera coerente e consapevole contro le nuove forme di schiavizzazione quali il precariato ed il neoliberismo, pronto a negare i diritti acquisiti dai nostri padri.
L'ultimo male dell'Europa però si chiama pigrizia: i nostri padri ed i nostri nonni, di fronte ad una rivoluzione in pericolo per il riaffacciarsi del vecchio regime, si sarebbero levati in piedi, avrebbero mobilitato torme di volontari e sarebbero partiti verso il fronte, con o senza l'appoggio dei paesi. Non è un'apologia della violenza o della guerra, ma la constatazione che per la libertà si combatte. Oggi invece l'Europa disvela le sue ipocrisie: ha accompagnato gli USA nella guerra Afghana, lì dove i suoi interessi commerciali erano poco sviluppati, per poter incrementare i suoi profitti. Innanzi invece alla rivolta libica tace, anzi afferma che la democrazia non è esportabile: semplicemente perché i paesi europei sono i principali partner commerciali del regime dittatoriale libico, e quindi poco importa se il dittatore sta sterminando i suoi oppositori, se bombarda dall'alto i suoi sudditi, se usa armi chimiche. Anzi si evita di dare notizia delle sale di tortura ritrovate nelle città riuscite a liberarsi, e se possibile, si tenta di non dare credito eccessivamente agli insorti.
La richiesta della Lega Araba della no fly zone è l'estremo tentativo di dare un minimo soccorso agli insorti, ma cadrà nel vuoto. Quando e se verrà attuata, quella no fly zone sarà inutile, e chi potrà, non parteciperà, come l'Italia, per tentare di non perdere i rapporti economici i vendita di armi al regime e le forniture di gas e petrolio.
Benvenuti in Europa, migranti: forse sarà vero che in Europa è nata la democrazia, ma è evidente come la radice della civiltà non alberga (più) qui.
L'ultimo male dell'Europa però si chiama pigrizia: i nostri padri ed i nostri nonni, di fronte ad una rivoluzione in pericolo per il riaffacciarsi del vecchio regime, si sarebbero levati in piedi, avrebbero mobilitato torme di volontari e sarebbero partiti verso il fronte, con o senza l'appoggio dei paesi. Non è un'apologia della violenza o della guerra, ma la constatazione che per la libertà si combatte. Oggi invece l'Europa disvela le sue ipocrisie: ha accompagnato gli USA nella guerra Afghana, lì dove i suoi interessi commerciali erano poco sviluppati, per poter incrementare i suoi profitti. Innanzi invece alla rivolta libica tace, anzi afferma che la democrazia non è esportabile: semplicemente perché i paesi europei sono i principali partner commerciali del regime dittatoriale libico, e quindi poco importa se il dittatore sta sterminando i suoi oppositori, se bombarda dall'alto i suoi sudditi, se usa armi chimiche. Anzi si evita di dare notizia delle sale di tortura ritrovate nelle città riuscite a liberarsi, e se possibile, si tenta di non dare credito eccessivamente agli insorti.
La richiesta della Lega Araba della no fly zone è l'estremo tentativo di dare un minimo soccorso agli insorti, ma cadrà nel vuoto. Quando e se verrà attuata, quella no fly zone sarà inutile, e chi potrà, non parteciperà, come l'Italia, per tentare di non perdere i rapporti economici i vendita di armi al regime e le forniture di gas e petrolio.
Benvenuti in Europa, migranti: forse sarà vero che in Europa è nata la democrazia, ma è evidente come la radice della civiltà non alberga (più) qui.
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