Beren e Luthien, J. R. R. Tolkien
Beren e Luthien è uno dei racconti di Tolkien pubblicati postumi. Fra i racconti della Prima era della Terra di Mezzo quello di Beren e Luthien è uno dei più importanti, nonché uno dei preferiti dell'autore, tanto che Tolkien lavoorò al racconto già dagli annni '30 del Novecento.
Luthien, un'elfa e Beren, un uomo, innamoratisi e contrastati dal padre di lei, per prova del proprio amore riescono a trafugare uno dei Silmaril dalla corona di Morgoth. Tuttavia Beren rimane ucciso in conseguenza della valorosa azione, ma Luthien, recatasi presso Mandos, il custode delle omonime aule in cui soggiornano i morti, riesce a convicere il Valar a ridare la vita all'amato in cambio della propria immortalità.
Tolkien, come dicevamo, amò questo racconto, sin dalle sue prime redazioni in cui Luthien compare con il nome di Tinuviel e in cui sulla scena si mostrano figure che poi spariranno come il gatto Tivaldo. Allo stesso tempo Beren e Luthien e le loro vicende fanno da palcoscenico all'azione di creature che, a loro volta, diventeranno fondamentali nella storia della Terra di mezzo, come il negromante Thu, il principale collaboratore di Morgoth, che nell'evoluzione mitopoietica dei racconti tolkieniani diverrà Sauron.
Il volume che raccoglie le diverse redazioni del racconto è, come quello dedicato alla caduta di Gondolin e come quello dedicato agli eredi di Hurin, stupendo ma probabilmente adatto alla lettura soltanto per i fan accaniti delle opere dell'autore; proprio la sua natura di raccolta diacronica delle diverse stesure, pur essendo priva di intenti filologici, potrebbe scoraggiare il lettore casuale. Invece gli amanti della narrazione limpida, elegante, talvolta elegiaca, sempre retoricamente sostenuta, indiscutibilmente dotta ed ispirata di J. R. R. Tolkien non potranno non amare questo volume.
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