Immigrazione e sicurezza tornano sull'agenda politica? Ecco perchè il PD dovrebbe preoccuparsi
Sembra proprio che il binomio immigrazione-sicurezza, dopo mesi di assenza dal dibattito politico, stia per fare la sua rentrée in grande stile. Le ragioni ho cercato di spiegarle in un post ieri, ma si possono riassumere in due parole: perchè fa comodo a PdL e Lega, in vista di possibili elezioni anticipate.
Chi sembra non essersene accorto è l’opposizione: la quale, invece di scongiurare uno scontro politico su un terreno che è tradizionalmente favorevole ai suoi avversari, pare aver scelto una linea politicamente suicida.
Basta osservare il modo in cui esponenti di Pd e IdV si sono affrettati a commentare la notizia che gli sbarchi a Lampedusa avrebbero da qualche tempo ripreso consistenza.
Vale la pena di citare per esteso, a questo proposito, il comunicato stampa dei responsabili Informazione e Comunicazione del PD:
“Continuano ad arrivare centinaia di immigrati in Italia, 350 ne sarebbero sbarcati sulle coste siciliane solo nell’ultimo mese, ma su questi sbarchi è calato un silenzio colpevole: pochissimi media, pochissimi telegiornali ne parlano e nessuna immagine di disperazione viene più mostrata da mesi.Come affermano oggi su Repubblica il procuratore e il questore di Agrigento, il traffico verrebbe ora gestito da bande ben organizzate che riescono ad eludere i controlli. Un vero e proprio salto di qualità rispetto agli anni passati nell’organizzazione delle carrette del mare. C’è addirittura il rischio che riescano a entrare nel silenzio totale anche soggetti pericolosi. Evidentemente la questione degli sbarchi di clandestini non è stata, nonostante i roboanti annunci del governo, purtroppo risolta come il mutismo di alcuni media lascerebbe invece immaginare. E oscurare la realtà non aiuta di certo a risolvere il problema come oggi sembra ammettere il ministro della difesa La Russa che chiede (a chi? a se stesso? al governo?) norme più dure contro l’immigrazione dimenticando di dire che da sette anni negli ultimi nove governa la destra. Almeno ammetta il fallimento della sua maggioranza nelle politiche di integrazione.”
Per comprendere perchè la linea espressa da questo comunicato difficilmente porterà il PD a guadagnare nuovi elettori (o a fermare l’emorragia dei propri consensi), è necessario fare un passo indietro, e considerare il modo in cui la questione dell’immigrazione è stata formulata dal centrodestra in Italia negli ultimi anni.
Alla base di questa concezione, stanno una serie di semplici equazioni, che semplificano drasticamente il problema e lo rendono immediatamente comprensibile ai più: 1) immigrazione = male 2) immigrazione = immigrazione clandestina 3) immigrazione (clandestina) = criminalità 4) immigrazione clandestina = sbarchi via mare
Se si considera l’ultima equazione, ci si rende conto che si ha a che fare con un caso estremo e perverso di mediatizzazione della politica; infatti, come afferma un articolo de lavoce.info di qualche tempo fa:
Secondo le ricerche e le stime disponibili, gli arrivi via mare non rappresentano più del 10-12 per cento dell’immigrazione irregolare dall’Africa verso l’Italia. Un’altra componente entra con documenti contraffatti, oppure nascosta su mezzi di trasporto terrestri. Tuttavia, La maggioranza tuttavia, intorno al 75 per cento probabilmente, arriva in un modo molto più semplice e meno rischioso: con un regolare visto turistico, che a un certo momento scade, trasformando il turista in immigrato irregolare. Magari perché ha trovato un lavoro. Conviene ricordare che gli sbarcati nel 2008 sono stati circa 30mila, mentre la stima del totale dell’immigrazione irregolare si aggirano sul milione di persone
Perchè quindi gli sbarchi catalizzano tutta questa attenzione? Semplice, perchè - a differenza degli arrivi con visto turistico - si prestano in maniera eccellente ad essere mediatizzati: con vivide immagine di uomini e donne stipati sulle barche, e il contorno tragico delle storie di chi è perito nella traversata.
I politici, dunque, trovano conveniente concentrarsi sull’immigrazione via mare, perchè pensano che se riusciranno a fermarla, daranno agli elettori / telespettatori l’impressione di aver risolto il “problema” immigrazione in toto. Questo, in estrema sintesi, è quanto ha fatto (o cercato di fare) il centrodestra in questi primi due anni di legislatura.
E il PD? Senza mai avere il coraggio di dirlo ad alta voce, ha accettato una per una tutte le equazioni di cui sopra, e spera di poter sfidare il governo sul tema immigrazione senza neanche provare a modificare la formulazione del problema.
Potrebbe infatti, il partito di Pierluigi Bersani, provare a far notare che la questione è ben più ampia degli sbarchi, e che il governo cerca in tutti i modi di dare l’impressione di risolvere il problema, senza in realtà volerlo affrontare in tutta la sua complessità.
Nulla di tutto ciò: come già avvenuto nel caso dei manifesti elettorali copiati dalla Lega in Lombardia, o di quelli anti-immigrati nelle Marche, il PD sembra accettare in toto la “definizione della situazione” e gli obiettivi stabiliti dai suoi avversari, limitandosi soltanto a contestarne il mancato raggiungimento.
Il problema è che gli elettori, proprio come tutti noi, preferiscono gli originali alle cover band. E non si lasciano convincere da chi, in mancanza di idee proprie, promette loro di realizzare con maggiore efficacia quelle degli altri.
Immigrazione e sicurezza tornano sull'agenda politica? Ecco perchè il PD dovrebbe preoccuparsi é stato pubblicato su polisblog alle 08:00 di martedì 10 agosto 2010.
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